Fondo d’ambito Atersir, 43 milioni di euro dal 2016 a oggi per la riduzione dei rifiuti

PDFStampa

BOLOGNA – Oltre 43 milioni di euro dal 2016 a oggi, con una media di 10 milioni all’anno, di cui in media circa il 60% provenienti dai Pef comunali e il restante 40% dal bilancio della Regione. Sono gli importi complessivi del “Fondo d’Ambito d’incentivazione alla prevenzione e riduzione dei rifiuti”, previsto dalla legge regionale 16 del 2015 e resi noti da Atersir con la pubblicazione del report di rendicontazione del quadriennio.

Istituito dal 2016, gestito e regolato da ATERSIR, il Fondo d’Ambito viene alimentato dai Comuni e dalla stessa Regione Emilia-Romagna e prevede diverse linee d’intervento a favore di attività di miglioramento nella gestione dei rifiuti, in particolare per il passaggio a tariffa puntuale – spiega Alessandro Bazzani, funzionario di ATERSIR, referente per il Fondo –  ovvero a finanziare progetti per nuovi centri del riuso e per specifiche iniziative locali, di prevenzione e riduzione della produzione di rifiuti, fattore che può incidere in modo rilevante sulla qualità ambientale dei territori e sul raggiungimento degli obiettivi regionali”.

In particolare, per quanto riguarda la linea di finanziamento legata agli incentivi per la riduzione della Tari ai cittadini dei comuni “virtuosi” (cioè che nell’anno precedente all’erogazione del Fondo hanno prodotto quantitativi pro capite non inviati a riciclaggio inferiori al 70% della media regionale), il sistema di premialità previsto dal Fondo ha permesso di aumentare del 28% i comuni che sono diventati virtuosi, passati dai 75 del 2016 a 96 nel 2018 (su un totale regionale di 331 comuni).

Nel 2019, i comuni virtuosi in Emilia – Romagna sono il 29% del totale e rappresentano circa 2,1 milioni di abitanti equivalenti, con una produzione media di rifiuti non inviati a riciclaggio di 71 kg/AE.

Con i contributi alla trasformazione dei servizi nel senso della tariffazione puntuale, si è arrivati, nel 2019, a circa un quarto dei comuni che applicano tale sistema (si stima di arrivare al 43% nel 2021), con valori medi di raccolta differenziata attorno all’80%. Andando nel dettaglio provinciale,  con 22 comuni coinvolti, il territorio della provincia di Ferrara è quello in cui maggiormente si applica la tariffa puntuale, seguita da Parma (16 comuni), Modena (15), Piacenza (4), Bologna (2) e Rimini (1).

Per quanto riguarda invece le linee di finanziamento per la realizzazione dei centri comunali  del riuso e per i progetti di prevenzione della produzione dei rifiuti sono stati riconosciuti 1,27 milioni di euro di contributi a ventuno progetti di realizzazione e/o adeguamento di centri del riuso a servizio di trenta comuni e altrettante risorse a favore di quasi novanta progetti comunali di prevenzione e riduzione dei rifiuti.

Questo report, oltre ad essere un atto di trasparenza, costituisce una radiografia precisa della gestione del Fondo, evidenzia le buone pratiche promosse dai Comuni, che partecipando ai bandi, hanno ottenuto risorse da utilizzare nel processo virtuoso dell’economia circolare – commenta Vito Belladonna, direttore di ATERSIR – e vuole essere da stimolo per quei Comuni che si stanno avviando verso quegli obiettivi”.

Gli incentivi previsti dal Fondo concorrono al raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano regionale dei rifiuti: produzione di rifiuti indifferenziati pro – capite inferiore a 150 kg; riduzione della produzione di rifiuti urbani pro-capite dal 20 al 25%, raccolta differenziata al 79% per i comuni di Pianura, 70% per i comuni capoluogo e della costa, 65% per quelli montani.