Decreto Energia: al via l’esame in Commissione

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Foto tratta dall’archivio fotografico RER.

DECRETO ENERGIA

Le Commissioni riunite Finanze e Attività produttive della Camera hanno iniziato il 10 ottobre l’esame del ddl di conversione in legge del decreto-legge 29 settembre 2023, n. 131, recante misure urgenti in materia di energia, interventi per sostenere il potere di acquisto e a tutela del risparmio (AC.1437) (scade il 28 novembre).  

I relatori Guerino Testa (Fdi) e Andrea Barabotti (Lega) hanno svolto la relazione introduttiva. Nella giornata dell’11 ottobre sono invece iniziate le audizioni.

“Noi suggeriamo di valutare attentamentein presenza delle risorse – una riedizione dei crediti d’imposta per supportare i costi energetici di gas ed elettricità sul modello di queli predisposti per il primo e secondo trimestre. Su questo punto, da stime prudenziali risulta un avanzo di risorse che ammonta a circa a 990 milioni di euro che potrebbero essere utilizzati per la riedizione dei crediti d’imposta per i mesi di ottobre e novembre, con un decalage delle aliquote rispetto a quelle del primo e secondo trimestre. Dai nostri calcoli, con un’aliquota al 20% il fabbisogno sarebbe di 727 milioni, con un’aliquota al 15% il fabbisogno sarebbe di 546 milioni, con aliquota al 10% il fabbisogno sarebbe di 364 milioni. Su questo richiamiamo l’attenzione sull’importanza di una riedizione di questo strumento che sarebbe centrale in questo contesto congiunturale critico” . Così i rappresentanti di Confindustria, in audizione nelle commissioni Finanze e Attività produttive alla Camera sul dl Energia. (Public Policy).

Si dovrebbe provare a razionalizzare le poche risorse che abbiamo”. Anche a fronte della discussione sul Patto di stabilità, “rischiamo di essere travolti da una morsa che ridurrà di molto le risorse a disposizione del nostro Paese. Usiamo le risorse per provare indurre quel cambiamento per affrontare le transizioni in atto, a partire da quella energetica. Abbiamo bisogno di un piano energetico che modifichi radicalmente la base del nostro Paese”. 

Così invece i rappresentanti di Cgil.


DDL CONCORRENZA

La Commissione Industria e Agricoltura del Senato ha proseguito il 10 ottobre l’esame del disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022 (AS. 795, Governo).  

Sono  stati presentati 261 emendamenti e 5 ordini del giorno.

Tra gli emendamenti al ddl Concorrenza, anche uno di Fratelli d’Italia per favorire la concorrenza nel settore della gestione dei Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche).

Ciascun sistema collettivo, nel dettaglio, dovrà rappresentare una quota di mercato di Aee (Apparecchiature elettriche ed elettroniche) immessa complessivamente sul mercato nell’anno solare precedente dai produttori che lo costituiscono, “almeno pari all’1% risultante dalla somma delle percentuali in ogni singolo raggruppamento”. La normativa vigente prevede una percentuale più alta, ovvero “almeno superiore al 3%, in almeno un raggruppamento“.

Una seconda novità riguarda invece la possibilità di iscrizione al centro di Coordinamento Raee che non varrà non solo per “i sistemi individuali di gestione dei Raee domestici” ma anche per “i sistemi di gestione individuali o collettivi di Raee fotovoltaici”. Potranno iscriversi, inoltre, “i sistemi individuali e collettivi di gestione dei Raee professionali”. 


DECRETO SMOG

La Commissione Ambiente ed Energia del Senato ha proseguito il 10 ottobre l’esame del ddl di conversione in legge del decreto-legge 12 settembre 2023, n. 121, recante misure urgenti in materia di pianificazione della qualità dell’aria e limitazioni della circolazione stradale (AS.870 Governo) (scade l’11 novembre).  

Sono sono stati presentati 53 emendamenti e 5 ordini del giorno, nella seduta del 10 ottobre sono state pronunciate le inammissibilità.

Tra gli emendamenti al dl Smog,  anche uno, a prima firma di Roberto Rosso (FI), relativo ai limiti emissivi per la sicurezza del sistema energetico. 

La proposta prevede che gestori degli impianti di generazione di energia elettrica alimentati a carbone con potenza termica nominale superiore a 300 MW che hanno usufruito delle deroghe sulla massimizzazione dell’impiego(di cui all’articolo 5-bis, comma 3, del decreto-legge 25 febbraio 2022, n. 14), potranno usufruire di ulteriori deroghe, nel caso in cui in virtù del divieto di importazione del carbone russo non riescano a reperire sul mercato carbone di qualità tale da garantire l’osservanza dei valori limite delle emissioni. Questo sarà possibile a specifiche condizioni: che “i medesimi impianti siano inseriti da Terna S.p.a. nell’elenco degli impianti essenziali per la sicurezza del sistema elettrico”; Terna S.p.A. dichiari che “un’eventuale indisponibilità non programmata dei medesimi impianti comporterebbe il rischio elevato del mancato rispetto degli standard di sicurezza dell’esercizio del sistema elettrico”; Infine, che “la deroga sia limitata a quanto necessario per consentire il rispetto degli standard di sicurezza dell’esercizio del sistema elettrico”. (Public Policy)


PROPOSTA REGOLAMENTO MATERIE CRITICHE

La Commissione Politiche dell’UE del Senato ha concluso l’11 ottobre l’esame, in sede consultiva, della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro atto a garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche e che modifica i regolamenti (UE) n. 168/2013, (UE) 2018/858, (UE) 2018/1724 e (UE) 2019/1020 (COM (2022) 160 definitivo).  

Resoconto seduta 11 ottobre


QUESTION TIME

ENERGIA, PICHETTO: IMPEGNO PER AVVIO PROGRESSIVA RIFORMA SAD IN MANOVRA

“Ribadisco l’impegno del ministero ad avviare una progressiva e graduale riforma dei sussidi ambientalmente dannosi, sin dalla legge di Bilancio 2024, che garantisca in ogni caso competitività industriale e mantenimento dei livelli occupazionali. Al tempo stesso, nella progressiva attuazione del Pniec al 2030 le risorse saranno destinate ai processi di decarbonizzazione e alle misure per aumentare la sostenibilità ambientale dei processi produttivi”.

Così Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin durante il question time nell’aula della Camera, rispondendo a un’interrogazione M5s “sulle iniziative per la conversione dei sussidi ambientalmente dannosi in risorse finalizzate allo sviluppo sostenibile e alla lotta al cambiamento climatico”. (Public Policy)

ENERGIA, PICHETTO: FILIERA RICICLO NECESSITÀ PER MOLTE MATERIE PRIME CRITICHE 

“Le linee di intervento italiane in tema di approvvigionamento di materie prime si basano su un’analisi della domanda e del potenziale geominerario, sul rafforzamento dell’economia circolare, e sulla ricerca e innovazione. Già prima del conflitto in Ucraina, l’Italia aveva cominciato a lavorare per rafforzare la conoscenza e la governance sul tema, con l’istituzione del tavolo nazionale delle materie prime critiche che costituisce la sede per elaborare una strategia nazionale di approvvigionamento delle stesse e coordinare la posizione italiana nell’ambito dei negoziati in corso sul relativo regolamento europeo. Lo strumento principe dell’azione italiana resta l’ecodesign. Occorre ripensare alle filiere, fin dalla progettazione, per la ricerca di materiali sostitutivi, ma anche per tecnologie energetiche più durevoli, riparabili, net-zero e riciclati al 100%”.

Così Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin durante il question time nell’aula della Camera, rispondendo a un’interrogazione FI “sulle iniziative volte a favorire l’approvvigionamento delle materie prime strategiche e critiche.

 

Rassegna parlamentare a cura di MF