A fronte della crisi idrica che sta colpendo la pianura Padana (lunghi periodi senza piogge, il calo è del 40% negli ultimi 20 anni) e la tendenza a temperature sempre più elevate rispetto alla media, la Regione Emilia-Romagna solo negli ultimi 5 anni ha impiegato oltre 700 milioni di euro per nuove infrastrutture irrigue, razionalizzazione dei consumi e messa in sicurezza grazie a fondi del Piano Invasi e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Una situazione di prolungata siccità con cui le imprese agricole devono fare i conti, e che evidenzia ancora di più il valore della gestione dell’acqua e dei sistemi irrigui.
I finanziamenti del PNRR, in via di assegnazione alla Regione Emilia-Romagna, sono 328 milioni di euro e riguardano investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico e nell’agrosistema irriguo.
L’obiettivo è investire in infrastrutture idriche, costruire invasi per conservare l’acqua quando è disponibile e utilizzarla nei periodi siccitosi, avviare la depurazione delle acque reflue. Inoltre vengono finanziati progetti volti ad elevare il livello di intelligenza artificiale e digitalizzazione delle imprese agricole.
(Fonte: First. Art-ER.it)
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