PNRR/2. Via libera dal Consiglio Europeo ai primi fondi per la ripresa

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I ministri dell’economia e delle finanze dell’UE – si legge sul sito del Consiglio dell’Unione europea – hanno adottato il 13 luglio il primo pacchetto di decisioni di esecuzione del Consiglio sull’approvazione dei piani nazionali per la ripresa e la resilienza. Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Portogallo, Slovacchia e Spagna hanno ottenuto il via libera per l’utilizzo dei fondi dell’UE per la ripresa e la resilienza allo scopo di rilanciare le loro economie e riprendersi dalle conseguenze della COVID-19.

Grazie all’adozione di decisioni di esecuzione del Consiglio sull’approvazione dei piani, gli Stati membri possono concludere convenzioni di sovvenzione e accordi di prestito che consentiranno un prefinanziamento fino al 13 % dell’importo totale .

Abbiamo approvato i dodici Piani di ripresa e resilienza tra cui c’è quello italiano” ed e’ stata una procedura “del tutto non problematica, non si e’ parlato di nessun Paese, ma si e’ messa molta enfasi sul processo europeo“. Cosi’ il ministro dell’Economia, Daniele Franco, al termine della riunione del Consiglio Ecofin.

In giugno il Consiglio ha ricevuto dalla Commissione una valutazione positiva dei piani dei 12 Stati membri, accompagnata dalle proposte di decisioni del Consiglio relative alla loro approvazione. Tutti i 12 Stati membri hanno chiesto un prefinanziamento dai fondi loro assegnati. Le decisioni adottate dal Consiglio costituiscono l’ultima tappa prima che gli Stati membri possano concludere convenzioni di sovvenzione e accordi di prestito con la Commissione e iniziare a ricevere fondi per attuare i rispettivi piani nazionali.

L’assistenza finanziaria dell’UE a titolo del dispositivo per la ripresa e la resilienza, pari a 672,5 miliardi di EUR, mira a stimolare la ripresa economica europea sostenendo l’attuazione di riforme e progetti di investimento negli Stati membri. Le misure approvate mediante i piani nazionali si concentrano su sei aree di intervento (“pilastri”) definite nel regolamento che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza, tra cui figurano la transizione verde, la trasformazione digitale, una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, la coesione sociale e territoriale.

Le misure adottate dai singoli Stati membri per conseguire la ripresa e rafforzare la resilienza dell’UE comprendono, ad esempio, la decarbonizzazione dell’industria, la ristrutturazione degli edifici, la digitalizzazione della pubblica amministrazione e la riqualificazione della forza lavoro. I piani tengono conto inoltre delle raccomandazioni specifiche per paese individuate nel corso delle discussioni relative al semestre europeo del 2019 e del 2020.

Informazioni generali e prossime tappe

Il dispositivo per la ripresa e la resilienza -. si legge sul sito del Consiglio – rappresenta la componente centrale di Next Generation EU, il pacchetto per la ripresa volto a rilanciare l’economia dell’UE dopo la pandemia di COVID-19, affrontando al tempo stesso le principali sfide del nostro tempo, come la transizione climatica e la trasformazione digitale. Per ricevere il sostegno previsto dal dispositivo gli Stati membri devono presentare i loro piani per la ripresa e la resilienza alla Commissione, che in seguito li valuta rispetto alle raccomandazioni specifiche per paese e ai sei pilastri del dispositivo.
Una volta ricevuto un piano nazionale e a meno che non venga concordato un rinvio con lo Stato membro interessato, la Commissione dispone di due mesi per valutare il piano e per proporre una decisione di esecuzione del Consiglio relativa alla sua approvazione. Di norma il Consiglio esamina successivamente la proposta entro un termine di quattro settimane. Dopo l’adozione della proposta di decisione lo Stato membro può concludere convenzioni di finanziamento bilaterali con la Commissione e ricevere il prefinanziamento concordato entro due mesi.
Ulteriori esborsi a titolo del dispositivo si baseranno su una positiva valutazione dell’attuazione del piano per la ripresa e la resilienza, tenendo conto del conseguimento dei traguardi e degli obiettivi del piano nazionale.

(Regioni.it)