Def, i provvedimenti per ambiente ed energia

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DEF: LE NOVITA’ IN CAMPO AMBIENTALE ED ENERGETICO

Il Documento di economia e finanza 2023, varato dal Consiglio dei ministri dell’11 aprile, con tutti i suoi allegati, e la relazione al Parlamento con cui il Governo chiede l’autorizzazione a un maggior indebitamento per 3,4 miliardi nel 2023 e 4,5 miliardi nel 2024, è stato trasmesso alle Camere.

Diversi i provvedimenti annunciati in tema ambiente ed energia contenuti nell’allegato Piano nazionale di riforma (PNR).

In particolare, si legge nel capitolo “Programma nazionale di gestione dei rifiuti”,  “si intendono incentivare le attività di riciclo e l’utilizzo delle materie prime secondarie, sostenendo economicamente i Comuni nel miglioramento dei processi di raccolta differenziata” dei rifiuti “e la valorizzazione degli scarti, e per attuare la riforma del sistema di Responsabilità estesa del produttore”. “L’ammodernamento e la realizzazione di nuovi impianti di riciclaggio avrà l’obiettivo principale di colmare il divario territoriale tra Nord e Centro-Sud, implementando e digitalizzando la raccolta differenziata e implementando il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti”, si legge ancora. “Verrà inoltre disincentivato il conferimento in discarica attraverso una idonea revisione del sistema di tassazione”.

Nel Documento di Economia e Finanza sono poi diversi i riferimenti al tema energia e in particolare alle fonti rinnovabili. “Riguardo alle fonti rinnovabili, in primo luogo – si legge sempre nel Programma nazionale di riforma – è intenzione del Governo dare rapida e compiuta attuazione al decreto legislativo che ha recepito la Direttiva europea sull’uso dell’energia da fonti rinnovabili, attraverso la definizione dei criteri per l’individuazione da parte delle Regioni e delle Province Autonome delle aree idonee all’installazione di impianti”. “È necessario – scrive ancora il Governo – garantire un quadro autorizzativo omogeneo e rapido che consenta lo sviluppo dei progetti in un arco temporale ben definito. A livello nazionale, è prioritario concludere il lavoro sul decreto cosiddetto Fer 2, che disciplina gli incentivi alle fonti e alle tecnologie non ancora pienamente mature o con costi elevati di esercizio, come la geotermia, il solare termodinamico e il biogas. In questo stesso ambito, è intenzione del Governo intervenire con un nuovo decreto Fer per continuare l’incentivazione delle tecnologie più mature e con costi fissi bassi o comunque suscettibili di sensibile riduzione, come eolico e solare”.

“Con riferimento alle infrastrutture elettriche, l’Italia intende sviluppare nuovi elettrodotti e potenziare quelli esistenti per garantire l’eliminazione delle  strozzature nella rete e l’integrazione delle rinnovabili nelle reti stesse.”

Infine, in tema di gas, il Pnr riporta che“sul fronte degli approvvigionamenti nazionali, sono state adottate misure che  potranno far aumentare, nell’immediato, la produzione nazionale di gas di 2 miliardi  di metri cubi annui”.

La prossima settimana, a Palazzo Madama, le audizioni in congiunta nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato (il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti è atteso il 20 aprile). Dopo le audizioni l’esame in sede referente del Def in commissione Bilancio alla Camera sarà affrontato mercoledì 26 aprile e l’ok da parte dell’aula di Montecitorio arriverà giovedì 27 aprile. Il calendario dei lavori della 5a commissione di Palazzo Madama e dell’aula dovrebbero seguire un calendario analogo.


DECRETO PNRR TER: VIA LIBERA DAL SENATO. ORA PASSAGGIO ALLA CAMERA

L’Aula del Senato ha approvato, con 83 voti a favore, 57 contrari e 6 astenuti il Dl che interviene sulla governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il provvedimento, modificato soprattutto durante l’esame in Commissione Bilancio di Palazzo Madama, passa alla Camera dove dovra’ essere approvato entro il 25 aprile.

Diverse le novita’ approvate in commissione Bilancio, molte provenienti dal Governo ma anche di origine parlamentare sia di maggioranza che di opposizione poi riformulate dall’Esecutivo.

Sul versante ambientale, sono state introdotte limitazioni alla Via fino a giugno 2024 per ‘spingere’ la realizzazione di impianti di energia da fonti rinnovabili (fino a 30 Mw per il fotovoltaico e 50 Mw fino per l’eolico) e il loro collegamento alla rete elettrica; e’ stato previsto il potenziamento di 30 milioni l’anno per il periodo 2023-2025 del fondo del ministero dell’Ambiente per sostenere gli investimenti in impianti di energia da fonti rinnovabili, biocarburanti e infrastrutture di ricarica elettrica. E’ stata approvata la istituzione di un ‘registro pubblico dei crediti di carbonio generati su base volontaria dal settore agroforestale nazionale’ presso il Crea; e’ stata prevista la impignorabilita’ delle risorse del Fondo italiano per il clima; viene introdotta la possibilita’ per l’Agenzia del Demanio di costituire comunita’ energetiche rinnovabili nazionali. Inoltre sara’ possibile utilizzare i rimborsi Ue per le spese anticipate dallo Stato per il taglio dei costi energetici nell’ambito dei programmi cofinanziamenti Fesr e Fse per agevolazioni contro il caro-bollette per famiglie in difficolta’. Viene previsto il supporto del Gse al ministero dell’Ambiente per le attivita’ di alto contenuto specialistico. Viene infine esteso il programma di massimizzazione gia’ previsto per gli impianti alimentati da biomassa liquida anche a quelli a biomassa solida ed e’ stato deciso lo slittamento a giugno 2025 del termine di sperimentazione del ‘deflusso ecologico’ dei fiumi.


ADEGUAMENTO PROGRAMMA NAZIONALE GESTIONE RIFIUTI, AL VIA INDAGINE CONOSCITIVA

La Commissione Ambiente e Energia del Senato ha iniziato il 12 aprile l’esame della risoluzione sull’adeguamento del programma nazionale di gestione dei rifiuti (7-00002 Silvia Fregolent – Az-IV).

Nell’ambito della proposta di risoluzione, la commissione avvierà un’indagine conoscitiva. I senatori avranno tempo fino a mercoledì prossimo per indicare i soggetti da audire.


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PROPOSTA REGOLAMENTO UE IMBALLAGGI. AUDIZIONI, LE CRITICHE DI CONFCOMMERCIO

“La proposta di revisione del quadro normativo europeo in materia di imballaggi contiene norme profondamente inadeguate rispetto al contesto economico e sociale del nostro Paese che rischiano, in assenza di modifiche significative, di travolgere interi settori del made in Italy”. Così Lino Stoppani, vicepresidente vicario di Confcommercio, in audizione in commissione Politiche Ue al Senato sulla proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio.A subire i danni peggiori – prosegue Stoppani – sarebbero tutti gli utilizzatori di imballaggi ed, in particolare, le imprese della filiera alimentare, la piccola, la media e la grande distribuzione  organizzata, gli operatori della ristorazione, del vending, dell’intrattenimento e del turismo, e molti  altri comparti fra essi strettamente interconnessi”.

Secondo Confcommercio, introdurre il divieto di utilizzo di determinati imballaggi (ad esempio, per  cibo venduto in piccole quantità, come nel caso del monouso distribuito al dettaglio) “non solo  contrasta con le regole di protezione e conservazione degli alimenti e di tutela della salute del  consumatore, ma genererebbe anche un maggior inquinamento ambientale dovuto al trasporto di  ritorno degli imballaggi dopo il loro uso, nonché al lavaggio e all’asciugatura, che impiegano più  energia, più acqua e più risorse di quelle necessarie per la produzione e l’utilizzo di imballaggi  monouso”. 

Fortemente critica la posizione di Confcommercio anche in relazione alla prevista introduzione di un sistema obbligatorio di cauzionamento. “L’introduzione di questo sistema per il riciclo in Italia  – osserva Stoppani  – è poco utile, perché esiste già un circuito efficace di raccolta differenziata e di valorizzazione degli imballaggi; è economicamente dannoso, perché determinerebbe una duplicazione di costi economici e ambientali, in quanto si andrebbe ad affiancare, senza sostituirsi, alle raccolte differenziate tradizionali; è difficilmente realizzabile, perché verrebbero introdotti gravi problemi di carattere logistico ed organizzativo per le imprese non strutturate al fine di gestire tutti gli adempimenti che il sistema necessariamente richiede”..  Un sistema di cauzionamento, secondo Confcommercio, “dovrebbe semmai essere adottato su base volontaria. Gli esercizi commerciali, ad esempio, devono poter rifiutare un contenitore fornito da un  cliente se lo ritengono non igienico o inadatto al cibo o alla bevanda venduti. La salute e la sicurezza  alimentare dei clienti e del personale non devono in alcun modo essere compromesse rispetto ad  altri principi e devono costituire la massima priorità, in linea con la legislazione alimentare” Ue. (Public Policy).

E sul tema sono intervenuti anche i senatori di Italia Viva – Azione Silvia Fregolent e Marco Lombardo che accusano la maggioranza di essere disinteressati all’argomento. “ll numero legale per le audizioni in commissione Affari europei sono state garantite dalla presenza dell’opposizione -scrivono in una nota- Il nostro Paese ha il primato nell’export di cibo e questo regolamento avrà ricadute su tutta la filiera industriale. Evidentemente la maggioranza, che parla di sovranità alimentare e tutela del made in Italy, alla prova dei fatti si disinteressa di uno dei più importanti comparti produttivi italiani”, concludono.


DAL GOVERNO. ENERGIA, IN GAZZETTA DM MIMIT SU RATE ‘SEMPLICI’ BOLLETTE LUCE E GAS 

 È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto del ministero delle Imprese con le modalità semplificate di accesso alla rateizzazione delle bollette di energia elettrica e di gas naturale. 

 

(Rassegna politico-parlamentare a cura di MF)