Via libera dalla Conferenza unificata Stato-Regioni-Comuni al decreto del ministero dell’Ambiente che individua le aree idonee all’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Il documento, che ha accolto le istanze della Regione Sardegna che aveva invece bocciato la prima bozza, è stato approvato all’unanimità nella riunione dello scorso 7 giugno.
“Accogliamo l’accordo con grande soddisfazione, è un obiettivo raggiunto. Abbiamo sbloccato un decreto lungamente atteso, un nuovo tassello verso la decarbonizzazione”. Così Gilberto Pichetto, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
“Il MASE – aggiunge il Ministro – ha sempre promosso la via del confronto con le amministrazioni regionali e gli enti locali: solo con la piena condivisione, infatti, si potranno raggiungere gli 80 gigawatt aggiuntivi di rinnovabili, contemperando con pragmatismo lo sviluppo energetico, la difesa dell’ambiente e le esigenze di tutela del paesaggio”.
“Grazie al lavoro di mediazione svolto, oggi abbiamo dunque – conclude Pichetto – un quadro chiaro di responsabilità per arrivare a un nuovo modello energetico al 2030, coerente con gli obiettivi PNIEC e con i tanti strumenti, penso al FER2 ma anche al decreto CER e a quello sull’agri-voltaico, costruiti per incentivare lo sviluppo delle rinnovabili”.
“L’ok all’intesa Stato – Regioni rappresenta un passo avanti concreto per l’accelerazione nelle installazioni di impianti rinnovabili. Il decreto stabilisce i criteri con cui le Regioni potranno individuare le aree idonee (e non idonee), contribuendo, così, alla produzione di rinnovabili e all’obiettivo prefissato di 80GW di potenza aggiuntiva entro il 2030. Un provvedimento atteso da tempo, che si unisce ora al Testo Unico sulle rinnovabili, in Consiglio dei ministri la prossima settimana, e a tutte le semplificazioni sui procedimenti che, come MASE, stiamo portando avanti”. Così in una nota il Viceministro all’Ambiente, Vannia Gava.