Luci e ombre nella strada per la sostenibilità. Presentato il Rapporto Asvis 2019/VIDEO

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ROMA – L’Italia resta lontana dal sentiero scelto nel 2015 quando si e’ impegnata ad attuare l’Agenda 2030″ delle Nazioni Unite “e l’accordo di Parigi per la lotta al cambiamento climatico”, anche se vi sono miglioramenti nei campi della salute, condizione economica, occupazione e innovazione.  E quanto emerge dal rapporto ASviS 2019, che fotografa e analizza l’andamento del paese rispetto agli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable development goals- SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, rapporto presentato venerdì 4 ottobre alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nel suo percorso verso i 17 obiettivi dell’Agenda 2030l’Italia migliora in alcuni campi- segnala il rapporto- come salute, uguaglianza di genere, condizione economica e occupazionale, innovazione, diseguaglianze, condizioni delle citta’, modelli sostenibili di produzione e consumo, qualita’ della governance e cooperazione internazionale”. Il nostro Paese, pero’, “peggiora in altri” poverta’, alimentazione e agricoltura sostenibile, acqua e strutture igienico sanitarie, sistema energetico, condizioni dei mari ed ecosistemi terrestri”. Status dell’Italia “stabile”, infine, “per l’educazione e la lotta al cambiamento climatico”. In tutto cio’ “evidenti sono i ritardi in settori cruciali per la transizione verso un modello che sia sostenibile sul piano economico, sociale e ambientale, e fortissime restano le diseguaglianze, comprese quelle territoriali“, avverte ASviS.

L’Italia non e’ sola in questo difficile percorso, come documentato durante la recente Assemblea Generale delle Nazioni Unite. “A quattro anni dall’adozione dell’Agenda 2030– segnala ASvisnonostante i progressi compiuti, le misure adottate dai singoli governi, dal settore privato e dalle organizzazioni internazionali non appaiono essere all’altezza della sfida. Serve percio’ un urgente e deciso cambio di passo per rispettare il piano d’azione disegnato per dare un futuro al pianeta e a chi lo abita“. In tutto cio’, “la buona notizia– commenta il presidente dell’ASvis Pierluigi Stefaninie’ che il nuovo Governo ha introdotto la sostenibilita’ nell’agenda politica e le linee programmatiche includono alcune proposte avanzate proprio dall’ASvis: dall’inserimento in Costituzione del principio dello sviluppo sostenibile all’avvio di un’Agenda urbana per lo sviluppo sostenibile, dall’uso dell’Agenda 2030 per ridisegnare il funzionamento del sistema socio-economico, alla valutazione dell’impatto economico-sociale-ambientale dei provvedimenti  legislativi, dal taglio dei sussidi dannosi all’ambiente alla legge per annullare i differenziali retributivi tra uomini e donne, a parita’ di mansioni svolte. A questi annunci devono seguire azioni concrete per mettere l’Italia su un sentiero di sviluppo sostenibile. Peraltro, per 21 dei 169 Target previsti dall’Agenda 2030 il cui raggiungimento e’ fissato entro il 2020, il Rapporto ASvis 2019 rivela un Paese in evidente ritardo”.

Il Rapporto 2019 dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, giunto alla quarta edizione, rappresenta uno strumento unico nel panorama internazionale, come riconosciuto da diversi studi pubblicati quest’anno. Grazie al contributo dei 600 esperti delle oltre 220 organizzazioni aderenti all’ASviS, il Rapporto ASviS 2019 fornisce una visione dell’andamento del Paese verso gli SDGs attraverso indicatori compositi originali (disponibili per i Paesi europei, per l’Italia e le sue regioni), un quadro delle iniziative messe in campo nel mondo, in Europa e in Italia a favore dello sviluppo sostenibile, valuta le politiche realizzate negli ultimi 12 mesi e avanza proposte per accelerare il percorso del nostro Paese verso l’attuazione dell’Agenda 2030. “Siamo molto incoraggiati dai risultati della nostra attivita’ di sensibilizzazione a livello europeo e nazionale– sottolinea il portavoce dell’ASviS Enrico GiovanniniLa nuova Commissione europea intende mettere l’Agenda 2030 al centro della propria azione e ha recepito alcune delle proposte avanzate dall’ASviS a maggio, tra cui una responsabilita’ diretta di ciascun Commissario per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile di propria competenza e il ridisegno del Semestre europeo intorno all’Agenda 2030″. La presidente eletta della Commissione europea “ha proposto un programma di azione per il prossimo quinquennio che ruota intorno ad una visione in cui politiche economiche, sociali e ambientali appaiono coerentemente orientate all’obiettivo di fare dell’Europa il primo continente carbon-neutral e leader globale dell’economia circolare- dice Giovannini- In questo quadro, pero’, l’Italia deve fare la sua parte e prepararsi adeguatamente, cosi’ da poter beneficiare delle risorse che l’Unione europea investira’ nella direzione della sostenibilita’. È per questo che chiediamo con urgenza una legge annuale per lo sviluppo sostenibile, politiche integrate e azioni concrete a partire dalla prossima Legge di Bilancio”.

Sul piano nazionale, l’ASviS raccomanda che “il presidente del Consiglio: invii ai ministri un atto di indirizzo che indichi la loro responsabilita’ per conseguire gli SDGs; rafforzi il ruolo della cabina di regia ‘Benessere Italia’ costituita a Palazzo Chigi; sostenga l’introduzione di una valutazione ex-ante della legislazione alla luce degli SDGs”. Inoltre, ASviS raccomanda che il Governo “promuova presso il Parlamento la dichiarazione di ‘Stato di emergenza climatica’, come gia’ fatto da alcune Regioni e citta’; aggiorni la Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile e presenti un rapporto sul suo stato di attuazione; trasformi il CIPE in Comitato Interministeriale per lo Sviluppo Sostenibile per orientare a tale scopo tutti gli investimenti pubblici; individui politiche per conseguire i 21 Target in scadenza nel 2020; prepari una legge annuale sullo sviluppo sostenibile, che intervenga sulla normativa con un’ottica ‘sistemica’; realizzi un vasto piano di informazione e comunicazione sul tema dello sviluppo sostenibile diretto all’intera popolazione“.

Per conseguire quanto annunciato nel programma di Governo, l’ASviS propone anche che “si ricostituisca il Comitato Interministeriale per le Politiche Urbane (CIPU) per aiutare a sviluppare un’Agenda urbana nazionale per lo sviluppo sostenibile; venga calendarizzato quanto prima l’esame da parte del Parlamento del progetto di legge per l’inserimento in Costituzione del principio di sviluppo sostenibile”. E allora, “e’ importante segnalare in crescente impegno della societa’ civile, delle imprese e del mondo della finanza, anche in Italia”, conclude Giovannini, “in particolare, lo sviluppo sostenibile si sta affermando sempre di piu’ come paradigma per guidare le imprese nel trasformare i rischi in opportunita’. Da parte sua, la societa’ italiana, anche grazie all’impegno dei giovani, ha ormai preso coscienza dei problemi che abbiamo di fronte e domanda interventi urgenti, che operino una ‘giusta’ transizione ecologica, realizzata proteggendo i piu’ deboli e riducendo le disuguaglianze”.

A  dar voce al nuovo corso della Commissione Europea, è intervenuto in collegamento da Bruxelles il neo Commissario all’Economia Paolo Gentiloni, il quale ha ribadito l’impegno della Commissione e suo personale in questa direzione.  “Il ‘Green Deal’ europeo costituisce una delle maggiori priorità in termini politici, culturali, sociali e naturalmente economici. Questi ultimi, di cui dovrò occuparmi direttamente come Commissario, si concentrano in diversi settori ed hanno un obiettivo generale ambizioso, quello di fare dell’Europa il primo continente a ‘neutralità climatica’. Obiettivo che richiede un cambio di rotta nei comportamenti, nelle attività produttive, negli investimenti, nel sistema di tassazione. Su questi ultimi due elementi si concentrerà in particolare l’iniziativa del Commissario all’Economia. L’obiettivo è di mettere in campo oltre mille miliardi in investimenti ambientali per cogliere le grandi opportunità che ci sono per il nostro sistema produttivo, per l’innovazione e l’occupazione”.

(Com/Red)

 

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