Emergenza alluvione 1/la Regione ha incontrato le parti sociali

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Al momento in cui scriviamo (venerdì 19 maggio ore 11) , le persone accolte nelle sedi allestite dai Comuni sono quasi 5.000. Salito a 14, purtroppo, anche il numero delle vittime. Il lavoro nelle aree alluvionate per mettere in sicurezza le persone, in una situazione tuttora molto difficile, prosegue. Sono mobilitati tutti i Corpi dello Stato: vigili del fuoco, polizia locale, protezione civile regionale e nazionale, cui si aggiungono colonne mobili provenienti da diverse Regioni. E anche tantissimi volontari, che hanno risposto senza indugi e con grande generosità agli appelli lanciati da sindaci e istituzioni per dare una mano.

Oggi alle 17 è previsto un nuovo punto stampa presso la sede della Protezione Civile in viale Silvani a Bologna, con il capo nazionale della Protezione Civile Fabrizio Curcio, il presidente della Regione Stefano Bonaccini e la vice con delega alla Protezione Civile Irene Priolo.

Intanto, lo scorso 17 maggio vi è stato un primo incontro con le forze economiche e sociali sulla drammatica situazione maltempo in corso in Emilia-Romagna e le interlocuzioni con il Governo per la ripartenza e per la ricostruzione.

Il contatto con l’Esecutivo nazionale è costante anche per avere nel più breve tempo possibile la decretazione di urgenza indispensabile per popolazioni, imprese e strutture pubbliche colpite.

E una prima misura, ha annunciato il Governo, ha già avuto l’autorizzazione per essere formalizzata: il differimento delle rete dei mutui.

All’incontro hanno partecipato il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi, e gli assessori regionali Vincenzo Colla (Sviluppo economico e lavoro), Paolo Calvano (Bilancio), Andrea Corsini (Turismo e infrastrutture), Alessio Mammi (Agricoltura).

Sulla scorta anche delle esperienze che abbiamo già maturato in passato- ha spiegato il presidente Bonaccini- sappiamo che un piano di ricostruzione ha bisogno di poter contare su una corretta impostazione già in fase di emergenza. Occorre certamente mettere in moto gli strumenti ordinari, ma occorre anche definire quelli straordinari, proprio perché siamo di fronte ad un evento di enorme rilevanza. Perché le risorse messe a disposizione ‘in urgenza’ sono ovviamente insufficienti per far fronte ad una calamità di questa natura. E anche su questo è urgente ragionare con il Governo. Infine, deve essere chiaro che il piano della ricostruzione dovrà comprendere anche le risorse necessarie per la messa in sicurezza del territorio”.

Le cose da fare

Nel corso dell’incontro è stato tracciato il percorso relativo alle azioni da mettere in campo. Il primo punto è rimettere in sicurezza nel più breve tempo possibile le comunità, il territorio e le attività produttive.

Il secondo è quello di definire un piano di ristori economici, sia per le famiglie che per le imprese. Un piano che sia all’altezza della situazione.

Il terzo punto è affrontare un piano della ricostruzione che tenga conto delle infrastrutture da ripristinare e della messa in sicurezza del territorio.

Per fare questo occorrono risorse straordinarie, dato che si sta affrontando una situazione complessa e gravissima, che ha avuto origine già ai primi di maggio, con danni da maltempo stimabili in quasi un miliardo di euro solo in quella fase. A cui aggiungere i nuovi, ingentissimi.

Per un rapido ripristino della attività produttive la Regione ha già avviato una interlocuzione per verificare la possibilità di derogare alle norme europee sugli ‘aiuti di Stato’: un regime non stringente, è stato sottolineato, sarebbe fondamentale per accelerare il ripristino delle infrastrutture produttive.

In favore dei lavoratori -oltre agli ordinari strumenti e agli ammortizzatori sociali- al Governo è stata chiesta anche una misura specifica per quelli avventizi impiegati nell’agricoltura, sul modello di quelli adottati in occasione dell’influenza aviaria.

Agricoltura, è stato ricordato, che è stata colpita da un evento che ha ripercussioni sul piano nazionale, visto a che è stato colpito il cuore agroalimentare del Paese. A questo proposito, sono state richieste deroghe rispetto agli impegni legati alla Politica agricola comunitaria.

Sul fronte bancario, Abi estenderà anche alla provincia di Rimini il blocco dei mutui riconosciuto nelle scorse settimane per le aziende colpite dal maltempo di inizio maggio (Bologna, Forlì-Cesena e Ravenna).

(Fonte: Regione Emilia – Romagna)