Il Consiglio UE ha adottato lunedì 9 ottobre la nuova direttiva sulle energie rinnovabili per portare la quota di energie rinnovabili nel consumo energetico complessivo dell’UE al 42,5% entro il 2030, con un’ ulteriore integrazione indicativa del 2,5% che consentirebbe di raggiungere il 45%. Ogni Stato membro contribuirà a questo obiettivo comune.
Tutti gli Stati membri contribuiranno al conseguimento di obiettivi settoriali più ambiziosi nei settori dei trasporti, dell’industria, degli edifici e del teleriscaldamento e teleraffreddamento.
Lo scopo dei sotto-obiettivi è accelerare l’integrazione delle energie rinnovabili nei settori in cui l’incorporazione è stata più lenta.
“Si tratta di un grande risultato nel quadro del pacchetto ‘Fit for 55’ che contribuirà a raggiungere l’obiettivo climatico dell’UE di ridurre le emissioni dell’UE di almeno il 55% entro il 2030. Si tratta di un passo avanti che contribuirà a raggiungere gli obiettivi climatici dell’UE in modo equo, efficace sotto il profilo dei costi e competitivo.” – così Teresa Ribera, ministro spagnolo ad interim per la transizione ecologica.
Trasporto
Gli Stati membri avranno la possibilità di scegliere tra:
• un obiettivo vincolante di riduzione del 14,5% dell’intensità dei gas a effetto serra nei trasporti derivante dall’uso di energie rinnovabili entro il 2030
• o una quota vincolante di almeno il 29% di energie rinnovabili nell’ambito del consumo finale di energia nel settore dei trasporti entro il 2030
Le nuove norme fissano un sotto-obiettivo combinato vincolante del 5,5% per i biocarburanti avanzati (generalmente derivati da materie prime non alimentari) e i carburanti rinnovabili di origine non biologica (principalmente idrogeno rinnovabile e carburanti sintetici a base di idrogeno) nella quota di energie rinnovabili fornite al settore dei trasporti. All’interno di questo obiettivo, vi è un requisito minimo dell’1% di combustibili rinnovabili di origine non biologica (RFNBO) nella quota di energie rinnovabili fornite al settore dei trasporti nel 2030.
Industria
La direttiva prevede che l’industria aumenti annualmente l’uso di energie rinnovabili dell’1,6 per cento. Gli Stati membri hanno convenuto che il 42% dell’ idrogeno utilizzato nell’industria dovrebbe provenire da combustibili rinnovabili di origine non biologica (RFNBO) entro il 2030 e il 60% entro il 2035.
Gli Stati membri avranno la possibilità di scontare del 20% il contributo delle RFNBO nell’uso industriale a due condizioni:
• se il contributo nazionale degli Stati membri all’obiettivo generale vincolante dell’UE soddisfa il contributo atteso
• La quota di idrogeno da combustibili fossili consumata nello Stato membro non è superiore al 23% nel 2030 e al 20% nel 2035
Edifici, riscaldamento e raffreddamento
Le nuove norme fissano un obiettivo indicativo di almeno il 49% di quota di energia rinnovabile negli edifici nel 2030.
Gli obiettivi rinnovabili per il riscaldamento e il raffreddamento aumenteranno gradualmente , con un aumento vincolante dello 0,8% annuo a livello nazionale fino al 2026 e dell’1,1% dal 2026 al 2030. Il tasso medio annuo minimo applicabile a tutti gli Stati membri è integrato da maggiorazioni indicative supplementari calcolate specificamente per ciascuno Stato membro.
Bioenergia
La direttiva rafforza i criteri di sostenibilità per l’uso della biomassa per la produzione di energia, al fine di ridurre il rischio di una produzione di bioenergia non sostenibile. Gli Stati membri garantiranno l’applicazione del principio a cascata, con particolare attenzione ai regimi di sostegno e tenendo debitamente conto delle specificità nazionali.
Permessi più rapidi per i progetti
Le procedure di autorizzazione per i progetti di energia rinnovabile saranno accelerate. L’obiettivo è accelerare la diffusione delle energie rinnovabili nel contesto del piano REPowerEU dell’UE per diventare indipendente dai combustibili fossili russi, dopo l’invasione russa dell’Ucraina.
Gli Stati membri progetteranno aree di accelerazione delle energie rinnovabili in cui i progetti di energia rinnovabile saranno sottoposti a un processo semplificato e rapido di rilascio delle autorizzazioni. Si presume inoltre che la diffusione delle energie rinnovabili sia di “rilevante interesse pubblico”, il che limiterà i motivi di obiezione giuridica ai nuovi impianti.
Sulla decisione del Consiglio si è espressa positivamente anche la Commissione che “accoglie con favore l’adozione odierna dei due pilastri finali del pacchetto legislativo ‘Pronti per il 55%’ per il conseguimento degli obiettivi climatici dell’UE per il 2030. Con l’adozione della direttiva riveduta sulla promozione delle energie rinnovabili e del regolamento ReFuelEU Aviation, “l’UE dispone ora di obiettivi climatici giuridicamente vincolanti che riguardano tutti i settori chiave dell’economia”, segnala una nota da Bruxelles. In vista della decisiva conferenza delle Nazioni Unite sul clima (COP28) e delle elezioni europee del prossimo anno, il pacchetto legislativo “dimostra l’impegno dell’Europa a mantenere la promessa fatta ai cittadini e ai partner internazionali di guidare l’azione per il clima e modellare la transizione verde a vantaggio dei cittadini e delle industrie”. Il pacchetto legislativo definitivo dovrebbe ridurre le emissioni di gas a effetto serra dell’UE del 57% entro il 2030. “Il Green Deal europeo sta apportando i cambiamenti necessari per ridurre le emissioni di CO2, e lo fa tenendo conto degli interessi dei cittadini e offrendo opportunità all’industria europea- dice Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione UE- Disponiamo ora della legislazione per ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030, e sono molto felice del fatto che siamo sulla buona strada per superare addirittura questo obiettivo. Si tratta di un segnale importante per l’Europa e per i partner globali che dimostra che la transizione verde è possibile, che l’Europa sta mantenendo le sue promesse”
Con l’adozione odierna della direttiva riveduta sulla promozione delle energie rinnovabili e del regolamento ReFuelEU Aviation, “l’UE dispone ora di obiettivi climatici giuridicamente vincolanti riguardanti tutti i settori dell’economia”, segnalano da Bruxelles. Il pacchetto complessivo comprende obiettivi di riduzione delle emissioni in un ampio ventaglio di settori, il sostegno a favore dei pozzi naturali di assorbimento del carbonio, un sistema di scambio di quote di emissione aggiornato per limitare le emissioni, attribuire un prezzo all’inquinamento e generare investimenti nella transizione verde, e il sostegno sociale ai cittadini e alle piccole imprese. Per garantire condizioni di parità per le imprese europee, il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere garantisce che le merci importate paghino un prezzo del carbonio equivalente per i settori interessati. L’UE ha aggiornato gli obiettivi in materia di energie rinnovabili ed efficienza energetica ed entro il 2035 eliminerà gradualmente i nuovi veicoli inquinanti, promuovendo nel contempo le infrastrutture di ricarica e l’uso di combustibili alternativi nei trasporti stradali, marittimi e aerei.
Sebbene il pacchetto legislativo sia un elemento centrale del Green Deal europeo, proseguono i lavori su altri fascicoli e proposte legislativi in sospeso, e l’attuazione sta iniziando negli Stati membri.
Fonte: Consiglio UE e Agenzia Dire