LEGGE DI BILANCIO
Slitta di una settimana l’approdo in Aula Senato della legge di Bilancio e si affaccia sempre più concreto il rischio che l’approvazione definitiva arrivi solo tra Natale e Capodanno. Una eventualità che la premier Giorgia Meloni avrebbe voluto scongiurare per dare un segnale di compattezza, con una manovra senza emendamenti della maggioranza e approvata in tempi record. Parlando in radio, ha sottolineato che quello del governo “è stato un lavoro difficile perché a fare le manovre quando ci sono i soldi sono buoni tutti, è a farle quando i soldi mancano che è un po’ più difficile. Noi partivamo da una situazione obiettivamente molto complessa”. “Per mettere due numeri in fila noi per il 2024 abbiamo 13 miliardi di euro in più da pagare di maggiori interessi sul debito, l’aumento dei tassi da parte della Bce, e 20 miliardi da pagare di crediti del superbonus”, ciononostante, “abbiamo fatto una manovra di 28 miliardi, in parte chiedendo uno scostamento di bilancio, in parte tagliando la spesa pubblica, e alla fine abbiamo però poche risorse concentrate su poche grandi priorità”. Le opposizioni incalzano sia sulla necessità di un nuovo scostamento di bilancio che sulla dilatazione dei tempi. “La maggioranza, che doveva essere coesa, per la terza volta consecutiva ha spostato la legge di bilancio in aula”, attacca il capogruppo del Pd Francesco Boccia. Il presidente del Senato Ignazio La Russa, che già qualche settimana fa aveva sollecitato una “collaborazione istituzionale” dopo i ritardi sul decreto proroghe, torna a sottolineare: la conclusione dei lavori “dipende dalla responsabilità di tutti, a partire dagli uffici governativi e dai nostri”. Secondo La Russa, si può ancora arrivare all’ok prima del 25 dicembre, ma poi ironizza: “Tutti gli altri giorni lavorativi non sono vietati”, rammentando che altri anni si è lavorato anche il 26 dicembre (Nomos)
DDL PREMIERATO
In commissione Affari costituzionali al Senato è stato incardinato a fine novembre il ddl costituzionale sul premierato. Il relatore, il presidente della 1a Alberto Balboni (FdI), ha illustrato i contenuti del testo presentato dal Governo, composto da 5 articoli. Alla seduta ha partecipato anche la ministra per le Riforme Elisabetta Casellati.
Come anticipato, il ddl dell’Esecutivo verrà esaminato insieme al testo del leader di Italia viva Matteo Renzi, relativo al’”introduzione dell’elezione diretta del presidente del Consiglio dei ministri in Costituzione”.
DECRETO FISCO/ANTICIPI
La Commissione Bilancio del Senato ha concluso il 5 dicembre l’esame del ddl di conversione in legge del decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 145, recante misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili (AS. 912) (scade il 17 dicembre). L’approvazione in Aula del Senato dovrebbe avvenire oggi, giovedì 7 dicembre.
DAL GOVERNO
Decreto CER trasmesso alla Corte dei Conti
Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha firmato e trasmesso alla Corte dei conti il decreto di incentivazione alla diffusione dell’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. Lo fa sapere, in una nota, il ministero, spiegando che nei giorni scorsi era giunto il ‘via libera’ della Commissione europea al provvedimento italiano, costituito da due misure che puntano alla diffusione delle comunità energetiche rinnovabili sul territorio: un contributo a fondo perduto e una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa. “È un altro passo importante verso una vera svolta energetica che attende il Paese”, ha commentato Pichetto.
Rassegna parlamentare a cura di MF