PNRR: ok di Atersir a 331 progetti

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 Il consiglio d’ambito di Atersir, l’agenzia dell’Emilia-Romagna per acqua e rifiuti, ha approvato 311 progetti candidati ad essere finanziati con i fondi del Pnrr gestiti dal ministero della Transizione ecologica. Si tratta, come spiega Atersir, di iniziative di miglioramento e meccanizzazione della raccolta differenziata, nuovi impianti o miglioramento di quelli esistenti per il trattamento e riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata e impianti innovativi per particolari tipi di rifiuti.

I soggetti che lavorano nella nostra regione su questi temi- fa sapere l’agenzia- hanno sviluppato in pochi mesi ben 311 progetti e li hanno portati, compatibilmente ai tempi strettissimi, al confronto con i sindaci nelle sedi Atersir per avere l’approvazione dei Comuni alla realizzazione dei progetti previsti nei territori di competenza”.
Quello che ha approvato il consiglio d’ambito di Atersir è un “pacchetto di servizi, attrezzature e impianti che su tutta la Regione hanno un valore di quasi 500 milioni di euro, di cui circa 374 verranno richiesti al ministero attraverso i bandi del Pnrr. Attrezzature e impianti che consentiranno di migliorare ulteriormente la raccolta differenziata nella nostra regione (già a livelli di eccellenza) e di dare un forte contributo all’effettivo riciclaggio e recupero delle frazioni che i cittadini raccolgono in maniera differenziata”. Il pacchetto, “articolato e consistente”, chiarisce ancora Atersir, ha un valore ben superiore al potenziale importo che il Pnrr dovrebbe finanziare (si pensa a circa un centinaio di milioni), in modo da avere le maggiori chance possibili di ottenere fondi per i nostri territori”.

288 proposte afferiscono alla Linea A di investimento, mentre 13 riguardano la Linea C e 10 la Linea B. Le proposte presentate riguardano fra gli altri: la realizzazione di contenitori eco-smarty per migliorare la raccolta delle frazioni; la digitalizzazione dei Centri di Raccolta dei rifiuti aperti a cittadini e imprese; la realizzazione di sistemi di sorveglianza dei conferimenti da parte dell’utenza; la realizzazione di Centri del riuso dei rifiuti con strumentazioni digitali all’avanguardia; la realizzazione di nuove isole interrate per la raccolta dei rifiuti nei centri storici cittadini; il trattamento di frazioni organiche dei rifiuti e fanghi di depurazione per produrre biometano; il recupero di plastiche e cellulosa dai prodotti assorbenti (es. pannolini); il recupero delle sabbie dalla raccolta dei rifiuti da spazzamento stradale; il trattamento finalizzato al riciclo dei materiali per i materassi dimessi; il miglioramento dei trattamenti per produrre biometano anche dalla frazione verde dei rifiuti.

Questo “è stato possibile grazie ad un lavoro di squadra approfondito, veloce ed attento- dichiara la presidente di Atersir Francesca Lucchi– da parte dei soggetti che ci hanno lavorato: dalla nostra struttura e dal nostro ente in generale, che ha la responsabilità dell’attuazione del programma nei confronti del ministero e del Governo, ai gestori che hanno prodotto le proposte nei tempi stretti previsti, alla Regione che ha garantito indirizzi iniziali chiari e coordinamento nel corso dello svolgimento delle attività”.

Il direttore di Atersir Vito Belladonna, che coordina anche gli Ato d’Italia sul tema dei rifiuti, aggiuge: “Abbiamo visto ancora una volta una buona prova di efficienza, in condizioni di forte stress per i tempi strettissimi a disposizione, del complesso sistema che ruota intorno agli enti d’ambito, ai Comuni e ai gestori, coordinati e indirizzati dalla Regione. Si è trattato di mettere insieme in tre mesi oltre trecento progetti che se finanziati daranno una forte spinta all’economia circolare sul territorio; iniziative a elevato contenuto di digitalizzazione e soprattutto idee progettuali, a vari stadi di sviluppo, proposte per essere portate a definizione e realizzate nei tempi a disposizione concessi dal Piano nazionale di ripresa e resilienza rispettando gli impegni assunti dal nostro Governo con l’Europa”.

Per consultare la documentazione completa sulle proposte di investimento approvate clicca qui