Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il Decreto Biometano 2022 entra oggi in vigore, dando il via all’attuazione delle nuove misure di sostegno. Il provvedimento disciplina le modalità di assegnazione dei 1,7 miliardi di euro di investimenti riservati dal PNRR al settore. Risorse fortemente attese e che rivestono, in questi mesi di crisi dell’energia, un ruolo di primaria importanza per la sicurezza e l’indipendenza energetica nazionale.
Il lavoro, però, non è finito. Come ricorda il CIB – Consorzio Italiano Biogas CIB, le norme dovranno ora essere definite in dettaglio attraverso un ulteriore atto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, su proposta del GSE. “E’ necessario – sottolinea Piero Gattoni, presidente del CIB – che il successivo decreto con il quale si dettaglieranno le regole applicative preveda modalità di gestione degli impianti che minimizzino gli effetti dell’aumento dei costi delle materie prime, che supportino la possibilità di sviluppo del mercato del biometano negli usi finali e nel settore dei trasporti e che consentano di realizzare gli investimenti rispettando le strette tempistiche imposte dal PNRR anche alla luce delle attuali difficoltà di reperimento di materiali e componentistica”.
Decreto Biometano 2022, le novità nel testo
Il Decreto Biometano 2022 definisce gli incentivi da destinare al comparto attraverso procedure competitive pubbliche. Due le linee d’azione. Le risorse supporteranno da un lato la riconversione e l’efficientamento degli impianti elettrici a biogas agricolo già esistenti in Italia, per accompagnarli verso la produzione totale o parziale di biometano. Dall’altro incentiveranno la costruzione di nuove centrali per la produzione di biometano alimentate da matrici agricole o rifiuti organici.
A tutti questi sistemi sarà riconosciuto un contributo in conto capitale del 40% sulle spese sostenute; con limiti di spesa differenti a seconda della tipologia di investimenti.
A ciò si aggiungerà una tariffa incentivante applicata alla produzione netta di biometano per una durata di 15 anni ed erogata dalla data di entrata in esercizio dell’impianto.
Previsti anche dei criteri di sostenibilità da rispettare. Secondo il Decreto Biometano 2022 gli impianti dovranno: produrre carburante destinato ai trasporti a partire dalle sole materie prime selezionate per i biofuel avanzati con una riduzione del 65% delle emissioni; oppure produrre carburante destinato ad altri usi e con una riduzione una riduzione di almeno l’80% delle emissioni di gas a effetto serra.
I sussidi saranno assegnati in base a contingenti di potenza annui, tramite aste pubbliche al ribasso. Le gare si svolgeranno dalla fine del 2022 al 2024, fino all’esaurimento dei fondi stanziati dal Piano.
(rinnovabili.it)