Rifiuti dell’edilizia: pronti i nuovi decreti sugli inerti da demolizione e su terre e rocce da scavo

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Sono pronti i decreti sulle terre e rocce da scavo e sui rifiuti inerti da costruzione e demolizione. Il decreto sugli inerti ha già concluso il percorso di consultazione con le parti interessate, mentre quello sulle terre e rocce da scavo è sottoposto al giudizio dei cittadini prima di essere adottato.

Terre e rocce da scavo
È stato completato il decreto ministeriale che semplifica la disciplina per l’utilizzo e la gestione delle terre e rocce da scavo per la realizzazione di opere infrastrutturali. Un provvedimento attesissimo dal mondo imprenditoriale e industriale italiano, che da tempo chiedeva una revisione delle norme per snellire gli oneri burocratici in capo alle imprese e facilitare l’utilizzo di suolo, materiale roccioso e sedimenti derivanti da scavi e lavori.
Le novità introdotte vanno dal via libera all’utilizzo di sedimenti provenienti da attività di dragaggio, sfangamento e sghiaiamento al riconoscimento di diverse fattispecie di cantieri con conseguente semplificazione degli oneri, alla digitalizzazione e razionalizzazione degli adempimenti per il trasporto.
Il nuovo testo è frutto di ampia concertazione e rappresenta una svolta epocale per il sistema, fermo restando l’obiettivo della tutela ambientale” afferma la sottosegretaria all’Ambiente, Vannia Gava, che ha personalmente seguito il dossier istituendo un apposito gruppo di lavoro presso il ministero coordinato dal Dipartimento Sviluppo Sostenibile, “che ringrazio per l’impegno e la celerità con cui hanno lavorato”.
Nei prossimi giorni, con la pubblicazione sul sito del ministero, il provvedimento passerà alla consultazione pubblica. Una volta adottato, costituirà l’unico riferimento normativo in materia. Per le Autorità sarà così possibile accelerare le operazioni di dragaggio, attraverso interventi di ripascimento e consolidamento di argini e barene.

Rifiuti inerti dell’edilizia
Il nuovo decreto riforma la disciplina sul riutilizzo degli inerti da costruzione e demolizione, semplificando e migliorando le regole per la loro reintroduzione sul mercato. La nuova normativa amplia il novero delle possibili applicazioni cui possono essere destinati i materiali, differenziando i requisiti che devono avere, più o meno stringenti a seconda della finalità cui sono destinati. Alleggeriti anche gli oneri per gli operatori. “Questo significa più volumi recuperati, meno discarica, migliore circolarità e tutela ambientale, in un mercato che ha un peso importante in Italia e impatti su molteplici filiere, tra cui quella estrattiva, delle costruzioni e delle demolizioni, della produzione di aggregati riciclati, bitumi, calcestruzzi e cementi”, afferma Gava, che chiude così una lunga stagione di ascolto degli operatori del settore dopo le criticità emerse con il precedente DM 152/2022.” Il decreto sarà ora trasmesso al Consiglio di Stato per l’acquisizione del parere prima dell’adozione formale.

Per il decreto terre e rocce da scavo in consultazione clicca qui