Al via i primi 450 milioni per gli impianti di riciclo

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Via libera a una nuova tranche dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la gestione dei rifiuti, il riciclo e l’economia circolare. Quasi mezzo miliardo di euro per spingere l’innovazione sul fronte del recupero di risorse da prodotti assorbenti, fanghi di depurazione, scarti tessili e di pelletteria. Sono 65 i progetti che saranno finanziati dal Ministero dell’Ambiente nell’ambito della linea d’intervento da 450 milioni di euro a valere sui 2,1 miliardi complessivamente stanziati per il settore dal PNRR. “Una nuova grande occasione rivolta a tutto il sistema Paese di incrementare il recupero di materia in settori nevralgici” ha commentato il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin.

Con l’approvazione del decreto di concessione dei contributi, siglato dal dipartimento per lo sviluppo sostenibile del Ministero, vengono liberati definitivamente i fondi che dovranno finanziare la realizzazione ex novo o l’ammodernamento di impianti per il recupero di materia dalle quattro frazioni di scarto, tra quelle per le quali è maggiore l’esigenza di innovazione. Il riciclo dei prodotti assorbenti, nello specifico, è disciplinato dal 2019 da un apposito decreto end of waste, approvato al termine di una lunga e controversa vicenda burocratica legata proprio all’autorizzazione di un impianto innovativo di riciclo.

Complessivamente sono 218 le proposte progettuali fatte pervenire al Ministero da enti di governo d’ambito e comuni, ma anche dai gestori incaricati del servizio idrico e dei rifiuti. Di quelle selezionate dalla commissione tecnica e inserite nella graduatoria definitiva approvata dal Ministero, 33 provengono dal centro-sud e cubano complessivamente 270 milioni di euro, mentre la restante parte, 32 proposte per un totale di 180 milioni, sono finanziabili in realtà del nord Italia. In linea con il criterio di riparto delle risorse concordato con l’UE che prevede l’assegnazione del 60% delle risorse alle regioni centro meridionali.

“Un investimento – ha detto Pichetto – su quel processo di economia circolare che vede l’Italia in prima fila e che deve continuamente alimentarsi di innovazione per portare risultati tangibili alle comunità nazionali”. Con la pubblicazione del decreto di concessione del finanziamento possono ufficialmente partire i lavori per la realizzazione degli interventi, che dovranno essere completati entro e non oltre la fine del 2026. Nei giorni scorsi il Ministero ha pubblicato anche la graduatoria provvisoria dei progetti ammessi a finanziamento nell’ambito della linea d’intervento da 600 milioni per il miglioramento della raccolta differenziata: quasi 3mila le proposte entrate in graduatoria, per un valore complessivo di 1,7 miliardi di euro, quasi il triplo dei fondi disponibili.

Sono sei fin qui le graduatorie per l’assegnazione dei fondi PNRR approvate in via definitiva, su un totale di sette linee d’intervento ripartite nei due investimenti principali da 2,1 miliardi di euro complessivi, dedicati rispettivamente a enti pubblici (1,5 miliardi) e imprese private (600 milioni). Per la linea d’intervento da 450 milioni dedicata a comuni ed enti d’ambito per la realizzazione e l’ammodernamento degli impianti di riciclo dei rifiuti urbani è stato approvato anche il decreto di erogazione, mentre sul fronte delle imprese private si attende invece ancora il via libera ufficiale ai fondi. Qui in ballo ci sono i 600 milioni di euro delle quattro linee d’intervento per i cosiddetti ‘progetti faro’ di economia circolare. Le graduatorie definitive dei progetti innovativi per il riciclo di carta, plastica, rifiuti elettrici e tessili sono state pubblicate lo scorso dicembre e ora manca solo il decreto di concessione dei contributi, che potrebbe arrivare già entro la prossima settimana.

(articolo pubblicato su Riciclanews.it)