Riforma del mercato dell’energia elettrica: il Consiglio UE approva l’aggiornamento delle norme

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I consumatori di tutta l’UE potranno ora beneficiare di prezzi dell’energia più stabili, di una minore dipendenza dal prezzo dei combustibili fossili e di una migliore protezione da crisi future, nel percorso verso un’Unione europea senza emissioni di carbonio.
“La giornata di oggi (21 maggio ndr) segna una pietra miliare dell’UE verso un futuro più verde e privo di emissioni di carbonio per tutti. Con l’adozione della riforma del mercato dell’energia elettrica, diamo potere ai consumatori, garantiamo la sicurezza dell’approvvigionamento e apriamo la strada a un mercato dell’energia più stabile, prevedibile e sostenibile. Così ha commentato Tinne Van der Straeten, ministro belga dell’Energia

Gli accordi di compravendita di energia elettrica (PPA) sono contratti a lungo termine che forniscono stabilità ai clienti e agli investitori; le norme aggiornate ne promuovono l’adozione e riducono la burocrazia e gli oneri inutili. In linea con i loro piani di decarbonizzazione, gli Stati membri possono sostenere ulteriormente gli investimenti nelle energie rinnovabili nell’ambito di accordi di compravendita di energia elettrica, anche istituendo sistemi di garanzia.
Inoltre, gli Stati membri utilizzeranno anche i contratti per differenza bidirezionali, o sistemi equivalenti con gli stessi effetti, per i loro regimi di sostegno diretto dei prezzi, al fine di sostenere nuovi investimenti nella produzione di energia elettrica e garantire che i prezzi dell’energia elettrica siano meno influenzati dalla volatilità dei prezzi dei mercati basati sui combustibili fossili.
Nell’ambito di un contratto per differenza bilaterale stipulato con un ente pubblico, i produttori di energia sarebbero protetti con una remunerazione minima, mentre dovrebbe essere garantito che operino e partecipino in modo efficiente ai mercati dell’energia elettrica e reagiscano alle circostanze del mercato. In periodi di prezzi elevati, dovrebbero rimborsare i ricavi in eccesso, che possono poi essere distribuiti ai clienti finali (evitando nel contempo distorsioni della concorrenza e degli scambi nel mercato interno), essere investiti per ridurre i costi dell’energia elettrica per i clienti finali o utilizzati per sviluppare reti di distribuzione.
I contratti per differenza bidirezionali possono applicarsi agli investimenti in nuovi impianti di produzione di energia basati sull’energia eolica, solare, geotermica, idroelettrica senza serbatoio ed energia nucleare.

Le nuove norme conferiscono al Consiglio il potere di dichiarare la crisi, sulla base di una proposta della Commissione, in caso di prezzi molto elevati sui mercati all’ingrosso dell’energia elettrica o in caso di forte aumento dei prezzi al dettaglio dell’energia elettrica.
Le azioni che gli Stati membri devono adottare in caso di crisi dichiarata dell’energia elettrica comprendono misure già esistenti ai sensi delle attuali norme dell’UE, come un’ulteriore riduzione dei prezzi dell’energia elettrica per i clienti vulnerabili e svantaggiati. Gli Stati membri dovrebbero inoltre prevenire indebite distorsioni del mercato interno dell’energia elettrica, anche garantendo condizioni di parità per i fornitori durante il periodo di crisi.

Gli Stati membri rafforzeranno le misure volte a proteggere i clienti vulnerabili e in condizioni di povertà energetica, compreso il divieto di disconnessione. La riforma incoraggia inoltre ulteriormente i sistemi di condivisione dell’energia, a integrazione delle disposizioni vigenti in materia di comunità energetiche rinnovabili e comunità energetiche dei cittadini.

Sulla strada verso un sistema privo di emissioni di carbonio, i cosiddetti meccanismi di regolazione della capacità – misure introdotte dagli Stati membri per affrontare i problemi di adeguatezza della capacità – diventeranno un elemento più strutturale del mercato dell’energia elettrica e non saranno più misure temporanee. Ciò migliorerà la sicurezza dell’approvvigionamento e rafforzerà la flessibilità, poiché la quota di energie rinnovabili aumenterà gradualmente.

Il regolamento sul mercato dell’energia elettrica adottato formalmente il 21 maggio modifica l’attuale regolamento sull’energia elettrica, unitamente a modifiche mirate del regolamento ACER. Ora sarà firmato e pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE. Entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione e diventerà quindi direttamente applicabile in tutti gli Stati membri.
Per motivi di certezza del diritto e chiarezza, le disposizioni sulla modifica dell’attuale direttiva sull’energia elettrica e della direttiva sulle energie rinnovabili sono state separate dalla proposta di regolamento e sono diventate una direttiva autonoma, anch’essa formalmente adottata oggi. Gli Stati membri dell’UE avranno fino a sei mesi di tempo per adeguare la propria legislazione nazionale alle disposizioni della direttiva sul mercato dell’energia elettrica.

Il 14 marzo 2023 la Commissione ha presentato le proposte di riforma dell’assetto del mercato dell’energia elettrica dell’UE, in risposta ai prezzi elevati e volatili dell’energia nel 2022. Il pacchetto di riforme comprendeva il regolamento sull’assetto del mercato dell’energia elettrica insieme a una proposta di regolamento per la protezione contro la manipolazione del mercato dell’energia all’ingrosso, che è stata formalmente adottata dal Consiglio il 18 marzo 2024.
I negoziati sulla riforma del mercato dell’energia elettrica tra i due colegislatori, il Consiglio dell’Unione europea e il Parlamento europeo, sono iniziati il 19 ottobre 2024 e si sono conclusi in meno di due mesi, il 13 dicembre 2023, quando è stato raggiunto un accordo provvisorio.

Fonte: Consiglio UE