Prevenire la produzione dei rifiuti. Portare la raccolta differenziata all’80%, con un ulteriore balzo in avanti rispetto all’attuale 73%. Applicare la “tariffa puntale”, raggiungere il 70% di riciclaggio e porre uno stop inedito alle discariche per i rifiuti urbani indifferenziati, probabilmente unico caso nazionale.
È la linea tracciata in vista del nuovo Piano regionale dei rifiuti, che definirà la strategia dell’Emilia-Romagna in un settore chiave delle politiche ambientali per il periodo 2022-2027. Il Piano punterà sull’economia circolare e, per la prima volta, riguarderà anche la bonifica delle aree inquinate, per restituirle alle comunità con nuovi usi e contrastare il consumo di suolo.
L’assessore regionale all’ambiente Irene Priolo ha illustrato il Documento strategico approvato lo scorso 27 maggio in Assemblea Legislativa dopo un proficuo e approfondito dibattito. Un passaggio che, di fatto, sancisce ufficialmente l’avvio del percorso verso l’approvazione del nuovo strumento di programmazione.
“Il Piano regionale dei rifiuti e delle bonifiche è una colonna portante della transizione ecologica dell’Emilia-Romagna- spiega l’assessore Priolo-, in linea con il programma di mandato, il Patto per il Lavoro e il Clima, con gli obiettivi fissati dall’Europa e dall’Agenda 2030 dell’Onu. Porrà al centro l’economia circolare, leva fondamentale per contribuire al conseguimento della neutralità carbonica entro il 2050: per questo si definiranno misure per la riduzione dei rifiuti indifferenziati fino ad arrivare a 120 chilogrammi all’anno per abitante, ma anche capaci di dare un taglio agli sprechi e all’impiego della plastica monouso per un modello di sviluppo centrato sul riconoscimento del grande valore delle materie prime, da risparmiare, sull’importanza del recupero degli scarti e sulla conservazione del capitale naturale”.
La tariffa puntuale rappresenta solo una delle azioni che entreranno nell’azione della Regione. Già adottata da 82 Comuni e ispirata al principio comunitario “chi inquina paga”, è equa sia dal punto di vista ambientale che etico, perché ciascuno pagherà “per quanto butta”. Sarà affiancata da specifiche strategie sulle plastiche, sulla riduzione dei rifiuti alimentari e sull’incremento della differenziata. Vera sfida sarà la gestione dei rifiuti speciali, dove, la prevenzione della produzione si unirà alla riduzione del 10% delle quantità inviate in discarica e ad interventi per assicurare l’autosufficienza regionale nello smaltimento secondo il principio di prossimità.
“I principi e le finalità su cui sarà costruito il nuovo Piano– prosegue Priolo– sono già stati illustrati a tutti i portatori di interesse e si sono raccolte osservazioni importanti (anche Confservizi ER ha presentato un proprio documento di osservazioni ndr)di cui si è già tenuto conto e saranno ancora approfondite nel lavoro che verrà. La gestione dei rifiuti e, da questo piano anche quello delle bonifiche, sono temi delicati su cui interverremo e dovremo misurarci con concretezza basandoci sui dati che determineranno la credibilità delle nostre azioni. Sono ambiti di grande complessità- chiude- ma dovrà essere fatta una discussione ferma e matura in grado di portare la nostra Regione ad un nuovo modello di sviluppo economico, proseguendo una tradizione di innovazione e capacità del sistema imprenditoriale e dei cittadini di rispondere alle sfide.
(comunicato Regione Emilia – Romagna)