Al via la sessione di bilancio

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LEGGE DI BILANCIO

Con le comunicazioni rese il 31 ottobre in Aula del Senato dal presidente Ignazio La Russa e la conseguente assegnazione, in sede referente, del ddl recante bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026 (AS. 926) alla Commissione Bilancio, ha avuto inizio la sessione di bilancio ll testo presentato alle Camere – spiega il Governo – “è coerente con i principi di responsabilità e serietà annunciati dal governo nel rispetto della tutela delle fasce più deboli e della tenuta dei conti pubblici”. 

La commissione ha definito intanto il calendario delle audizioni sulla manovra 2024 che si svolgeranno dal 7 al 10 novembre e proseguiranno il 13 e il 14; un calendario che verrà comunque integrato. Le opposizioni, infatti, hanno chiesto di sentire i rappresentanti di altre categorie oltre a quelle proposte. Il termine entro il quale presentare gli emendamenti, invece, sarà fissato solo una volta terminate le audizioni e quindi dopo il 14 novembre.

Sul tema indennizzi per calamità, tra i contenuti di maggior interesse della manovra, “per la copertura dei danni, Sace spa è autorizzata a concedere in favore degli assicuratori, a condizioni di mercato, copertura fino al 50 per cento degli indennizzi cui i medesimi sono tenuti a fronte del verificarsi degli eventi di danno dedotti in contratto e comunque per non più di 5.000 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026”.  Lo si legge nella relazione tecnica della legge di Bilancio 2024 trasmessa in Parlamento, in riferimento alla norma che introduce l’obbligo di stipulare contratti assicurativi a copertura dei danni cagionati da calamità naturali (“sismi, alluvioni, frane, inondazioni, esondazioni”) per le imprese con sede in Italia oppure per quelle “aventi sede legale all’estero con una stabile organizzazione in Italia”.  La relazione tecnica, inoltre, precisa che le obbligazioni di Sace per la copertura dei danni “sono assistite dalla garanzia dello Stato” e che “la norma non comporta nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”. (Public Policy).


Foto tratta dall’archivio fotografico RER.

DECRETO ENERGIA/AIUTI

Sono 22 gli emendamenti al dl Energia – in un primo momento giudicati inammissibili – riammessi all’esame nelle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera.

Riammessi, innanzitutto, all’esame gli emendamenti identici di Mariangela Matera (FdI) e Domenico Furgiuele (Lega) che prevedono  misure in tema di limiti di recupero energetico per gli impianti di produzione di cemento. Rientra, poi, la proposta di Simona Bonafè (Pd) per l’istituzione di un Fondo di garanzia per la realizzazione di comunità energetiche rinnovabili.

Via libera anche a una serie di emendamenti identici che modificano la disciplina delle comunità energetiche rinnovabili di cui al decreto legislativo n. 199 del 2021. Stesso discorso per sei emendamenti identici bipartisan che elevano i limiti di potenza massima degli impianti di produzione di energia gestiti dalle comunità energetiche per poter fruire delle detrazioni fiscali in materia di efficienza energetica, anche con riferimento agli incentivi per l’autoproduzione energetica. E così, anche la proposta di Giorgia Andreuzza (Lega) che interviene sulla normativa che ha ammesso a fruire degli incentivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili taluni impianti di produzione di energia elettrica. 

Semaforo verde per la proposta di Angelo Bonelli (Avs) di prevedere l’istituzione di un Fondo di garanzia per la realizzazione di comunità energetiche rinnovabili. Da FdI, un emendamento a prima firma Riccardo Zucconi (FdI) che affida alle Regioni il compito di incentivare la costituzione o di garantire la continuità di esercizio di sistemi semplici di produzione e consumo dell’energia elettrica prodotta dagli impianti da fonti rinnovabili.

E ancora: l’emendamento di Emma Pavanelli (M5s) che istituisce un credito d’imposta per investimenti delle Pmi in fonti energetiche rinnovabili. Rientrano nell’esame anche: l’emendamento di Eleonora Evi (Avs), che prevede l’adozione di misure di semplificazione e criteri per accelerare il rilascio di permessi per la realizzazione sul territorio nazionale di nuovi impianti di energia rinnovabile; la proposta di Angelo Bonelli (Avs) che affida a Sace il compito di dare sostegno alle operazioni nel settore delle fonti rinnovabili e delle energie alternative.

 L’avvio delle votazioni dovrebbe prendere avvio dalla settimana del 6 novembre, in ipotesi martedì 7 novembre. Il provvedimento – in base a quanto stabilito dalla capigruppo – è atteso in aula alla Camera per il 13 novembre. (Public Policy)


LEGGE DI DELEGAZIONE EUROPEA 2022-2023

La Commissione Politiche dell’UE della Camera ha proseguito il 30 ottobre l’esame del ddl recante delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti normativi dell’Unione europea – Legge di delegazione europea 2022-2023 (AC. 1342 Governo). Presentati gli emendamenti dei relatori.


DECRETO FISCO/ANTICIPI

Scade alle 15 di venerdì 3 novembre il termine per la presentazione degli emendamenti al dl Fisco (o dl Anticipi) deciso dalla commissione Bilancio del Senato.

Mercoledì della scorsa settimana il decreto è stato incardinato e le votazioni dovrebbero iniziare nella seconda settimana di novembre per concludersi a metà mese. In aula dovrebbe approdare il 21 novembre. Il testo passerà poi alla Camera, mentre la 5a commissione di palazzo Madama sarà impegnata con la legge di Bilancio 2024, di cui il dl Fisco anticipa parte delle misure e coperture.

Rassegna parlamentare a cura di MF