Promozione e sostegno delle comunità energetiche e delle energie rinnovabili: dopo la presentazione, la settimana scorsa, del relativo progetto di legge, che ha accorpato tre distinti progetti di legge a firma della Lega (primo firmatario Emiliano Occhi), di Silvia Piccinini del Movimento 5 Stelle e della Giunta, in Commissione Politiche economiche, presieduta da Manuela Rontini, sono stati ascoltati gli stakeholder in udienza conoscitiva lunedì 21 marzo. Per Confservizi ER era presente il presidente Luigi Castagna.
Dotarsi di una legge in materia di energie rinnovabili, ha ricordato Rontini, “è un impegno messo nero su bianco nel Patto per il lavoro e per il clima”.
La proposta, come aveva spiegato la vicepresidente della Giunta Elly Schlein nel primo passaggio in Commissione, vuole offrire uno strumento concreto a livello regionale al fine di agevolare le energie rinnovabili per l’autoconsumo, supportando le comunità energetiche. Esigenza resa ancora più necessaria in ragione dei recenti aumenti di luce e gas.
Il progetto è stato illustrato dai relatori Silvia Piccinini (M5s) ed Emiliano Occhi (Lega).
“Le comunità energetiche -ha ricordato Piccinini- sulla carta sono nate più di due anni fa in sordina, per via della pandemia. Oggi ci troviamo alle prese con la guerra in Ucraina che ha messo ancor più in evidenza le nostre fragilità per la produzione di energia che non può più essere legata a scompensi geopolitici. C’è poi un tema ambientale, oltre che di competitività delle piccole medie imprese. La nostra legge regionale, nel solco della normativa europea e nazionale, contiene elementi innovativi e strumenti concreti come la possibilità di ottenere finanziamenti per l’acquisto di impianti. Il pdl prevede risorse per oltre 12 milioni per le comunità energetiche, oltre a un fondo rotativo regionale che possa aiutare famiglie e cittadini che non hanno possibilità economiche per l’acquisto degli impianti. Come Regione abbiamo tutte le carte in regola per guidare il cambiamento”.
“La difficoltà riscontrata negli ultimi 20 anni -ha sottolineato Occhi- è stata quella di far entrare le rinnovabili nella quotidianità. Servono incentivi economici per imprese e famiglie per aumentare le rinnovabili e il Pnrr si inserisce in questa possibilità di incentivazione per raggiungere l’obiettivo di produzione di 70 gigawatt entro il 2030. Le rinnovabili devono diventare parte importante dell’approvvigionamento energetico del nostro paese ed è necessario coinvolgere cittadini, aziende e comunità. Le comunità energetiche potranno diventare un incubatore di energie positive il cui modello potrà essere riproposto, ad esempio, anche per lo smaltimento dei rifiuti. L’enorme sviluppo delle tecnologie ci permetterà di diversificare le forme di energie rinnovabili. Attualmente una delle più usate è il fotovoltaico ma non dimentichiamo altre risorse come le biomasse e i biogas”.
La parola è quindi passata agli interlocutori, rappresentanti di enti, associazioni di categoria e aziende del territorio, che hanno presentato suggerimenti e osservazioni sul progetto di legge. Su un punto sono tutti concordi: abbattere la burocrazia.
In particolare, per Luigi Castagna (presidente di Confservizi Emilia-Romagna) “i fattori su cui lavorare sono principalmente due: facilitare il percorso amministrativo e snellire le procedure; ridurre i costi di gestione delle comunità energetiche”. “Determinanti -ha aggiunto Castagna- le forme di gestione, anche al fine di ridurre i costi. In questa regione abbiamo aziende in grado di gestire le comunità in qualità di partner tecnologici e amministrativi. Le multiutility, ad esempio, sarebbero ‘affiancatori’ affidabili delle comunità energetiche perché conoscono territori, utenti e consumi e sanno come gestire i rapporti con le pubbliche amministrazioni. Sarebbe utile, inoltre, incentivare i Comuni per pianificare aree e superfici da mettere a disposizione per la produzione di energie rinnovabili”.
A conclusione degli interventi dei vari stakholder, la vicepresidente della Giunta Elly Schlein ha dichiarato: “Grazie all’ascolto degli interventi, di grande competenza, il pdl sarà reso ancora più ricco ed efficace. Un ruolo centrale sarà quello degli enti locali ai quali verranno chiesti spazi idonei da mettere a disposizione delle Cer e sarà fondamentale, come sottolineato in molti degli interventi, la semplificazione degli iter burocratici e autorizzativi. Per evitare che il progetto non rimanga sulla carta è necessario lavorare in rete. Noi ci siamo”.