Decreto Alluvione, dal 14 luglio in Aula

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DECRETO ALLUVIONE

La Commissione Ambiente della Camera ha proseguito il 5 luglio l’esame del ddl di conversione in legge del decreto-legge 1° giugno 2023, n. 61 recante interventi urgenti per fronteggiare l’emergenza provocata dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1°maggio 2023 (AC. 1194 Governo) (scade il 31 luglio 2023). 

Intanto,  Il Consiglio dei ministri ha  formalizzato la nomina del generale Francesco Paolo Figliuolo a Commissario straordinario alla ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione in Emilia Romagna. Lo ha reso noto il comunicato diffuso da Palazzo Chigi al termine del Consiglio dei Ministri tenutosi giovedì 6 luglio, dopo che sia la formalizzazione della nomina che le date erano state rese note in modo informale. Il commissario resterà in carica sino al 30 giugno 2024.  

RESOCONTO 5 LUGLIO

DECRETO SALVA INFRAZIONI

La Commissione Politiche dell’UE del Senato ha proseguito il 4 luglio l’esame del ddl di conversione in legge del decreto-legge 13 giugno 2023, n. 69, recante disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi derivanti da atti dell’Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano (AS. 755) (scade il 12 agosto 2023). L’inizio delle votazioni sugli emendamenti è previsto la prossima settimana.

RESOCONTO 4 LUGLIO

 

LE ALTRE NOTIZIE

DDL PROVINCE, FI CHIEDE RECUPERO E SMALTIMENTO RIFIUTI TRA FUNZIONI FONDAMENTALI

Far rientrare tra le funzioni fondamentali delle province la “tutela e valorizzazione dell’ambiente, relativamente alle funzioni di disciplina e controllo degli scarichi delle acque industriali e delle emissioni atmosferiche e sonore”, l’ “autorizzazione unica ambientale”, la “programmazione e organizzazione del recupero e dello smaltimento dei rifiuti a livello provinciale” e le “autorizzazioni e controlli per la protezione della flora e della fauna e in materia ittico-venatoria”.

Lo chiede un emendamento FI presentato al ddl Province, all”esame della commissione Affari costituzionali al Senato.

La stessa proposta punta a far rientrare tra le funzioni fondamentali la “predisposizione e realizzazione di programmi provinciali di previsione e prevenzione delle calamità e coordinamento dei volontari di protezione civile, in armonia con i programmi nazionali e regionali” e la “polizia locale nelle materie di propria competenza”. (Public Policy)

 

RIFIUTI, UTILITALIA: COLMARE FABBISOGNO IMPIANTI ORGANICO AL CENTRO-SUD 

Riconosciuta come priorità la necessità di colmarae i fabbisogni impiantistici, si è apprezzato l’obbligo imposto alle Regioni di garantire la piena autonomia per la gestione dei rifiuti urbani non differenziati e per la frazione dei rifiuti derivati dal trattamento dei rifiuti urbani destinati a smaltimento. Il programma ha inteso includere anche l’obiettivo dell’autosufficienza regionale per il trattamento della frazione organica, aprendo alla possibilità di accordi tra Regioni nell’ambito della stessa macro area. Il raggiungimento degli obiettivi europei rende necessario colmare un grave fabbisogno impiantistico per il trattamento del rifiuto organico in vaste aree soprattutto del Centro-Sud”.

Lo hanno detto i rappresentanti di Utilitalia, in audizione davanti alla commissione Ambiente del Senato, nell’ambito della proposta di risoluzione sull’adeguamento del programma nazionale di gestione dei rifiuti. 

Riteniamo indispensabile raggiungere un punto di equilibrio tra il principio della libera circolazione dei rifiuti avviati al recupero e quello di prossimità nella gestione. L’obbligatorietà del ricorso al mercato non può costituire un elemento di freno all’obiettivo dell’autosufficienza regionale. Ciò significa che anche per i flussi strategici al recupero – hanno aggiunto – le Regioni devono necessariamente valutare i propri fabbisogni all’interno dei propri atti di pianificazione. Alla base ci sono ragioni ambientali, la minore distanza che deve essere percorsa dai rifiuti urbani e politiche legate alla necessita che le amministrazioni locali e regionali si rendano a pieno responsabili della gestione dei propri rifiuti. Il pirincipio chi inquina paga non può venire meno davanti a un principio meramente economico”.

“Una concreta politica di investimenti e l’equilibrio economico-finanziario delle gestioni non può prescindere dalla stabilità e dalla certezza del quadro regolatorio. L’incertezza determinata dalle vicende legate alla giustizia amministrativa è un elemento fortemente critico che può frenare la realizzazione di investimenti già programmati. L’ampliamento del mercato – hanno osservato ancora – deve avere come priorità la copertura di eventuali fabbisogni impiantistici da colmare a livello di scala regionale o interregionale come previsto dal programma nazionale di gestione dei rifiuti. L’adeguatezza della dimensione nazionale del mercato non può essere tale se implica che l’equilibrio tra la domanda e offerta do trattamento sia raggiunto a livello complessivo nazionale e non a livello regionale o di macro area. Quindi è necessario che si valuti questo equilibrio a livello di regione, coerentemente con il principio dell’autosufficienza”. 

“Infine – hanno concluso – è necessario che il programma nazionale espliciti gli eventuali fabbisogni impiantistici da colmare a livello territoriale. Nell’attuale testo del programma mancano scenari di produzione e gestione dei rifiuti ma soprattutto manca una valutazione del fabbisogno complessivo di trattamento Regione per Regione che deve essere stimato sulla capacità operativa e non di quella autorizzata. Per valutare l’opportunità di realizzare nuovi impianti con i fondi del Pnrr la valutazione del fabbisogno impiantistico deve essere coerente con il principio di autosufficienza regionale e dovranno essere considerati anche i parametri di efficienza economica e operativa, protezione ambientale e innovazione”. 

Rassegna parlamentare a cura di MF