RAVENNA – Confservizi ER, con il presidente Luigi Castagna, ha partecipato venerdì 10 maggio al workshop “La gestione dei servizi idropotabili in Emilia – Romagna. La ricerca della qualità al servizio dei cittadini e gli sviluppi futuri“, un evento organizzato da Ravenna Holding e Romagna Acque nell’ambito del festival ambientale “Ravenna 2019 – Fare i conti con l’ambiente”.
L’evento è stato occasione per fare il punto sul servizio idrico integrato in Emilia – Romagna, sui risultati raggiunti a vent’anni dalla legge di regolamentazione del settore e sugli obiettivi futuri.
Come ha ricordato il presidente Castagna, la qualità del servizio sul territorio regionale (riconosciuta dagli utenti, Arera e testimoniata dal fatto di essere l’unica regione italiana, insieme alle province di Trenzo e Bolzano a non avere alcuna procedura di infrazione a proprio caro in tema di depurazione delle acque reflue), è il frutto di una visione strategica delle istituzioni. I Comuni hanno infatti dato vita ad aggregazioni territoriali ampie, e a società di gestione, tutte a controllo pubblico, basate su una logica industriale tesa all’efficienza e alla qualità del servizio mentre la Regione ha prodotto una legislazione lungimirante del settore che ha anticipato la regolazione nazionale.
Ciò ha reso possibile un flusso importante e continuativo di investimenti (circa 200 milioni all’anno, nell’ultimo decennio, pari a 45 euro per abitante/anno), che hanno assicurato una maggiore disponibilità di acqua, potenziato la rete acquedottistica e garantito la depurazione delle acque reflue.
Per il futuro, le sfide più importanti sono relative all’aumentare la resilienza del territorio e delle reti in modo particolare agli effetti dei cambiamenti climatici: obiettivi che necessitano di investimenti importanti, innovazioni tecnologiche e competenze industriali.
Per questo motivo, nel corso del workshop, il presidente di Confservizi ER, ha ribadito la preoccupazione dei gestori per i contenuti della proposta di legge Daga di riforma del settore (attualmente in discussione alla Camera) per l’impatto che potrebbe avere sui territori in termine di instabilità, costi elevati (quantificati per la sola Emilia – Romagna in 2,4 miliardi di euro) e per una gestione del servizio idrico legata al ciclo elettorale (anche per il venir meno della regolazione da parte di un’autorità indipendente come Arera).
“A fronte di una situazione migliorabile – ha concluso Castagna – ma consolidata e funzionante, si rischia di aprire una fase di incertezza che avrà come sicuro effetto, il peggioramento della qualità dei servizi e il calo degli investimenti e dell’occupazione”.
RAVENNA 2019 – PRESENTAZIONE L. CASTAGNA