Spedizione di rifiuti: Consiglio UE pronto ad avviare il negoziato con il Parlamento

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Il 24 maggio il Consiglio UE ha adottato il mandato negoziale per avviare colloqui con il Parlamento europeo su una proposta volta ad aggiornare la legislazione dell’UE sulle spedizioni transfrontaliere di rifiuti. L’obiettivo è garantire che le spedizioni internazionali di rifiuti non rappresentino una minaccia per la salute umana e l’ambiente e promuovere l’uso dei rifiuti come risorsa in un’economia circolare.
Non possiamo continuare ad esportare i nostri problemi di rifiuti. Questo regolamento ci darà maggiori garanzie che i rifiuti che inviamo all’estero non danneggino la salute e l’ambiente. All’interno dell’UE, incoraggerà l’uso dei rifiuti come materiale secondario in modo che i rifiuti possano portarci un valore economico positivo e contribuire a un’economia più circolare.
Così Romina Pourmokhtari, ministro svedese del clima e dell’ambiente

La proposta di revisione del regolamento sulle spedizioni di rifiuti mira a:
• garantire che i rifiuti vengano inviati solo a destinazioni in cui sono adeguatamente trattati
• modernizzare, armonizzare e digitalizzare le procedure per le spedizioni all’interno dell’UE e promuovere il trasporto dei rifiuti destinati al riciclaggio
• affrontare le spedizioni illegali di rifiuti che passano attraverso le fessure a causa di procedure divergenti e mancanza di controllo

Nel suo mandato negoziale il Consiglio ha approvato gli obiettivi generali della nuova proposta. Ha convenuto in particolare di vietare le esportazioni di rifiuti per lo smaltimento verso un altro Stato membro, salvo condizioni rigorose, e di vietare le spedizioni di rifiuti non pericolosi verso paesi non appartenenti all’OCSE, a meno che non vi acconsentano espressamente e possano dimostrare di trattare i rifiuti in modo ecologicamente corretto.
Campo di applicazione e oggetto
Il Consiglio ha introdotto diversi chiarimenti e modifiche. In particolare, ha aggiunto un obiettivo per raggiungere la “neutralità climatica” agli obiettivi della direttiva. Ha inoltre allineato una serie di definizioni, ad esempio su “spedizione”, “spedizione illegale”, “notificatore”, “rotta”, in tutto il testo e le ha rese coerenti con altri atti legislativi.

Spedizioni intra-UE

Il Consiglio ha introdotto scadenze più realistiche nella procedura di notifica e approvazione preventive scritte, «PIC». Secondo questa procedura, gli esportatori devono notificare e ricevere una conferma scritta dai paesi di spedizione, destinazione e transito prima dell’esportazione. Inoltre, il Consiglio si è adoperato per ridurre gli oneri amministrativi e per allineare maggiormente la procedura «PIC» alla procedura attualmente attuata negli Stati membri.
Per quanto riguarda i cosiddetti “rifiuti inseriti nella lista verde”, per i quali si applica una procedura meno rigorosa, il Consiglio ha introdotto requisiti più rigorosi per migliorare il controllo di tali flussi di rifiuti e una procedura di ritiro nel caso in cui le loro spedizioni non possano essere portate a termine come previsto.
Per quanto riguarda gli obblighi di ripresa dei rifiuti nel caso specifico di spedizioni illegali, il Consiglio ha aggiunto la possibilità di soluzioni alternative per il recupero o lo smaltimento dei rifiuti invece di applicare una procedura di ripresa dei rifiuti.

Procedure digitalizzate

Il Consiglio ha sostenuto la razionalizzazione e la digitalizzazione delle procedure di notifica, autorizzazione e informazione per le spedizioni intra-UE. Il Consiglio ha apportato diverse modifiche per garantire chiarezza e coerenza in tutto il regolamento in relazione al sistema di scambio elettronico di documentazione. Il Consiglio ha inoltre prorogato alcuni termini di notifica al fine di concedere alle autorità competenti tempo sufficiente per ottenere e valutare le informazioni e la documentazione.

Esportazioni di rifiuti

Per le spedizioni al di fuori degli Stati membri dell’UE, il Consiglio ha convenuto che gli impianti di gestione dei rifiuti nel paese di destinazione dovrebbero essere controllati da organismi indipendenti ogni tre anni. Gli audit dimostrerebbero che gli impianti trattano i rifiuti in modo ecologicamente corretto e gli operatori sarebbero autorizzati ad esportare rifiuti verso tali impianti solo se questo è il caso. Gli Stati membri hanno proposto di istituire un registro tenuto dalla Commissione, che contenga informazioni sugli impianti che sono stati sottoposti a un audit per aiutare gli esportatori di rifiuti a prepararsi per le spedizioni. Gli esportatori continuerebbero tuttavia ad assumersi la responsabilità di garantire che le loro esportazioni siano rispettose dell’ambiente. Il Consiglio ha inoltre chiarito quali rifiuti, in particolare quelli non elencati, possono essere esportati e come.
Il Consiglio ha convenuto di conferire alla Commissione il potere di adottare atti di esecuzione che stabiliscano criteri per distinguere tra beni usati e rifiuti, al fine di evitare che i rifiuti siano contrabbandati come beni usati. La Commissione sarebbe inoltre in grado di armonizzare la classificazione dei rifiuti a livello dell’UE, in particolare adottando atti delegati per stabilire criteri, quali le soglie per la contaminazione nei rifiuti, al fine di determinarne la nocività ed evitare malintesi sull’opportunità di assoggettarli alla procedura di notifica.

Spedizioni

Il Consiglio ha approvato la proposta della Commissione di istituire un gruppo per l’applicazione delle norme sulle spedizioni di rifiuti, che faciliterebbe e migliorerebbe la cooperazione e il coordinamento tra gli Stati membri, al fine di prevenire e individuare le spedizioni illegali.
Gli Stati membri hanno convenuto di conferire alla Commissione il potere di svolgere azioni investigative e di coordinamento in relazione alle spedizioni illegali. Tali azioni sosterranno e integrerebbero le attività di esecuzione degli Stati membri, ma non interferirebbero con le azioni penali o i procedimenti giudiziari nazionali.
Per quanto riguarda le sanzioni per le infrazioni, il Consiglio ha aggiunto flessibilità agli Stati membri per adeguare le disposizioni in materia di sanzioni ai diversi ordinamenti giuridici nazionali.

Per concedere più tempo ai preparativi, il Consiglio ha previsto che le nuove condizioni per l’esportazione dei rifiuti si applichino dopo tre anni. Le disposizioni relative alla Commissione si applicherebbero immediatamente, mentre la data di applicazione principale del nuovo regolamento dovrebbe essere di 24 mesi dopo la sua entrata in vigore.

Il Consiglio ha incluso una disposizione sull’autorizzazione tacita per le spedizioni tra una regione ultraperiferica e il suo Stato membro in transito attraverso un altro Stato membro. Ha inoltre aggiunto la possibilità di opporsi alle importazioni di rifiuti urbani non differenziati destinati al recupero a causa di circostanze nazionali o del rischio che i rifiuti non siano recuperati secondo metodi ecologicamente corretti.

Il Consiglio è ora pronto ad avviare negoziati con il Parlamento europeo per concordare la forma definitiva della legislazione. Una volta trovato un accordo provvisorio, il testo finale dovrebbe essere formalmente adottato da entrambe le istituzioni.

Il regolamento sulle spedizioni di rifiuti attua nel diritto dell’UE le disposizioni della convenzione di Basilea sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi e del loro smaltimento, nonché la relativa decisione dell’OCSE.
Il regolamento UE sulle spedizioni di rifiuti riguarda l’esportazione e l’importazione di rifiuti dall’UE verso paesi terzi, nonché le spedizioni tra Stati membri dell’UE di rifiuti pericolosi e non pericolosi.
Il regolamento vieta in particolare l’esportazione di rifiuti pericolosi dall’OCSE e dai paesi dell’UE verso paesi non UE e non OCSE. Il regolamento stabilisce inoltre procedure di notifica e autorizzazione per le spedizioni di rifiuti.
Dall’adozione del regolamento nel 2006, le esportazioni di rifiuti dall’UE verso paesi terzi sono aumentate considerevolmente, in particolare verso paesi che non sono membri dell’OCSE. La mancanza di disposizioni dettagliate per garantire che i rifiuti siano gestiti in modo sostenibile nei paesi di destinazione ha portato a una debole applicazione delle norme e a sfide ambientali e di salute pubblica in tali paesi.
Il 17 novembre 2021 la Commissione ha adottato la sua proposta di aggiornare il regolamento sulle spedizioni di rifiuti.

(Fonte: Consiglio UE)