Nuovo Piano regionale Rifiuti: il contributo di Confservizi al documento strategico

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Al via il percorso per l’approvazione del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti, lo strumento pianificatorio che regolerà il settore per i prossimi sei anni.

Dopo un primo passaggio nella sede del Patto per il Lavoro e il Clima, mercoledì 21 aprile l’assessora all’Ambiente Irene Priolo ha illustrato i contenuti del documento strategico per la stesura del nuovo PRGR in commissione regionale Ambiente.

Priolo ha sottolineato il buon dato conseguito in ambito di rifiuti urbani. “In questo campo i risultati raggiunti e la normativa di riferimento sono buoni, come testimoniato dal 71 per cento dei 3 milioni di tonnellate prodotte avviata alla differenziata e che facilmente potrà centrare l’obiettivo del 73 per cento di differenziazione stabilito dall’attuale piano in via di scadenza”.

Fra i buoni risultati conseguiti, va segnalato come solo l’1,66 % dei rifiuti urbani prodotti oggi dalla nostra Regione (circa 50 mila tonnellate) debba essere conferito in discarica, a fronte di un target fissato dalla UE del 10 %.

Per la titolare dell’Assessorato all’Ambiente, nonostante le notizie positive, sono più che evidenti i margini di crescita, soprattutto se ci si rapporta al Nuovo Patto per il Lavoro e il Clima, che pone all’80 per cento la quota di rifiuto riciclato. Dato su cui, invece, occorre un ulteriore impegno, è quello della quota pro capite di rifiuto prodotto, che, secondo i dati certificati del 2019, non è diminuito ma è addirittura aumentato (194 Kg per abitante a dispetto dei target di 160 chili che si dovevano raggiungere nel 2020). Per il futuro, comunque, Priolo confida nella diffusione nell’adozione della tariffa puntuale (attualmente solo il 35 per cento dei Comuni regionali la adotta) per migliorare ulteriormente la situazione.

Per l’Assessore, se il “rifiuto urbano testimonia il ruolo di assoluta avanguardia raggiunto della Regione, la vera sfida rimane il campo dei rifiuti speciali, che continua a far registrare numeri molto più alti di quelli urbani e che mantiene un trend sostanzialmente invariato rispetto al recente passato. In questo campo gli obiettivi ipotizzati parlano di una riduzione del 10% della produzione di materiale avviato a smaltimento.”

Sugli obiettivi delineati dai primi documenti preliminari al Piano, si è espressa anche Confservizi ER, raccogliendo in un position paper inviato alla Regione alcune osservazioni e contributi.

Partendo dal presupposto che l’Emilia – Romagna si collochi ai vertici nazionali per la gestione dei rifiuti, si sottolinea come, in fase di pianificazione, sia necessario tenere conto del mutato contesto normativo e ambientale, in particolare per quanto riguarda gli effetti della pandemia covid sulla produzione dei rifiuti e sulle importanti novità introdotte dal decreto legislativo 116/2020 in tema di nuova classificazione dei rifiuti e assimilazione.

Gli obiettivi di raccolta differenziata all’80% e di riciclo al 70% sono ritenuti da Confservizi ER particolarmente sfidanti, superiori anche a quanto previsto dalle direttive europee: per quanto riguarda l’aumento della differenziata, oltre ai già citati mutamenti del contesto, vi è il tema dell’estensione della tariffa puntuale, una nuova metodologia di raccolta, la cui implementazione su larga scala è condizionata sia dalla pandemia che ha rallentato processi di informazione/comunicazione alla cittadinanza, sia dall’effetto delle gare per l’affidamento del servizio di gestione rifiuti.

Per quanto riguarda il riciclo, è facilmente dimostrabile come un alto tasso di riciclo abbia bisogno di un adeguato sistema impiantistico.

E’ necessario dunque che la pianificazione preservi il giusto equilibrio fra obiettivi ambientali, politiche di sostegno allo sviluppo economico e sistema tariffario, senza tralasciare infine il tema quello della semplificazione amministrativa e della necessità di velocizzare i tempi di autorizzazione degli impianti.

DOC STRATEGICO PRGR_OSSERVAZIONI CONFSERVIZI ER