Autonomia strategica: il Consiglio UE approva in via definitiva il regolamento sulle materie prime critiche

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Il regolamento sulle materie prime critiche introduce scadenze chiare per le procedure di autorizzazione per i progetti di estrazione dell’UE, consente alla Commissione e agli Stati membri di riconoscere un progetto come strategico, richiede valutazioni del rischio della catena di approvvigionamento, impone agli Stati membri di disporre di piani nazionali di esplorazione e garantisce l’accesso dell’UE alle materie prime critiche e strategiche attraverso parametri di riferimento ambiziosi in materia di estrazione, trasformazione, riciclaggio e diversificazione delle fonti di importazione.

Con il regolamento sulle materie prime critiche vogliamo trasformare la debolezza delle nostre dipendenze in un’autonomia strategica e in un’opportunità per la nostra economia. Questo atto legislativo rafforzerà il nostro settore minerario, rafforzerà le nostre capacità di riciclaggio e trasformazione, creerà posti di lavoro locali e di buona qualità e garantirà che la nostra industria sia pronta per le transizioni digitale e verde – così Jo Brouns, ministro fiammingo dell’Economia, dell’innovazione, del lavoro, dell’economia sociale e dell’agricoltura

Garantire l’accesso alle materie prime critiche

Il testo definitivo adottato lunedì 18 marzo individua due elenchi di materie (34 critiche e 17 strategiche) che sono fondamentali per le transizioni verde e digitale nonché per l’industria della difesa e dello spazio. Il regolamento sulle materie prime critiche stabilisce tre parametri di riferimento per il consumo annuo di materie prime dell’UE: il 10 % da estrazione locale; il 40 % da trasformare nell’UE e il 25 % da materiali riciclati.

Per facilitare lo sviluppo di progetti strategici, gli Stati membri creeranno punti di contatto unici al livello amministrativo pertinente e nella fase pertinente della catena del valore delle materie prime critiche.

I progetti di estrazione riceveranno le autorizzazioni entro un periodo massimo di 27 mesi, mentre i progetti di riciclaggio e trasformazione dovrebbero ricevere le autorizzazioni entro 15 mesi, con limitate eccezioni volte a garantire un impegno significativo con le comunità locali interessate dai progetti e un’adeguata valutazione dell’impatto ambientale in casi complessi.

Le imprese di grandi dimensioni che realizzano tecnologie strategiche (ossia i produttori di batterie, di idrogeno o di generatori di energia rinnovabile) effettueranno una valutazione del rischio delle rispettive catene di approvvigionamento per individuare le vulnerabilità.

In seguito all’approvazione della posizione del Parlamento europeo da parte del Consiglio, l’atto legislativo è adottato.

Dopo la firma da parte della presidente del Parlamento europeo e del presidente del Consiglio, il regolamento sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea ed entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione.Il regolamento sulle materie prime critiche, insieme al regolamento sull’industria a zero emissioni nette e alla riforma dell’assetto del mercato dell’energia elettrica, è una delle iniziative legislative faro del piano industriale del Green Deal presentato dal commissario Thierry Breton il 1º febbraio 2023. Il Consiglio ha adottato il mandato negoziale il 30 giugno e i due colegislatori hanno raggiunto un accordo provvisorio il 13 novembre 2023.

Fonte: Consiglio UE