DECRETO BOLLETTE
Con 99 voti favorevoli, 54 contrari e 2 astenuti l’Aula del Senato ha approvato il 25 maggio definitivamente il ddl di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 marzo 2023, n. 34, recante misure urgenti a sostegno delle famiglie e delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale, nonché in materia di salute e adempimenti fiscali (AS.714, approvato dalla Camera), in scadenza il 29 maggio.
DECRETO SICCITA’
Le Commissioni riunite Ambiente ed Energia e Industria e Agricoltura del Senato hanno proseguito il 23 maggio l’esame del ddl di conversione in legge del decreto-legge 14 aprile 2023, n. 39, recante disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche (AS.660) (scade il 13 giugno).
Le votazioni sugli emendamenti non sono però ancora iniziate.
Tra gli emendamenti presentati: prorogare al 31 dicembre 2024 i termini previsti per “il riconoscimento o la concessione preferenziale di acque pubbliche non iscritte negli elenchi delle acque pubbliche e i termini per le denunce dei pozzi”. Lo prevede una riformulazione di un emendamento di FdI, al dl Siccità in esame nelle commissioni Ambiente e Industria al Senato. Resta fermo, si legge nel testo, “l’obbligo di versamento degli oneri di concessione e di ogni altro onere o sanzione accessoria che risultino dovuti dalla data di realizzazione di tali opere”, ad eccezione delle sanzioni previste in caso di inosservanza degli obblighi di informazione del Servizio geologico.
REGOLAMENTO UE IMBALLAGGI: LE AUDIZIONI DI COREPLA, CONAI E UNIONPLAST
Proseguono nelle commissioni Ambiente e Attività Produttive della Camera le audizioni sulla proposta di regolamento in materia di imballaggi.
“L’articolo 44 della proposta di regolamento, per talune tipologie di imballaggi monouso, identifica nel cauzionamento il modello di restituzione che i singoli Paesi sarebbero obbligati ad adottare senza fissare obiettivi di raccolta né finalizzando il Drs (Deposito cauzionale; Ndr) agli obiettivi di riciclo. L’introduzione di un drs per i rifiuti di imballaggi monouso e bevande destinati al riciclo, dove esiste già un circuito efficace di raccolta differenziata, rappresenterebbe una duplicazione inutile di costi economici e ambientali. Andrebbe infatti ad affiancarle senza sostituirle le raccolte tradizionali”.
Così i rappresentanti del Conai (Consorzio nazionale imballaggi).
Per il Corepla invece, “L’eccessivo ricorso agli atti delegati all’interno del regolamento implicherà il frequente cambiamento di scenario che non permetterà alla filiera di riciclo di potersi legittimamente affidare a una legislazione stabile e credibile. Pur assumendo che non ci siano ritardi da parte della Commissione, le tempistiche di pubblicazione degli atti delegati rischiano di non lasciare a soggetti coinvolti il tempo necessario per adeguarsi a nuove regole”.
Infine Unionplast ha espresso “condivisione delle finalità di riduzione dell’impatto ambientale, ma riaffermando con decisione la contrarietà ad una serie di norme che rischiano di vanificare i grandi risultati ottenuti dall’Italia nell’organizzazione di raccolta e riciclo degli imballaggi in plastica: il nostro Paese ha registrato i tassi più alti dell’intera Ue nell’attività di riciclo e recupero del settore, con un tasso pari al 55.2% superando con anni di anticipo il target Ue per il 2030 del 55%”.
“Quello che occorre, e su cui i produttori di imballaggi hanno investito – hanno aggiunto i rappresentanti dell’associazione nazionale di categoria dei trasformatori di materie plastiche – è la creazione di un mercato ben funzionante di materie prime secondarie, supportato dalla riciclabilità dei loro prodotti e nella ricerca di soluzioni innovative che combinano un’elevata efficienza dei materiali con un’alta riciclabilità e l’uso di materiali riciclati”.
L’associazione ha inoltre stigmatizzato determinate parti del Regolamento, dove sono previste misure che discriminano gli imballaggi in plastica rispetto agli imballaggi realizzati con altri materiali senza giustificazione. “Le quote di riutilizzo e divieti sono presi in considerazione solo per alcuni tipi di imballaggi in plastica, configurando una forma di “depistaggio ambientale”, evidente se si esaminano i risultati del settore nel nostro Paese”, è stato specificato.
Unionplast ha ricordato che l’Italia è il secondo produttore europeo di imballaggi dopo la Germania ed esporta imballaggi e merci imballate, forte della propria industria manifatturiera e agro-alimentare che necessitano di adeguati standard di sicurezza per la gestione, il trasporto e la vendita delle merci. Così come ha sottolineato che “il nostro Paese è un grande riciclatore ma non solo: i dati elaborati annualmente da Ippr-Istituto per la promozione delle plastiche da riciclo dimostrano che in Italia si utilizzano oltre 1,200milioni di tonnellate di materie prime seconde per realizzare nuovi prodotti. Quantitativo che costituisce in media circa il 20% del totale di tutte le plastiche trasformate nel nostro paese contro una media europea del 6%. Sono stati certificati col marchio Plastica seconda vita ben 8000 prodotti incorporanti plastiche riciclate nelle più svariate merceologie”. (Publica Policy)
DAL GOVERNO
Decreto Alluvioni, in bozza norma per nuovi rigassificatori galleggianti
Entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, i soggetti interessati possono proporre nuove istanze per la realizzazione di nuovi rigassificatori galleggianti. Lo prevede una bozza del dl Alluvioni.
A partire dalla data di entrata in vigore del decreto, stabilisce ancora la bozza, l’autorizzazione per la costruzione o per l’esercizio, anche a seguito di ricollocazione, delle opere finalizzate all’incremento della capacità di rigassificazione nazionale mediante unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione, è rilasciata dal Commissario straordinario di Governo competente a seguito di un procedimento unico, comprensivo delle valutazioni ambientali, della durata massima di duecento giorni dalla data di ricezione dell’istanza. (Public Policy).
Mase pubblica DM su fine tutela clienti domestici
Il ministero dell’Ambiente ha pubblicato sul proprio sito il dm che disciplina i criteri e le modalità per il passaggio al mercato dei clienti domestici non vulnerabili riforniti nell’ambito del servizio di maggior tutela che non abbiano ancora esercitato il diritto di scelta del fornitore di energia elettrica. Il provvedimento reca inoltre disposizioni per assicurare l’erogazione del servizio a tutele graduali (Stg) come servizio di ultima istanza (vedi articolo su questo sito).
IN GAZZETTA DPCM INTERAZIONE SISTEMI SNPS-SNPA E CABINA REGIA
È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il dpcm del 29 marzo con la definizione delle modalità di interazione del Sistema nazionale prevenzione salute dai rischi ambientali e climatici (Snps) con il Sistema nazionale protezione ambiente (Snpa) e istituzione della Cabina di regia.
INTERROGAZIONI
RAEE, MASE: ALLO STUDIO MODIFICA SOGLIA MIMINA ESERCIZIO SISTEMI COLLETTIVI
“La percentuale del 3% (per l’esercizio di sistemi collettivi di gestione dei rifiuti derivanti da apparecchiature elettriche ed elettroniche Raee; Ndr) fissata ha avuto lo scopo di garantire l’efficienza ed l’efficacia sull’intero territorio nazionale nella gestione dei Raee da parte dei sistemi collettivi e dall’altra parte di evitare un’eccessiva frammentazione dei consorzi a scapito dell’efficienza dei sistema. L’evoluzione del mercato hanno portato questo ministero ad avviare delle interlocuzioni finalizzate a valutare lopportunità di una modifica alla percentuale minima indicata dalla normativa vigente. Tale attività avverrà di concerto con il Mimit”. Così il sottosegretario al Mase Claudio Barbaro rispondendo a un’interrogazione di Manuel Alessandro Benvenuto (Lega) sulla soglia minima di mercato del 3%per l’esercizio di sistemi collettivi di gestione dei rifiuti derivanti da apparecchiature elettriche ed elettroniche Raee. (Public Policy)
ACQUA, MASE: SU CONTRIBUTI CONSORZI BONIFICA NON PREVISTO INTERVENTO NAZIONALE
“I presupposti giuridici per operare iniziative di armonizzazione delle normative regionali in materia di contributi dovranno essere ampiamente condivisi con le Regioni stesse che dovranno recepirli con atti propri, come previsto da sentenza della Corte costituzionale. Un intervento nazionale potrebbe essere passibile di incostituzionalità anche in presenza di norme primarie esplicite a riguardo”. Così il sottosegretario al Mase Claudio Barbaro rispondendo a un’interrogazione di Erika Mazzetti (FI) su contributi dovuti ai consorzi di bonifica per la manutenzione dei corsi d’acqua e ripartizione delle relative competenze. (Public Policy).
VARIE
ACQUA, ARERA: GOVERNANCE SETTORE IDRICO DEBOLE, PRESTAZIONI NON UNIFORMI
“Nonostante i recenti positivi sviluppi sul riordino degli assetti locali, la presenza nel settore di una pluralità di entità gestionali (prevalentemente gestioni comunali in economia) per le quali le procedure per il trasferimento del servizio al gestore unico d’ambito (ove individuato) non risultano ancora perfezionate e per cui si sono riscontrate criticità nell’adempimento degli obblighi fissati dalla regolazione, in particolare, in materia tariffaria e di qualità tecnica e contrattuale, che hanno contribuito alla permanenza dei differenziali nei livelli di prestazione del servizio e nella possibilità di accesso ai servizi idrici tra aree del Paese (la cosiddetta ‘water service divide’)”.
Lo ha detto il presidente Arera, Stefano Besseghini, in audizione nelle commissioni Ambiente e Attività produttive alla Camera.
“La debolezza della governance in questi contesti si riflette, altresì, nei ritardi relativi al soddisfacimento degli obblighi posti in capo ai gestori ai fini dell’erogazione del bonus idrico. Pertanto, l’Autorità è orientata a valutare specifiche misure – anche di ‘sunshine regulation’ – volte a rendere efficace in tali specifiche situazioni il meccanismo di riconoscimento automatico dell’agevolazione, a tutela del diritto al riconoscimento del bonus sociale idrico, ove ne sussistano i requisiti di ammissibilità previsti dalla normativa e dalla regolazione attuativa definita dall’Autorità. Rimane salvo – ha aggiunto Besseghini – il fatto che l’attuazione graduale del bonus sociale idrico non preclude per le famiglie interessate l’erogazione delle quote arretrate di competenza”. (Public Policy)
Rassegna politico – parlamentare a cura di MF