Il Consiglio UE ha adottato lunedì 27 maggio un regolamento che istituisce un quadro di misure per rafforzare l’ecosistema europeo di produzione tecnologica a zero emissioni nette, meglio noto come “legge industriale a zero emissioni nette”.
Questa è l’ultima fase del processo decisionale.
Il regolamento mira a promuovere la diffusione industriale delle tecnologie a zero emissioni nette necessarie per raggiungere gli obiettivi climatici dell’UE, sfruttando la forza del mercato unico per rafforzare la posizione dell’Europa come leader nelle tecnologie verdi industriali.
Il net-zero industry act è una delle pietre miliari di una nuova politica industriale. Questo atto giuridico aiuterà l’Europa a guidare la corsa globale alle tecnologie verdi e a garantire che il nostro contributo alla lotta contro i cambiamenti climatici riduca anche le nostre dipendenze, rafforzi la nostra autonomia strategica e ci aiuti a creare crescita e posti di lavoro in Europa – così Jo Brouns, ministra delle Fiandre dell’Economia, dell’innovazione, del lavoro, dell’economia sociale e dell’agricoltura.
La legge sull’industria a zero emissioni nette creerà condizioni favorevoli per gli investimenti in tecnologie verdi:
- semplificare la procedura autorizzativa per i progetti strategici
- facilitare l’accesso al mercato per i prodotti tecnologici strategici (in particolare negli appalti pubblici o nella vendita all’asta delle energie rinnovabili)
- migliorare le competenze della forza lavoro europea in questi settori (ad esempio con accademie industriali a zero emissioni nette e aree industriali o “valli” ad alta concentrazione)
- creazione di una piattaforma per coordinare l’azione dell’UE in questo settore
Per promuovere l’innovazione, l’atto giuridico propone di creare quadri normativi favorevoli per lo sviluppo, la sperimentazione e la convalida di tecnologie innovative (note come “spazi di sperimentazione normativa”).
I progressi verso gli obiettivi della legge sull’industria a zero emissioni nette saranno misurati da due parametri indicativi. In primo luogo, la capacità di produzione di tecnologie a zero emissioni nette, come i pannelli solari fotovoltaici, le turbine eoliche, le batterie e le pompe di calore, che raggiungono il 40% del fabbisogno di diffusione dell’UE. In secondo luogo, un obiettivo specifico per aumentare la quota dell’Unione per queste tecnologie, al fine di raggiungere il 15 % della produzione mondiale entro il 2040.
Inoltre, la legge sull’azzeramento delle emissioni nette stabilisce una capacità di iniezione annua di almeno 50 milioni di tonnellate di CO2 da raggiungere entro il 2030 nei siti di stoccaggio geologico situati nel territorio dell’Unione.
A seguito dell’approvazione della posizione del Parlamento europeo da parte del Consiglio, l’atto legislativo è stato adottato.
Dopo essere stato firmato dal presidente del Parlamento europeo e dal presidente del Consiglio, il regolamento sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea ed entrerà in vigore il giorno della pubblicazione.
La legge sull’azzeramento delle emissioni nette per l’industria è una delle tre principali iniziative legislative del piano industriale del Green Deal, insieme alla legge sulle materie prime critiche e alla riforma dell’assetto del mercato dell’energia elettrica, per rafforzare la competitività dell’industria europea a zero emissioni nette e sostenere una rapida transizione verso la neutralità climatica.
La Commissione ha presentato la sua proposta il 16 marzo 2023. Il Parlamento europeo ha adottato la sua posizione il 21 novembre 2023 e il Consiglio il suo orientamento generale il 7 dicembre 2023. Il 6 febbraio 2024 il Consiglio e il Parlamento hanno raggiunto un accordo provvisorio, che è stato votato in sessione plenaria dal Parlamento europeo il 25 aprile 2024.
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Fonte: Consiglio UE