In Emilia-Romagna cresce il ruolo delle fonti energetiche rinnovabili (FER), che alimentano diversi impianti distribuiti sul territorio: idroelettrici, solari, eolici, geotermici ed a biomassa
E’ quanto si legge nel Rapporto Energia Emilia-Romagna, redatto dall’Osservatorio Regionale Energia di Arpae in collaborazione con ART-ER.
Il documento illustra il quadro generale di bilanci energetici, impianti e infrastrutture di produzione, trasporto e stoccaggio d’energia, quindi propone un excursus sull’utilizzo delle FER a partire dal secolo scorso.
Dopo aver pubblicato numerosi dati sulla produzione di energia elettrica in regione, corredati da tabelle e mappe, il Rapporto dedica un paragrafo anche alle potenzialità di sfruttamento energetico sostenibile delle biomasse forestali in Emilia-Romagna (le biomasse considerate sono di due tipi: legna da ardere di alta qualità oppure per l’approvvigionamento degli impianti energetici a combustione). Produzione di idrocarburi, geotermia ed elettrodotti sono al centro di ulteriori focus, cui segue una interessante panoramica sui consumi di energia, anche per settore economico.
“La dinamica dei consumi energetici italiani e regionali negli ultimi decenni può essere sintetizzata in tre periodi distinti – continua il Rapporto -: una crescita fino al 2007, un calo nel 2008-2009, soprattutto determinato dalla crisi economica, ed una fase incerta dopo il 2010, con dinamiche differenti tra le varie regioni. I consumi prevalenti riguardano l’energia termica (oltre 85% del totale, variabile anche in funzione dei fattori climatici), anche se la domanda di energia elettrica sta crescendo, come del resto sta avvenendo in tutte le regioni più sviluppate. La domanda elettrica dell’Emilia-Romagna nell’anno 2017 ha avuto un peso sul totale nazionale pari ad oltre il 9%, le Regioni del bacino padano, nel complesso, del 57%”.
Secondo il documento, i dati relativi al consumo energetico da fonti rinnovabili sono stati monitorati in modo sistematico dall’anno 2012. L’incidenza delle FER sui consumi energetici è progressivamente aumentata, fino a coprire l’10% dei consumi finali di energia nel 2017.