Via libera a premierato e autonomia differenziata

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DDL PREMIERATO

Martedì 18 giugno la maggioranza ha approvato al Senato, in prima lettura, il ddl sul premierato. Il ddl costituzionale che punta all’elezione diretta del presidente del Consiglio passa al Senato con 109 voti favorevoli, 77 contrari e un solo astenuto (il senatore di SvP Meinhard Durnwalder).

Le novità più importanti del ddl, che ora dovrà approdare alla Camera in seconda lettura, sono l’elezione diretta del presidente del Consiglio e il potere di scioglimento delle Camere, disciplinati dall’art.5 della riforma.

«Il presidente del Consiglio è eletto a suffragio universale e diretto per cinque anni, per non più di due volte consecutive, elevate a tre qualora nelle precedenti abbia ricoperto l’incarico per un periodo inferiore a sette anni e sei mesi. Le elezioni delle Camere e del presidente del Consiglio hanno luogo contestualmente».

«La legge disciplina il sistema per l’elezione delle Camere e del presidente del Consiglio assegnando un premio su base nazionale che garantisca una maggioranza dei seggi in ciascuna delle Camere alle liste e ai candidati collegati al presidente del Consiglio» 

(…)

«Il presidente della Repubblica conferisce al presidente del Consiglio eletto l’incarico di formare il governo; nomina e revoca, su proposta di questi, i ministri» 

«In caso di revoca delle fiducia mediante mozione motivata, il presidente del Consiglio eletto rassegna le dimissioni e il presidente della Repubblica scioglie le Camere» 

«Negli altri casi di dimissioni, il presidente del Consiglio eletto, entro sette giorni e previa informativa parlamentare, ha facoltà di chiedere lo scioglimento delle Camere al presidente della Repubblica, che lo dispone. Qualora il presidente del Consiglio eletto non eserciti tale facoltà, il presidente della Repubblica conferisce l’incarico di formare il governo, per una sola volta nel corso della legislatura, al presidente del Consiglio dimissionario o a un parlamentare eletto in collegamento con il presidente del Consiglio» 


DDL AUTONOMIA DIFFERENZIATA

Con 172 voti favorevoli, 99 contrari e 1 astenuto, l’Aula della Camera ha approvato nella seduta di martedì 18 (terminata alle 7.40 di mercoledì mattina) il ddl recante disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione (AC. 1665, approvato dal Senato (collegato alla manovra di finanza pubblica).

Prima del voto finale il ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli ha accolto 5 dei 73 ordini del giorno presentati. Tutti gli odg delle opposizioni sono stati respinti (le proposte di riformulazione alle quali il ministro ha subordinato l’accoglimento della maggior parte degli odg non sono state accettate dai presentatori).

Il provvedimento è stato inviato alla GU per la pubblicazione.

Ora che l’autonomia è legge, le regioni del Nord amministrate dal centrodestra premono, con il Veneto e la Lombardia in prima fila, per acquisire le nuove competenze che fino ad oggi la Costituzione assegnava allo Stato. Ancora in attesa l’Emilia-Romagna con il suo governatore Pd Stefano Bonaccini, tra i primi a chiedere al Governo Gentiloni una maggiore autonomia per la regione, neo eletto a Strasburgo che ha definito il ddl Calderoli “un atto sbagliato e vuoto”. Viste le premesse, l’autonomia differenziata sarà uno dei temi al centro anche della campagna elettorale in vista delle prossime elezioni regionali per eleggere il nuovo governatore in Emilia-Romagna. (Nomos).


DL COESIONE

La Commissione Bilancio del Senato ha concluso il 19 giugno l’esame del ddl di conversione in legge del decreto-legge 7 maggio 2024 n. 60, recante ulteriori disposizioni urgenti in materie di politica di coesione (AS.1133) (scade il 6 luglio).  

Il provvedimento è atteso in aula martedì 25 giugno.

Sono 735, in totale, le proposte di modifica presentate al testo per il quale si prospetta un iter ordinario: non si procederà, infatti, con i segnalati visto che i gruppi di opposizione hanno rifiutato la proposta avanzata dalla maggioranza.

Tuttavia, una riflessione condivisa tra tutti i gruppi politici potrebbe esserci in un secondo momento per “attenzionare dei temi su cui lavorare, anche sulla base delle indicazioni del Governo“, ha fatto sapere il presidente della 5a di Palazzo Madama, Nicola Calandrini (FdI). (Nomos)


REGOLAMENTO PERSONALE ISPETTIVO SNPA

La Commissione Ambiente ed Energia del Senato ha iniziato il 18 giugno l’esame, in sede consultiva, dello schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento sul personale ispettivo del Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente (SNPA) (Atto n. 162).  


RISOLUZIONE IMPATTI NEGATIVI CRISI CLIMATICA

La Commissione Ambiente della Camera ha concluso il 13 giugno la discussione della risoluzione sulle strategie per la prevenzione degli impatti negativi della crisi climatica con riguardo alle prospettive delle giovani generazioni(n. 7-00193 Patty L’Abbate – M5S), approvando specifica risoluzione.


FINE MERCATO TUTELATO

“Dopo più di due mesi di battaglie mie e della Lega, in piena sinergia con le Associazioni dei consumatori, per difendere il diritto dei cittadini a una piena e adeguata informazione, che si traduce nella possibilità di essere consumatori consapevoli, oggi ho provveduto a depositare come primo firmatario una risoluzione in commissione, a proposito della fine del mercato tutelato per l’energia elettrica fissato al 30 giugno”. Così Alberto Luigi Gusmeroli, presidente della commissione Attività produttive della Camera, e responsabile Fisco della Lega. “Con questo provvedimento si è chiesto di posticipare al 31 dicembre 2024 il termine di rientro nel mercato tutelato (richiesta formulata peraltro anche al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin dopo la sua seconda audizione in commissione), prevedendo al contempo per tutti coloro che ancora si troveranno nel mercato libero di poter aderire al sistema a tutele graduali nel triennio 2024-2027: questo oltre ovviamente all’irrobustimento di una fattiva campagna di monitoraggio volta a prevenire pratiche commerciali aggressive e scorrette, da accompagnarsi a un potenziamento dell’attività informativa a beneficio del cittadino, specie se anziano o fragile. Voglio ricordare come nel nostro Paese una consistente fetta della popolazione manchi degli strumenti conoscitivi basici per poter gestire una pratica digitale. Per questo, con la risoluzione presentata il 20 giugno, ho richiesto di sensibilizzare ARERA affinché presso lo Sportello del consumatore sia attivato un numero telefonico unico a cui rivolgersi con maggior facilità, oltre alla predisposizione di un modulo unico per tutti gli operatori energetici, facilmente scaricabile dal portale”, dice ancora. ” (Agenzia Dire).

 

Rassegna politico – parlamentare a cura di MF