DAL GOVERNO
LEGGE DI BILANCIO 2025
Il Consiglio dei ministri ha approvato la legge di bilancio; il testo dispone interventi per circa 30 miliardi nel 2025, più di 35 nel 2026 e oltre 40 nel 2027. La manovra si concentra sulla riduzione della pressione fiscale e il sostegno ai redditi medio-bassi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Previsti inoltre fondi per il rinnovo dei contratti della Pa, il potenziamento del settore della difesa, il rifinanziamento del fondo sanitario nazionale e per sostenere le famiglie numerose e incentivare la natalità. Tra le novità più rilevanti: una Card da 1.000 euro a beneficio dei genitori con un Isee entro 40 mila, l’esclusione dell’assegno unico dal computo Isee, la richiesta di un contributo da parte delle banche e assicurazioni pari a 3,5 miliardi, e una spending review con tagli ai ministeri ad eccezione della sanità. Tra le conferme la manovra rende strutturali gli effetti del taglio del cuneo fiscale e l’accorpamento delle aliquote Irpef articolato su tre scaglioni già in vigore nell’anno in corso.
“Un intervento che mette al centro i cittadini, le famiglie e il rilancio della nostra nazione. Non ci saranno nuove tasse per i cittadini”, commenta Giorgia Meloni che sottolinea: “Rendiamo strutturale il taglio delle tasse sui lavoratori, e 3,5 miliardi provenienti da banche e assicurazioni saranno destinati alla sanità e ai più fragili per garantire servizi migliori e più vicini alle esigenze di tutti”. Giancarlo Giorgetti rivendica un testo “in linea con l’approccio serio e responsabile dei provvedimenti economici approvati finora dal Governo”. Tenuto conto del nuovo quadro di regole europee e del contesto economico, negativamente influenzato dall’incertezza globale connessa alla prosecuzione del conflitto russo-ucraino e al peggioramento della crisi in Medio Oriente, annota il Tesoro, le misure si concentrano sulla riduzione della pressione fiscale e sul sostegno ai redditi medio-bassi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Il Cdm ha approvato anche il decreto fiscale e il decreto legislativo sul riordino delle accise. (Nomos)
D.LGS IMBALLAGGIO MEDICINALI
La Commissione Politiche UE della Camera ha iniziato il 16 ottobre l’esame, in sede consultiva, dello schema di decreto legislativo recante adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento delegato (UE) 2016/161, che integra la direttiva 2001/83/CE stabilendo norme dettagliate sulle caratteristiche di sicurezza che figurano sull’imballaggio dei medicinali per uso umano (Atto n. 198).
LEGGE DI DELEGAZIONE EUROPEA 2024
La Commissione Politiche dell’UE del Senato ha iniziato il 15 ottobre l’esame del ddl recante delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea – Legge di delegazione europea 2024 (AS. 1285, Governo).
DDL LAVORO
Dopo un esame in commissione durato nove mesi è arrivato il primo via libera dall’aula della Camera per il ddl Lavoro: il provvedimento varato a maggio 2023 dal Consiglio dei ministri che durante l’iter nella XI di Montecitorio pur essendosi arricchito di nuovi articoli si è in parte svuotato rispetto al testo originario.
Alcune norme, infatti, sono confluite in altri provvedimenti. Basti pensare alla soppressione di due articoli proposta dalla relatrice Tiziana Nisini (Lega) a pochi giorni dall’avvio dell’esame in aula.
Il disegno di legge adesso si prepara ad essere trasmesso in Senato dove è in corso l’iter di un ddl analogo a prima firma Paola Mancini (FdI) che introduce alcune “semplificazioni in materia di lavoro e legislazione sociale”. Anche in questo caso bisognerà adattare il testo sopprimendo, ad esempio, la norma che introduce le dimissioni volontarie automatiche in caso di assenze ingiustificate per evitare, sostanzialmente, che si configurino gli estremi per il licenziamento e che quindi si maturi il diritto a percepire la Naspi.
Tra le novità principali, quella relativa alle dimissioni automatiche.
La norma sulle dimissioni automatiche è stato l’ultimo scoglio su cui la commissione si è concentrata prima di licenziare il testo che, nella formulazione iniziale, fissava a 5 (se non diversamente previsto dal contratto collettivo) i giorni sufficienti per far scattare le dimissioni automatiche.
Sul punto si è giunti a fatica a un accordo: il Governo, infatti, ha riformulato tre emendamenti parlamentari (presentati da Pd, M5s e Forza Italia) riscrivendo di fatto la norma. Adesso, infatti, i giorni sono stati aumentati a 15, escludendo le dimissioni nel caso in cui “il lavoratore dimostra l’impossibilità, per causa di forza maggiore o per fatto imputabile al datore di lavoro, di comunicare i motivi che giustificano l’assenza”. (Public Policy)
QUESTION TIME E INTERROGAZIONI
PD: MELONI SPIEGHI A CHE TITOLO FIGLIUOLO PASSA CARTE A UGOLINI
A che titolo il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario alla ricostruzione post alluvione del 2023, passa documenti alla candidata alla presidenza dell’Emilia-Romagna Elena Ugolini? Lo chiedono direttamente alla premier Giorgia Meloni e al ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, i parlamentari del Pd eletti in Emilia-Romagna. Il gruppo dem alla Camera ha presentato un’interrogazione a Meloni e Musumeci per chiedere “di fare chiarezza” sulla rivelazione della stessa Ugolini che, incontrando a Faenza i comitati degli alluvionati dell’Unione della Romagna faentina, ha detto loro di essere pronta a rendere disponibili “migliaia di documenti” che Figliuolo le ha “mandato”. Documenti che ha detto, in quell’occasione, di poter fornire “su richiesta”; stamattina ha tenuto a specificare che sono pubblici e online. L’episodio venuto a galla con il verbale della riunione di Faenza, dicono i deputati dem, proverebbe “l’esistenza di un rapporto diretto tra il commissario per l’alluvione, il generale Figliuolo, e la candidata del centrodestra Ugolini, nonostante quest’ultima non rivesta alcun ruolo istituzionale”. L’interrogazione (presentata da Andrea Gnassi e sottoscritta da Ouidad Bakkali, Andrea De Maria, Paola De Micheli, Ilenia Malavasi, Virginio Merola e Stefano Vaccari) chiede alla presidente del Consiglio e al ministro per la Protezione civile “di chiarire la natura e la provenienza di tali documenti e a che titolo sarebbero stati trasmessi a una privata cittadina, sollevando dubbi su possibili implicazioni elettorali a ridosso delle elezioni regionali per il rinnovo della presidenza della regione e del Consiglio regionale”. (Agenzia Dire)
PNRR. PICHETTO: L’AVANZAMENTO FINANZIARIO DELLE MISURE DEL MASE È AL 59,38%
“Con riferimento ai profili attinenti all’avanzamento finanziario del Piano, le misure di competenza MASE attivate, rispetto alla relativa dotazione assegnata mostrano già un avanzamento ben superiore a quello evidenziato dall’interrogante, attestandosi al 59,38%”.
Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, lo dice rispondendo al Question time del Senato. Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ad oggi “ha rendicontato tutti gli obiettivi di propria competenza nel pieno rispetto del cronoprogramma procedurale del PNRR, ed ha assicurato un confronto costante con la struttura di missione PNRR e la Commissione Europea, assicurando al contempo l’aggiornamento del sistema ReGiS, dal quale non emergono criticità in ordine al raggiungimento di tutti gli obiettivi connessi alle singole misure di competenza”, spiega Pichetto. “A dimostrazione che il processo di liquidazione è entrato a pieno regime, si segnala che il numero di operazioni di trasferimento di risorse effettuate nei primi 9 mesi del 2024, è stato di oltre sei volte superiore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”, precisa il ministro. (Agenzia Dire)
Rassegna parlamentare a cura di MF