Il costo gestionale ed economico generato dagli incidenti sul lavoro è pari al 6.5% del PIL. La risposta della Fondazione Rubes Triva e dell’Osservatorio Olympus è l’avvio di una nuova stagione dedicata alla prevenzione partecipata che approderà ad Urbino, con il Festival Internazionale della Salute e Sicurezza sul Lavoro, 4-6 maggio 2022.
Il contributo di tutti è fondamentale alla costruzione di un processo partecipato. Le proposte pervenute sul sito del Festival saranno oggetto del webinar del 3 febbraio 2022, momento di indirizzo per le tre giornate di Urbino. Alla provocazione lanciata da Filippo Gaudenzi, Vice Direttore TG1 RAI, se ancora una volta si tratti solo di un bla-bla-bla, rispondono gli ospiti della conferenza stampa.
Di fronte all’incessante ripetersi degli incidenti mortali e alla continua insorgenza delle malattie professionali che negli anni hanno reso costante la condizione di emergenza, è necessario l’impegno di tutti. Come sottolinea il Presidente Franco Bettoni, “l’Inail è da sempre al centro di un modello partecipativo che coinvolge le istituzioni, le parti sociali, gli altri enti e organismi operanti nel settore. È quindi pronto ad accettare la sfida della prevenzione partecipata perché è solo con un impegno condiviso che si può costruire una reale cultura della prevenzione e della sicurezza sul lavoro e contrastare il doloroso fenomeno delle morti sul lavoro e delle malattie professionali”.
Vittime degli incidenti mortali non sono solamente i lavoratori caduti ma le loro famiglie, che pagano il prezzo della perdita dei loro cari e, più in generale, le aziende e lo Stato, perchè gli incidenti si traducono in un enorme costo per la collettività. “La risposta dello Stato riguarda la capacità di fare prevenzione, oltre che repressione: la repressione ci dà giustizia, ma non evita le morti sul lavoro – spiega Bruno Giordano, Direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, che nel raccogliere la sfida della prevenzione illustra la strategia di risposta dell’INL – stiamo per assumere 2.400 nuovi ispettori. La sicurezza è il tema principale del lavoro e il lavoro va analizzato per poi individuare i settori nei quali intervenire. La nostra intelligence ispettiva ci consente di indirizzare i controlli dove ci sono più illeciti”.
“Le cause degli infortuni da aggredire sono molteplici e il governo, consapevole di questa complessità, si è mosso
per agire in varie direzioni e a più livelli, mirando a colpire i punti nevralgici”, spiega Roberto Riverso, Consigliere
giuridico del Ministro del Lavoro. La sicurezza sul lavoro è profondamente legata ai diritti ed alle tutele, che non solo
conferiscono più dignità ai lavoratori ma li rendono anche meno ricattabili. Anche la formazione è un diritto ed acquista
un ruolo fondamentale al fine della protezione. Con il DL n. 146 del 21 ottobre scorso., si è inteso sottolineare l’importanza
della prevenzione sia attraverso l’aumento del numero e della qualità delle ispezioni; sia delineando con maggior forza
il ruolo degli Organismi Paritetici attraverso misure premiali e di incentivazione.
“Su questi temi, ancora oggi, la voce dell’Europa stenta ad emergere a livello nazionale e locale”. In realtà, spiega
Valeria Ronzitti, Segretaria Generale di SGI Europe, molta parte delle normative nazionali in materia di Salute e
Sicurezza sul Lavoro prende le mosse dalle indicazioni provenienti dall’Agenzia Europea OSHA, nonché da numerose
Direttive che affrontano gli aspetti sociali ed economici legati al tema della sicurezza. Poter organizzare con la
Fondazione Rubes Triva un dibattito dedicato alla Conferenza sul Futuro dell’Europa in apertura dei lavori del Festival
di Urbino che come un’agorà coinvolga cittadini, aziende e sindacati, sarà occasione per dare rilevanza all’ambito
europeo e creare un’Europa partecipata.
Sottolineando l’importanza del dialogo tra datori di lavoro e lavoratori ai fini della costruzione di una prevenzione
partecipata, Paolo Pascucci presidente dell’Osservatorio Olympus, evidenzia il ruolo assegnato agli Organismi
Paritetici dal citato DL n. 146, quali portatori della cultura della sicurezza delineata dall’art. 51 del TU sicurezza. Per
questo motivo “il Festival non sarà un evento spot bensì un percorso condiviso su un tema che è di tutti”.
Giuseppe Mulazzi, direttore della Fondazione Rubes Triva, conclude richiamando le importanti parole pronunciate che
diverranno le “parole d’ordine” di una mobilitazione nazionale e internazionale che da qui prende le mosse. Nell’alveo
del TU sicurezza, al fine di contribuire all’avvio di un processo educativo di qualità che coinvolga tutti i soggetti della
sicurezza sulla base del dialogo e del reciproco riconoscimento, il Festival sarà occasione per presentare e avviare
la Scuola di Alta Formazione, una proposta concreta per dare impulso alla diffusione della prevenzione partecipata.
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