Il nuovo Codice degli appalti è stato approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri del 28 marzo 2023.
L’entrata in vigore del nuovo Codice è disposta al 1° aprile 2023, ma le sue disposizioni trovano applicazione a decorrere dal 1° luglio 2023. È inoltre previsto un periodo transitorio, fino al 31 dicembre 2023, che prevede l’estensione della vigenza di alcune disposizioni del d. lgs 50/2016 e dei decreti semplificazioni (dl 76/2020) e semplificazioni bis (dl 77/2021).
Ecco una panoramica delle principali novità.
GLI AFFIDAMENTI SOTTOSOGLIA
Il nuovo codice prevede la cosiddetta liberalizzazione sottosoglia. Ciò significa che gli appalti fino a 5,3 milioni potranno essere affidati direttamente, “le stazioni appaltanti potranno decidere di attivare procedure negoziate o affidamenti diretti, rispettando il principio della rotazione”, spiega il Ministero. Fino a 150mila euro si può procedere con affidamento diretto, poi fino a 1 milione la procedura negoziata senza bando invitando 5 imprese, numero che sale a 10 per i lavori sotto la soglia Ue di 5,38 milioni. La gara vera e propria, quindi, resta una possibilità residuale per l’ultima fascia di lavori, quelli di importo molto elevato.
TAGLIO DEI TEMPI PER I LAVORI SOTTO I 500MILA EURO
Per gli appalti fino a 500 mila euro “le piccole stazioni appaltanti potranno procedere direttamente senza passare per le stazioni appaltanti qualificate”, scrive il Ministero. Questo si tradurrà, nelle intenzioni del governo, in un taglio dei tempi notevole “soprattutto per quei piccoli comuni che debbano procedere a lavori di lieve entità che hanno tanta importanza per la vivibilità dei luoghi e il benessere delle proprie comunità”. Per le realtà più ampie come i grandi comuni e le unioni, i capoluoghi di regione o provincia e le città metropolitane si prevede che siano automaticamente stazioni appaltanti qualificate, con una verifica annuale in alcuni casi.
Il Ministero, illustrando i contenuti del codice, interviene sulla cosiddetta “paura della firma”. “Rivive l’appalto integrato: il contratto potrà quindi avere come oggetto la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori sulla base di un progetto di fattibilità tecnico-economica approvato – si legge nella nota del MIT -. Inoltre, per garantire la conclusione dei lavori, si potrà procedere anche al subappalto cosiddetto a cascata, senza limiti. Niente colpa grave per i funzionari e i dirigenti degli enti pubblici se avranno agito sulla base della giurisprudenza o dei pareri dell’autorità. Tutele simili sono previste anche “per la delicata questione dell’illecito professionale”. Nella riformulazione del codice, infatti, il governo ha provveduto a una “razionalizzazione e semplificazione delle cause di esclusione, anche attraverso una maggiore tipizzazione delle fattispecie”. In particolare, per alcuni tipi di reato, l’illecito professionale può essere fatto valere solo a seguito di condanna definitiva, condanna di primo grado o in presenza di misure cautelari.
DISSENSO COSTRUTTIVO
Viene introdotto la figura del “dissenso costruttivo per superare gli stop degli appalti quando è coinvolta una pluralità di soggetti”. Viene attribuito all’ente che esprime il proprio dissenso in sede di conferenza di servizi, l’onere di motivare e di fornire una soluzione alternativa. “Anche la valutazione dell’interesse archeologico – aggiunge il Ministero -, il cui iter, spesso lungo e articolato, rischia di frenare gli appalti, dovrà essere svolta contestualmente alle procedure di approvazione del progetto, in modo da non incidere sul cronoprogramma dell’opera”.
Infine, l’entrata in vigore del nuovo codice appalti istituzionalizza le deroghe varate durante la pandemia per accelerare l’assegnazione degli appalti di piccolo e medio importo. Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, ciò farà sì che “il 98,27% degli affidamenti nel campo dei lavori pubblici, un mercato di 18,9 miliardi all’anno, potrà essere assegnato, in via fiduciaria o attraverso una procedura negoziata senza bando.”
Sulle principali novità introdotte dal Codice , Anci ha realizzato una scheda di sintesi che puoi leggere qui