DIRETTIVA UE ACQUE E TRATTAMENTO ACQUE REFLUE URBANE
La Commissione Politiche dell’UE del Senato ha proseguito il 15 marzo l’esame, in sede consultiva, della proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica della direttiva 2000/60/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque, della direttiva 2006/118/CE sulla protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento e dal deterioramento e della direttiva 2008/105/CE relativa a standard di qualità ambientale nel settore della politica delle acque (n. COM(2022) 540 definitivo).
Giovedì 16 marzo è invece iniziato il ciclo di audizioni sulla COM. 541 relativa al trattamento delle acque reflue urbane a cui ha partecipato anche Utilitalia con il presidente Filippo Brandolini.
“La direttiva Ue sul trattamento delle acque reflue urbane – ha dichiarato infatti Brandolini – estende l’obbligo del trattamento dei reflui a tutti gli agglomerati con più di 1000 abitanti equivalenti: un obbligo che comporterà investimenti importanti, ma anche un aumento significativo dei costi operativi. Noi riteniamo che, prima di attivare quest’obbligo, forse sarebbe più opportuno fare analisi puntuali di costi-benefici proprio per valutare se il ritorno ambientale meriti un investimento così importante, e compiere invece questo tipo di investimenti dove sia più urgente intervenire“. Sulla direttiva Ue sul trattamento delle acque reflue urbane “rispetto ai sistemi di abbattimento terziari e quaternari, sono upgrading dei sistemi di depurazione che comportano investimenti molto significativi, ma anche l’aumento significativo dei costi operativi, senza dimenticare che sono interventi che hanno comunque dei riflessi sul piano ambientale: comportano il maggior uso di reagenti e la maggior produzione di fanghi”. “Riterremmo opportuno – ha proseguito Brandolini – prevedere, stabilire, rendere obbligatori tali interventi laddove sia stata fatta prima una analisi costi-benefici che metta in relazione gli effettivi risultati ambientali rispetto al volume di investimenti e di costi richiesti”.
Sui fanghi di depurazione delle acque reflue il presidente di Utilitalia ha dichiarato che: “riteniamo che la definizione che viene introdotta nella proposta di direttiva Ue sul tema si presti a criticità molto forti: diciamo esplicitamente che non la condividiamo perchè si rischia di introdurre uno stigma irreversibile sull’uso di una risorsa fondamentale per lo sviluppo dell’economia circolare nel settore e per la riduzione della dipendenza da Paesi terzi su prodotti fertilizzanti”.
E sul tema della capacità di produzione dell’energia presso gli impianti di depurazione, Brandolini ha dichiarato che “quantomeno allo stato attuale delle conoscenze e delle tecnologie disponibili, difficilmente potrà coprire l’intero fabbisogno di settore”. La proposta che avanza è “aprire, quantomeno parzialmente, all’acquisto di energia rinnovabile dalla rete, quantomeno in quelle situazioni che non sono in grado di rendersi autosufficienti”. (Public Policy)
Nell’introdurre il ciclo di audizioni, il presidente della Commissione Politiche UE Giulio Terzi (Fdi) ha ricordato che “l’Italia è interessata da 4 procedure di infrazione, avviate dalla Commissione europea tra il 2004 e il 2017, per mancata o non corretta applicazione della direttiva 91/271 Cee”.
Agevolazioni fiscali settore edilizio e efficienza energetica: l’Aula Camera ha approvato mozioni
Nella seduta del 15 marzo, la Camera ha esaminato le mozioni concernenti iniziative in materia di agevolazioni fiscali per il settore edilizio e per l’efficienza energetica ed ha approvato con distinte votazioni la mozione Mazzetti ed altri n. 1-00040 (Ulteriore nuova formulazione) e la mozione Manes ed altri n. 1-00076.
Istituzione Bicamerale rifiuti: l’8ª Senato ha iniziato l’esame
La Commissione Ambiente ed Energia del Senato ha iniziato il 14 marzo l’esame, in sede redigente, dei ddl recanti istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari (AS. 536, approvato dalla Camera, AS. 366 Barbara Floridia – M5S e AS. 375 Manfredi Potenti – Lega).
Il testo è già stato approvato in prima lettura dalla Camera. Tra i compiti previsti dalla Commissione anche “indagare sull’esistenza di eventuali illeciti connessi allo smaltimento degli impianti per la produzione di energia da fonte rinnovabile, cosiddetti rifiuti emergenti, come definiti dall’agenzia europea dell’Ambiente, con particolare riferimento allo smaltimento, al termine del loro ciclo di utilizzazione, dei pannelli solari fotovoltaici, delle pale eoliche, delle batterie nonché di ogni altro materiale o dispositivo utilizzato nelle infrastrutture per la produzione di energia da fonte rinnovabile”.
DECRETO PNRR TER: EMENDAMENTI ENTRO LUNEDI 20 MARZO
È stato fissato a lunedì 20 marzo il termine per l’invio degli emendamenti segnalati relativi al Ddl n. 564 di conversione del DL Pnrr TER.
Il presidente della V commissione del Senato a cui è stato assegnato l’esame in prima lettura del testo ha annunciato la presentazione di 950 proposte di modifica e 19 ordini del giorno.
Sono intanto giunti i pareri favorevoli con osservazioni delle Commissioni Industria e Giustizia. Tra le varie richieste della Commissione Industria, si punta a “scongiurare il rischio di una estensione illimitata delle aree idonee alla installazione di impianti agrovoltaici”, chiedendo anche sostegni in materia di tariffe energetiche per gli agricoltori, estensione della “Nuova Sabatini” e istituzione del “garante per l’inclusione delle micro e piccole imprese nell’attuazione del Pnrr”.
La II commissione, invece, chiede di agire sul potere delle Soprintendenze in tema di ristrutturazioni di edifici pubblici da parte degli enti locali.
Tra gli emendamenti presentati si segnala un emendamento bipartisan (avanzanto da FdI, Lega, FI e Pd) che chiede di prorogare i termini per la fine della tutela di prezzo nel mercato al dettaglio dell’energia elettrica dal 1° gennaio 2023 al 1° gennaio 2024 per le microimprese e per i clienti domestici.
Altri emendamenti bipartisan riguardano la garanzia di Sace per le opere del Piano con l’obiettivo di semplificare i rapporti di garanzia a favore delle imprese, al fine di accelerare l’esecuzione delle opere infrastrutturali previste dal Pnrr e dal Pnc.
Tra gli emendamenti di FdI al dl Pnrr (in 5a al Senato) anche uno relativo ai Raee da fotovoltaico. Nel dettaglio, la proposta chiede che la garanzia finanziaria per lo smaltimento, in base all’importo determinato dal Gse per ognuno dei pannelli fotovoltaici incentivati, nel caso di opzione verso uno dei sistemi collettivi riconosciuti, debba essere interamente versata nel periodo massimo di 5 anni dalla data di sottoscrizione del relativo contratto.
In caso di mancato versamento delle annualità il Gse provvederà mediante una corrispettiva riduzione dalle tariffe incentivanti e un contestuale trasferimento al medesimo sistema collettivo segnalante.
red/MF