Lunedì 16 ottobre il Consiglio dei Ministri ha approvato il DDL Bilancio 2024.
La Legge di Bilancio messa a punto dal Governo Meloni si compone di 91 articoli per un valore complessivo di circa 24 miliardi di euro. Andando dunque nel dettaglio, in tema di energia, in base all’ultima bozza disponibile in uscita dal CdM:
- l’articolo 4 prevede l’estensione per il primo trimestre del 2024 del contributo straordinario per i titolari del cosiddetto “bonus sociale energia elettrica” (già applicato per il quarto trimestre del 2023 e regolato dall’art. 1 comma 8 del decreto legge n. 131/2023);
- l’articolo 6 inserisce invece delle misure fiscali per il welfare aziendale, secondo cui non concorrono a formare reddito: il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti, le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico, dell’energia elettrica e del gas naturale (entro il limite complessivo di 1.000 euro);
- Secondo l’articolo 56 inoltre, SACE Spa è abilitata a rilasciare fino al 31 dicembre 2029 garanzie a condizioni di mercato connesse a investimenti nei settori: delle infrastrutture (anche a carattere sociale), dei servizi pubblici locali, dell’industria ma anche per processi di transizione verso un’economia pulita e circolare e della mobilità sostenibile, per l’adattamento ai cambiamenti climatici e la mitigazione dei loro effetti, per favorire la sostenibilità e la resilienza ambientale o climatica e l’innovazione industriale, tecnologica e digitale delle imprese.
- Infine, l’articolo 80 prevede la distribuzione di contributi alle Regioni per investimenti diretti nel limite complessivo di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028. L’obiettivo è la messa in sicurezza degli edifici, interventi di viabilità, messa in sicurezza e sviluppo del trasporto pubblico (al fine di ridurre l’inquinamento ambientale), rigenerazione urbana e, ultimo ma non per importanza, la riconversione energetica che porti allo sviluppo delle fonti rinnovabili.
L’esame della Manovra partirà dalla Commissione Bilancio del Senato che non ne ha ancora calendarizzato l’inizio dei lavori. La stessa Commissione ha avviato invece martedì 24 ottobre l’esame del decreto-legge collegato al Disegno di Legge di Bilancio, approvato anch’esso nella seduta del CdM del 16 ottobre scorso.
Il cosiddetto “DL Fiscale” (decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 145) recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili” è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 244 di mercoledì 18 ottobre.
Anch’esso in tema di energia prevede:
- l’istituzione di un nuovo contributo di solidarietà per il 2024, a carico dei soggetti che si avvalgono della facoltà di escludere dalla base imponibile del contributo di solidarietà di cui ai commi da 115 a 119 dell’art. 1 della Legge di Bilancio per il 2023, la distribuzione, o comunque l’utilizzo nel periodo d’imposta 2022, di riserve accantonate in sospensione d’imposta o destinate alla copertura di vincoli fiscali
- la possibile adozione del provvedimento di riduzione delle accise sui prodotti energetici usati come carburanti o come combustibili per riscaldamento per usi civili, in caso di aumento del prezzo internazionale del petrolio greggio, e di aumento dei prezzi dei carburanti, sulla media del precedente mese (e non più, come è attualmente, dei precedenti due mesi), rispetto al valore di riferimento, espresso in euro, indicato nell’ultimo DEF o nella NADEF presentati in Parlamento
- la proroga dei termini per la vendita del gas stoccato dal GSE e per la restituzione del prestito al MEF
- l’aumento di 15 miliardi del fondo per il Superbonus finalizzato a “consentire il perfezionamento delle regolazioni contabili del bilancio dello Stato delle agevolazioni per i bonus edilizi“.
Infine, era all’ordine del giorno del Preconsiglio dei Ministri di lunedì 23 ottobre, anche un cosiddetto “DL Sicurezza energetica” che nella prima bozza prevedeva, tra le altre, diverse misure collegate alla proroga dell’entrata nella fornitura a tutele graduali per i clienti finali domestici che non abbiano scelto un fornitore sul mercato al primo gennaio 2024 (fine tutela) e alla proroga delle grandi concessioni idroelettriche. Previsioni sparite dalla seconda bozza fatta circolare. Tuttavia, questo decreto-legge, non ha passato il vaglio del Preconsiglio che ha invece richiesto approfondimenti in merito.
Fonte: Powerzine