La Commissione europea ha deciso di avviare una procedura di infrazione inviando una lettera di costituzione in mora all’Italia (INFR(2024)2097) per non aver recepito correttamente la direttiva quadro sui rifiuti (direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti, modificata dalla direttiva (UE) 2018/851). La direttiva quadro sui rifiuti è la legislazione quadro dell’UE che mira a prevenire o ridurre la produzione di rifiuti, a ridurre l’impatto complessivo dell’uso delle risorse e a migliorare l’efficienza di tale uso, che sono fondamentali per la transizione verso un’economia circolare e per garantire la competitività a lungo termine dell’Unione. La direttiva modificata stabilisce obiettivi vincolanti per il riciclaggio e la preparazione dei rifiuti urbani per il riutilizzo. Introduce inoltre l’obbligo per gli Stati membri di migliorare i loro sistemi di gestione dei rifiuti e l’efficienza nell’uso delle risorse. Il termine entro il quale gli Stati membri devono recepire la direttiva modificata nella legislazione nazionale era il 5 luglio 2020. La Commissione ha già avviato procedure di infrazione nei confronti di altri dieci Stati membri (Bulgaria, Cechia, Estonia, Francia, Cipro, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Portogallo e Romania). La Commissione ha riscontrato che l’Italia non ha recepito correttamente diverse disposizioni della direttiva modificata, tra cui la responsabilità estesa del produttore, la garanzia di un riciclaggio di alta qualità, la raccolta differenziata dei rifiuti pericolosi e l’attuazione di un sistema elettronico di tracciabilità. La Commissione invia pertanto una lettera di costituzione in mora all’Italia, che dispone ora di due mesi per rispondere e affrontare le carenze segnalate dalla Commissione. In mancanza di una risposta soddisfacente, la Commissione può decidere di emettere un parere motivato.
Fonte: Commissione UE