La presidenza del Consiglio e i negoziatori del Parlamento europeo hanno raggiunto oggi (venerdì 10 marzo) un accordo politico provvisorio per ridurre il consumo finale di energia a livello dell’UE dell’11,7% nel 2030. Gli Stati membri beneficeranno di flessibilità nel raggiungimento dell’obiettivo.
Gli Stati membri devono garantire collettivamente una riduzione del consumo finale di energia di almeno l’11,7% nel 2030, rispetto alle previsioni di consumo energetico per il 2030 formulate nel 2020. Ciò si traduce in un limite massimo al consumo finale di energia dell’UE di 763 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e di 993 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio per il consumo primario.
Il limite di consumo per il consumo finale sarà vincolante per gli Stati membri collettivamente, mentre l’obiettivo di consumo di energia primaria sarà indicativo.
Il consumo finale di energia rappresenta l’energia consumata dagli utenti finali, mentre il consumo di energia primaria comprende anche ciò che viene utilizzato per la produzione e la fornitura di energia.
Il Consiglio e il Parlamento hanno convenuto che tutti gli Stati membri contribuiranno al conseguimento dell’obiettivo generale dell’UE attraverso contributi e traiettorie nazionali indicativi, stabiliti dagli Stati membri nei rispettivi piani nazionali integrati per l’energia e il clima (PNEC). I PNEC aggiornati sono previsti per il 2023 e il 2024.
La formula per il calcolo dei contributi nazionali verso l’obiettivo (definito nell’allegato I della proposta) sarà indicativa, con la possibilità di discostarsene del 2,5%.
La Commissione calcolerà se tutti i contributi si sommano all’obiettivo dell’11,7% e, in caso contrario, emetterà correzioni ai contributi nazionali inferiori a quelle che sarebbero state se si utilizzasse la formula (il cosiddetto meccanismo di riempimento delle lacune).
La formula si basa, tra l’altro, sull’intensità energetica, sul PIL pro capite, sullo sviluppo delle energie rinnovabili e sul potenziale di risparmio energetico.
Il Consiglio e il Parlamento hanno inoltre convenuto di aumentare gradualmente l’obiettivo annuale di risparmio energetico per il consumo finale di energia dal 2024 al 2030. Gli Stati membri garantiranno nuovi risparmi annui pari all’1,49% del consumo finale di energia in media durante questo periodo, raggiungendo gradualmente l’1,9% il 31 dicembre 2030.
I colegislatori hanno convenuto che gli Stati membri potrebbero contare, nel calcolo del conseguimento dell’obiettivo, i risparmi energetici realizzati attraverso misure politiche ai sensi dell’attuale direttiva e della direttiva riveduta sul rendimento energetico nell’edilizia; le misure derivanti dal sistema ETS dell’UE (per gli impianti, gli edifici e i trasporti); le misure energetiche di emergenza.
Nell’accordo è previsto un obbligo specifico per il settore pubblico di conseguire una riduzione annua del consumo energetico dell’1,9% che può escludere i trasporti pubblici e le forze armate. Inoltre, gli Stati membri sarebbero tenuti a ristrutturare ogni anno almeno il 3% della superficie coperta totale degli edifici di proprietà di enti pubblici.
L’accordo politico provvisorio raggiunto oggi sarà dapprima sottoposto all’approvazione del Comitato dei rappresentanti permanenti in seno al Consiglio e della commissione ITRE del Parlamento. La direttiva dovrà quindi essere adottata formalmente dal Parlamento e poi dal Consiglio, prima di poter essere pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrare in vigore.
La proposta di revisione della direttiva sull’efficienza energetica, insieme ad altre proposte, affronta gli aspetti energetici della transizione climatica dell’UE nell’ambito del pacchetto “Fit for 55”. La Commissione ha presentato il pacchetto “Fit for 55” il 14 luglio 2021. Il pacchetto mira ad allineare il quadro legislativo dell’UE in materia di clima ed energia all’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 e all’obiettivo di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Il pacchetto consiste in una serie di proposte interconnesse, che modificano gli atti legislativi esistenti o introducono nuove iniziative in una serie di settori politici e settori economici.
Inoltre, nell’ambito del piano REPowerEU, il 18 maggio 2022 la Commissione ha proposto una serie di ulteriori modifiche mirate alla direttiva sull’efficienza energetica per rispecchiare i recenti cambiamenti nel panorama energetico. Gli elementi della proposta sono stati integrati nel processo negoziale interistituzionale tra il Consiglio e il Parlamento.
L’attuale direttiva sull’efficienza energetica in vigore dal dicembre 2018 fissa l’obiettivo di ridurre il consumo di energia primaria e finale del 32,5% entro il 2030 a livello dell’UE, rispetto alle previsioni di consumo energetico per il 2030 formulate nel 2007.
(Fonte: Consiglio Europeo)