Direttiva UE case “green”: accordo Consiglio – Parlamento

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Il Consiglio e il Parlamento UE  hanno raggiunto il 7 dicembre scorso un accordo politico provvisorio su una proposta di revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia.
La direttiva riveduta stabilisce nuovi e più ambiziosi requisiti di prestazione energetica per gli edifici nuovi e ristrutturati nell’UE e incoraggia gli Stati membri a ristrutturare il proprio parco immobiliare.
Gli edifici sono responsabili di oltre un terzo delle emissioni di gas serra nell’UE. Grazie a questo accordo, saremo in grado di migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, ridurre le emissioni e affrontare la povertà energetica. Si tratta di un altro grande passo avanti verso l’obiettivo dell’UE di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Oggi è un buon giorno per i cittadini, la nostra economia e il nostro pianeta” – così Teresa Ribera, terza vicepresidente spagnola del governo e ministra per la transizione ecologica e la sfida demografica
Gli obiettivi principali della revisione prevedono che entro il 2030 tutti i nuovi edifici siano edifici a emissioni zero e che entro il 2050 il parco immobiliare esistente sia trasformato in edifici a emissioni zero.

Energia solare negli edifici

I due colegislatori hanno concordato l’articolo 9 bis sull’energia solare negli edifici, che garantirà la realizzazione di impianti di energia solare adeguati negli edifici di nuova costruzione, negli edifici pubblici e in quelli non residenziali esistenti sottoposti a un’azione di ristrutturazione che richiede un’autorizzazione.

Norme minime di prestazione energetica (MEPS)

Per quanto riguarda gli standard minimi di prestazione energetica (MEPS) negli edifici non residenziali, i colegislatori hanno convenuto che nel 2030 tutti gli edifici non residenziali saranno al di sopra del 16% con le prestazioni peggiori ed entro il 2033 superiori al 26%.
Per quanto riguarda l’ obiettivo di ristrutturazione per gli edifici residenziali, gli Stati membri garantiranno che il parco immobiliare residenziale riduca il consumo medio di energia del 16 % nel 2030 e di un intervallo compreso tra il 20 e il 22 % nel 2035. Il 55% della riduzione energetica dovrà essere raggiunto attraverso la ristrutturazione degli edifici con le prestazioni peggiori.

Eliminazione graduale dei combustibili fossili negli edifici

Infine, in relazione al piano di eliminazione graduale delle caldaie a combustibili fossili, entrambe le istituzioni hanno convenuto di includere nei piani nazionali di ristrutturazione degli edifici una tabella di marcia con l’obiettivo di eliminare gradualmente le caldaie a combustibili fossili entro il 2040.

Passaggi successivi

L’accordo provvisorio raggiunto  con il Parlamento europeo deve ora essere approvato e formalmente adottato da entrambe le istituzioni.
Il 15 dicembre 2021 la Commissione ha presentato al Parlamento europeo e al Consiglio una proposta di rifusione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia. La direttiva fa parte del pacchetto “Pronti per il 55 %”, che definisce la visione per il raggiungimento di un parco immobiliare a emissioni zero entro il 2050.
La proposta è particolarmente importante perché gli edifici sono responsabili del 40% dell’energia consumata e del 36% delle emissioni dirette e indirette di gas a effetto serra legate all’energia nell’UE. Costituisce inoltre una delle leve necessarie per realizzare la strategia per le ristrutturazioni, pubblicata nell’ottobre 2020, con specifiche misure normative, finanziarie e abilitanti, con l’obiettivo di raddoppiare almeno il tasso annuo di ristrutturazione energetica degli edifici entro il 2030 e promuovere ristrutturazioni profonde.
L’attuale direttiva Prestazione energetica nell’edilizia, riveduta da ultimo nel 2018, stabilisce i requisiti minimi per la prestazione energetica degli edifici di nuova costruzione e degli edifici esistenti in fase di ristrutturazione. Stabilisce una metodologia per il calcolo della prestazione energetica integrata degli edifici e introduce una certificazione della prestazione energetica per gli edifici.

Fonte: Consiglio UE