Economia: le aziende emiliano – romagnole sono sempre più green

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BOLOGNA – Con 28.270 imprese l’Emilia Romagna è al quarto posto in Italia nella graduatoria regionale per numero assoluto di aziende che hanno investito, o investiranno entro l’anno, in tecnologie green. Ad affermarlo sono i dati del rapporto Green Italy 2018 di Fondazione Symbola e Unioncamere, che misura e pesa la forza della green economy nazionale, presentati mercoledì 10 luglio a Bologna.

Un quarto delle imprese italiane (345.000) negli ultimi 5 anni ha puntato sulla green economy per superare la crisi e affrontare il futuro, investendo nel periodo 2014-2017 in prodotti e tecnologie per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di C02. Ciò ha loro consentito di un dinamismo sui mercati esteri nettamente superiore al resto del sistema produttivo italiano: con specifico riferimento alle imprese manifatturiere (5-499 addetti), quelle che hanno visto un aumento dell’export nel 2017 sono il 34% fra chi ha investito nel green contro il 27% tra chi non ha investito. Queste imprese innovano più delle altre, quasi il doppio: il 79% ha sviluppato attività di innovazione, contro il 43% delle non investitrici. Innovazione che guarda anche a Impresa 4.0: mentre tra le imprese investitrici nel green il 26% adotta tecnologie 4.0, tra quelle non investitrici tale quota si ferma all’11%. Sospinto da export e innovazione, anche il fatturato cresce: basti pensare che un aumento del fatturato nel 2017 ha coinvolto il 32% delle imprese che investono green (sempre con riferimento al manifatturiero tra 5 e 499 addetti) contro il 24% nel caso di quelle non investitrici.

Ed è destinato a salire anche il numero degli occupati nel settore, i cosiddetti “green jobs“, che già rappresentano il 13% degli occupati, con un dato destinato a salire: sulla base delle indagini Unioncamere si prevede una domanda di green jobs pari a quasi 474.000 contratti attivati, il 10,4% del totale delle richieste per l’anno in corso, che si tratti di ingegneri energetici o agricoltori biologici, esperti di acquisti verdi, tecnici meccatronici o installatori di impianti termici a basso impatto; e nel manifatturiero si sfiora il 15%. Focalizzando infine l’attenzione sui soli dipendenti e scendendo nel dettaglio delle aree aziendali, notiamo come in quella della progettazione e della ricerca e sviluppo il 63,5% dei nuovi contratti previsti per il 2018 siano green, a dimostrazione del legame sempre più stretto tra green economy e innovazione aziendale.

I DATI DELL’EMILIA – ROMAGNA

L’Emilia – Romagna è al quarto posto  in Italia nella graduatoria regionale delle aziende che investono in tecnologie green. Nel dettaglio, è Bologna con le sue 7.255 imprese la provincia più virtuosa dell’Emilia Romagna per eco-investimenti. Seconda Modena con 4.619 imprese, sul terzo gradino del podio Parma a quota 3.166. Seguono Reggio Emilia con 3.054 imprese, Rimini con 2.619, Forlì-Cesena a quota 2.173 imprese green, Ravenna si attesta a 2.100 imprese che hanno effettuato o hanno in previsione di effettuare eco-investimenti. Chiudono Ferrara con 1.699 e Piacenza con 1.585 imprese.

La performance della provincia di Bologna è confermata anche su scala nazionale: è al settimo posto in Italia nella graduatoria provinciale per numero di imprese che investono green. Ma i primati della regione non si fermano qui: con 45.562 nuovi contratti stipulati a green jobs per il 2018, il 9,6% del totale nazionale, l’Emilia Romagna sale al secondo posto nella graduatoria nazionale per numero di contratti programmati entro l’anno. Un analogo risultato è vantato anche da Bologna che con i suoi 12.492 contratti è la sesta provincia italiana. Non a caso, molte delle aziende citate nella ricerca hanno casa proprio in Emilia Romagna.

Siamo la seconda regione italiana per impiego nel ‘lavoro verde’, oltre 45 mila nuovi contratti stipulati con Bologna al sesto posto tra le città italiane, e ai vertici per numero assoluto di aziende, quasi 30 mila, che investono in tecnologie legate a questo settore strategico. Numeri positivi, significativi, quelli presentati in questo rapporto. Dati e statistiche che confermano come le imprese green emiliano-romagnole siano in aumento, e quanto la loro capacità di far fronte ai mutamenti del mercato sia superiore rispetto al totale di quelle regionali”. Così il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. “Questo è un quadro che ci indica chiaramente la strada da continuare a percorrere, cioè rilanciare la svolta green del sistema produttivo. Cosa che, come Regione Emilia-Romagna, incoraggiamo e sosteniamo con un ventaglio di azioni precise. Perché per noi lo sviluppo sostenibile è un fattore trasversale rispetto a tutti gli assi prioritari di finanziamento con i fondi europei. L’arrivo a Bologna nel tecnopolo dell’ex Manifattura Tabacchi, del Data center del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (Ecmwf), inoltre, rappresenterà un grande laboratorio di ricerca per aiutare a far fronte ai fenomeni drammatici che derivano dal cambiamento climatico. Lo sviluppo sostenibile è quindi una sfida locale e globale insieme, per un rilancio economico di qualità, per la salute, la sicurezza, contro vecchie e nuove forme di povertà, per la coesione sociale. Una scommessa e una certezza per l’inserimento del nostro vantaggio competitivo nelle catene mondiali del valore”.

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