Arera presenta la relazione annuale 2019

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ROMA – E’ stata presentata questa mattina alla Camera dal presidente Stefano Besseghini la Relazione Annuale 2019 di ARERA. la prima della quarta Consiliatura dell’Autorita’, iniziata lo scorso agosto con l’insediamento del nuovo Collegio.

Ecco i numeri principali contenuti nella Relazione.

ELETTRICITA’

Per il 97,5% dei clienti domestici italiani, prezzi più bassi rispetto alla media europea, dal -5% al -23%. Prezzi tedeschi più cari del 30%. Per le imprese invece, i prezzi risultano in riduzione, ma sono ancora più alti rispetto alla media EU, anche se meno cari rispetto a Germania e Regno Unito.

Per quanto riguarda i consumi, nel 2018 sono aumentati dello 0,5% (303 TWH): il 44,6% della produzione deriva dal gas, le rinnovabili crescono del 10% (nonostante la contrazione del fotovoltaico) grazie al boom dell’idroelettrico. In calo anche la produzione derivante da prodotti petroliferi (-21,6%) e dal carbone (-13,3%).

In Italia, i clienti sono 37 milioni, di cui 29,5 sono famiglie e il 43,4% di loro ha scelto il mercato libero. I venditori censiti sono 638 (in crescita di 73 unità) rispetto al 2017. Enel copre il 37,8% dei volumi venduti.

GAS

Per i clienti domestici, i prezzi risultano più alti rispetto alla media EU, tranne che per bassi consumanti (inferiore cioeè ai 525 m3, perlopiù uso cottura e acqua calda). Pesano i forti aumenti per la materia prima.

Per i clienti industriali con alti consumi, i prezzi risultano invece più bassi rispetto all’area EU, ma più alti per le piccole imprese, con aumenti compresi tra il 6 e il 14%.

Per quanto riguarda i consumi di gas naturale, nel 2018 risultano in diminuzione del 3,3%, attestandosi a 70,3 miliardi di metri cubi, che derivano quasi per la totalità da importazioni (96,6%), di cui il 47,6% dalla Russia.

Le imprese attive nel settore sono 412. In calo la concentrazione del mercato. Oltre la metà delle famiglie è sul mercato libero.

Sul tema delle gare per la distribuzione del gas, il presidente Besseghini ha dichiarato: “A quasi 12 anni dall’intervento del legislatore che ha disposto la creazione di ‘ambiti territoriali minimi per lo svolgimento delle gare per l’affidamento del servizio di distribuzione del gas’ prevedendo, peraltro, ‘l’identificazione di bacini ottimali di utenza, in base a criteri di efficienza e riduzione dei costi’, il processo continua a non decollare, nonostante siano passati 8 anni dall’emanazione del Regolamento interministeriale per lo svolgimento delle gare. Ad oggi solo due gare – sulle oltre 170 previste – sono arrivate alla fase di assegnazione – e uno dei due casi e’ ora oggetto di contenzioso“. L’Autorita’ – ha proseguito Besseghini illustrando la relazione “attribuisce cruciale importanza – ancor di piu’ a valle di un cosi’ lungo iter normativo e dei grandi sforzi gia’ compiuti da decine di stazioni appaltanti per conto di migliaia di comuni italiani – ad una significativa accelerazione dei processi di gara per i benefici attesi per famiglie e imprese in termini di riduzione dei costi”. L’Autorita’ ritiene poi che “anche la durata delle nuove concessioni, oggi prevista pari a 12 anni, dovrebbe essere oggetto di ulteriore riflessione da parte del Legislatore, valutandone un allungamento, sia in una prospettiva di economicita’ del processo amministrativo di gara, sia di rafforzamento dell’incentivo degli operatori verso investimenti che favoriscano l’efficienza, la sicurezza e l’innovazione del servizio”.

ACQUA

Nel 2018 la spesa media per famiglia è stata di 306 €: il 39% della spesa è imputabile al servizio di acquedotto mentre per i servizi di fognatura e depurazione si pagano rispettivamente 39 €/anno (il 13% del totale) e 89 €/anno (con un’incidenza del 29%).

Le approvazioni delle proposte di aggiornamento biennale delle tariffe per gli anni 2018 e 2019 deliberate dall’Autorità, alla data del 31 maggio 2019, riguardano 78 gestioni che servono 30.711.083 abitanti (53% della popolazione nazionale). La variazione media delle tariffe, rispetto all’anno precedente, è stata pari allo 0,4% nel 2018 e allo 0,8% nel 2019, confermando una sostanziale stabilità delle tariffe all’utenza, pur in presenza dell’avviato percorso di miglioramento della qualità del servizio idrico integrato.

I programmi degli interventi trasmessi all’Autorità portano a quantificare, per il quadriennio 2016-2019, una spesa per investimenti da finanziare attraverso tariffa pari a 9 miliardi di euro; in termini pro capite, 178 €/abitante a livello nazionale, con valori più elevati al Centro, pari a 225 €/abitante.

La spesa per investimenti, inclusa la disponibilità di fondi pubblici, ammonta a 11,9 miliardi di euro per il quadriennio (2,2 miliardi nel 2016; 2,8 miliardi nel 2017; 3,5 e 3,4 miliardi di euro, rispettivamente, nelle annualità 2018 e 2019.

Il tasso di realizzazione degli interventi è in crescita all’86,4%.

In tutto cio’ “emerge con sempre maggiore evidenza il fenomeno del Water service divide”, le intollerabili disparita’ nel servizio idrico, da nord a sud ad esempio, avverte il presidente Arera. “A fronte di una ampia area del Paese, collocata in prevalenza al Nord e al Centro, in cui la fruizione dei servizi, la realizzazione degli investimenti, l’attivita’ legislativa regionale, i meccanismi decisori degli Enti di governo dell’ambito e le capacita’ gestionali e industriali degli operatori appaiono in linea con il raggiungimento dei piu’ elevati obiettivi del settore- sottolinea Besseghini- persistono situazioni, principalmente nel Sud e nelle Isole, in cui si perpetuano inefficienze, abusivismo e tassi di morosita’ che raggiungono il 50%”. Alla luce della morosita’ che arriva fino al 50%, “i mancati pagamenti devono trovare una regolazione che consenta di non far ricadere sulla generalita’ degli utenti l’onere complessivo”, prosegue Stefano Besseghini, presidente Arera. Al contempo, Arera ritiene che “un’operazione di aggregazione gestionale, in grado di coinvolgere anche rilevanti risorse pubbliche, possa garantire un servizio idrico in linea con gli standard nazionali ed europei, anche nelle aree del Paese attualmente penalizzate”, segnala il presidente. Alla luce di queste considerazioni, “permane la forte necessita’ di una governance stabile e indipendente, che eviti gli elementi di sovrapposizione tra i diversi livelli istituzionali, e di un sistema di regole certe, affinche’ tutti gli attori del settore possano compiere le proprie scelte perseguendo l’obiettivo dell’efficienza a beneficio del consumatore- conclude Besseghini– Anche in questo ambito l’obiettivo e’ portare gradualmente a denominatore comune realta’ geografiche estremamente difformi”.

RIFIUTI

E’ stata avviata la definizione del metodo tariffario e regolazione specifica per servizio di raccolta e trasporto, di trattamento dei rifiuti e del ciclo integrato di gestione.

Inoltre, al fine di fornire certezza e stabilità regolatoria al sistema e di promuovere una gestione efficiente ed efficace dei servizi del ciclo, l’Autorità è orientata a introdurre un primo periodo di regolazione tariffaria della durata di quattro anni, suddiviso in due semi-periodi (di pari durata).

IL COMMENTO DI UTILITALIA

La relazione del presidente Besseghini sull’attività svolta da ARERA dimostra la rilevanza della regolazione indipendente in tutti i servizi di pubblica utilità”. Lo rileva Giovanni Valotti, il presidente di Utilitalia, la Federazione che riunisce circa 500 imprese dei servizi idrici, energetici e ambientali. “Nel campo idrico – spiega Valotti – grazie soprattutto alla regolamentazione tariffaria introdotta dall’Autorità, la media degli investimenti per abitante ha registrato un deciso aumento, condizione essenziale per recuperare il gap infrastrutturale che il Paese sconta da decenni; al contempo, la regolazione della qualità tecnica del servizio idrico integrato ha tracciato la strada per fornire ai cittadini un servizio di qualità e più omogeneo sul territorio nazionale”. Per quanto riguarda l’energia e il gas, “si tratta di settori ormai stabili e maturi nei quali sarà possibile far evolvere, nel prossimo futuro, la regolazione secondo schemi incentivanti per le imprese, con effetti di ulteriore miglioramento del servizio per i cittadini”. Sul fronte dei servizi di raccolta e trattamento rifiuti, conclude il presidente di Utilitalia, “la strada da compiere è ancora lunga ma in questi primi mesi di attività di ARERA si sono già registrati dei passi in avanti: l’obiettivo resta quello di una regolazione ispirata ai principi della sostenibilità e dell’economia circolare, per superare il paradosso che i cittadini siano costretti, proprio dove la qualità del servizio risulta peggiore, a sostenere costi maggiori”.