VIA LIBERA AL DECRETO CARBURANTI
L’Aula del Senato ha approvato l’8 marzo, definitivamente, il ddl di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 gennaio 2023, n. 5, recante disposizioni urgenti in materia di trasparenza dei prezzi dei carburanti e di rafforzamento dei poteri di controllo del Garante per la sorveglianza dei prezzi, nonché di sostegno per la fruizione del trasporto pubblico (AS. 555, approvato dalla Camera) (scade il 15 marzo). Tutti gli emendamenti sono stati respinti. Il provvedimento sarà ora trasmesso alla GU per la pubblicazione.
Tra le maggiori novità, rispetto al testo approvato dal Cdm, il via libera allo sviluppo di un’app pubblica per consultare i prezzi medi dei carburanti. Nello specifico, si stabilisce che, per “garantire un’adeguata diffusione presso l’utenza dei dati comunicati e delle medie pubblicate, il ministero delle Imprese e del made in Italy, di concerto con il ministero dell’Economia e delle finanze, sviluppa e rende disponibile gratuitamente, per il tramite di soggetto in house ovvero su base convenzionale con amministrazioni dotate di specifica competenza, un’applicazione informatica, fruibile a mezzo di dispositivi portatili, che consenta la consultazione dei prezzi medi” della benzina, “nonché dei prezzi praticati dai singoli esercenti, tramite apposite funzioni di selezione, anche su base geografica, a disposizione degli utenti”. Per lo sviluppo dell’app sono stanziati 500.000 euro per il 2023 e 100.000 euro dal 2024 per il supporto tecnico specialistico e i servizi correlati alla gestione dell’applicazione.
Rimane poi anche l’obbligo di esporre una cartellonistica con i prezzi medi: sarà comunicata la media aritmetica, su base regionale, dei prezzi comunicati per quanto riguarda la rete non autostradale; per quanto riguarda la rete autostradale, la media aritmetica su base nazionale.
Sarà un decreto del ministero delle Imprese e del Made in Italy a stabilire le modalità delle comunicazioni, le caratteristiche e le modalità di esposizione della cartellonistica. Il decreto ministeriale dovrà essere adottato entro 15 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto.
Riviste al ribasso, inoltre, le sanzioni per il mancato rispetto delle norme sulla trasparenza dei prezzi della benzina. Il dl approvato dal Cdm le fissava, in caso di violazione delle norme sulle modalità e i tempi di comunicazione dei prezzi o dell’obbligo di indicazione del prezzo medio nella staziono di rifornimento, in un minimo di 500 euro a un massimo di 6.000 euro. La proposta dell’Esecutivo abbassa le soglie in 200-2.000 euro. Inoltre, si è anche specificato di tenere conto del “livello di fatturato dell’esercente, per il giorno in cui la violazione si è consumata”. Se la violazione degli obblighi di comunicazione sarà reiterata per almeno quattro volte anche non consecutive nell’arco di 60 giorni, potrà essere disposta la sospensione dell’attività per un periodo tra uno e 30 giorni. (Public Policy)
DECRETO PNRR – TER: AUDIZIONE DEI MINISTRI GIORGETTI E FITTO, EMENDAMENTI ENTRO IL 13 MARZO
La Commissione Bilancio del Senato ha proseguito il 7 marzo l’esame del ddl di conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13 recante disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l’attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune (AS. 564) (scade il 25 aprile).
Questa settimana sono stati ascoltati, oltre alle parti sociali e ai rappresentanti delle autonomie, anche il ministro per l’Economia Giancarlo Giorgetti e quello per il PNRR Raffaele Fitto, i quali sono intervenuti sulla nuova governance del Piano.
Tra le parti sociali intervenute, si segnala come Confagricoltura abbia dichiarato che ” sia necessario intervenire per mitigare gli effetti dell’oscillazione dei prezzi dovuti alla crisi energetica conseguente al conflitto russo-ucraino rideterminando i prezzi di riferimento per quanto riguarda la tassazione biogas per il biennio 22-23″.
Per consultare l’elenco e scaricare le memorie dei soggetti auditi clicca qui
PROPOSTA DI DIRETTIVA UE CASE GREEN, APPROVATA MOZIONE
L’Aula della Camera ha concluso l’8 marzo la discussione delle mozioni concernenti concernenti iniziative in relazione alla proposta di direttiva europea sulla prestazione energetica nell’edilizia (n. 1-00038 (nuova formulazione) Riccardo Molinari – Lega, Tommaso Foti – FdI, Alessandro Cattaneo – FI e Maurizio Lupi – NM-MAIE, n. 1-00054 Angelo Bonelli – AVS, n. 1-00043 Emma Pavanelli – M5S, n. 1-00057 Marco Simiani – PD, n. 1-00058 Franco Manes – Misto-Min. Ling e n. 1-00062 Daniela Ruffino – Az-IV).
In particolare, è stata approvata la mozione presentata dalla maggioranza in cui si impegna il governo “ad adottare le iniziative di competenza presso le competenti istituzioni europee al fine di scongiurare l’introduzione di una disciplina quale quella di cui in premessa, nell’ottica di tutelare le peculiarità dell’Italia e, dunque, garantire al nostro Paese la necessaria flessibilità per raggiungere obiettivi di risparmio energetico più confacenti alle proprie caratteristiche”.
Nella premessa del testo si legge che “l’elemento centrale della direttiva è l’introduzione di standard minimi di prestazione energetica per gli edifici, con l’introduzione di obblighi di riqualificazione per migliorarne il rendimento energetico. Ogni Stato membro dovrà stabilire la propria strategia a lungo termine nell’ambito di un piano nazionale di ristrutturazione degli edifici, per sostenere la modernizzazione del parco nazionale di edifici residenziali e non residenziali, sia pubblici che privati, in vista dell’obiettivo della neutralità climatica al 2050”, che “la richiesta dell’Europa comporterà, dunque, l’obbligo per gli Stati membri di ristrutturazione del patrimonio edilizio; in caso contrario, potrebbero essere applicate delle sanzioni ai singoli Stati” e che “quindi, la direttiva proposta si esplica come un chiaro attacco all’economia e al patrimonio edilizio italiano e, pertanto, dovrà essere oggetto della più dura opposizione”. Sono state invece respinte le altre mozioni presentate dalle opposizioni.
RAPPRESENTANZA DI INTERESSI, AL VIA INDAGINE CONOSCITIVA
La Commissione Affari Costituzionali della Camera ha deliberato l’8 marzo lo svolgimento di un’indagine conoscitiva sull’attività di rappresentanza di interessi. L’indagine si concluderà entro il prossimo 30 giugno.