DDL CONCORRENZA
Le Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera hanno proseguito il 20 novembre l’esame del ddl recante legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023 (AC. 2022 Governo). Il disegno di legge, il cui iter viene seguito per conto del governo dal sottosegretario del Mimit Massimo Bitonci, è atteso in Aula il 25 novembre. Poi dovrà passare al Senato per la seconda lettura.
Tra le novità dell’esame in commissione, c’è anche un emendamento a firma di Alberto Gusmeroli (Lega) che estende ai clienti vulnerabili (over 75 e categorie protette) la possibilità di chiedere, entro il 30 giugno 2025, l’accesso al servizio a tutele graduali fornito dall’operatore aggiudicatario dell’area. Oggi questa facoltà è limitata ai clienti “non vulnerabili” che non avevano scelto alcun operatore sul mercato libero.
D.LGS CORRETTIVO CODICE APPALTI PUBBLICI
Le Commissioni Politiche dell’UE della Camera e Politiche dell’UE e Ambiente ed Energia del Senato hanno iniziato il 19 novembre l’esame, in sede consultiva, dello schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36 (Atto n. 226).
Il relatore del provvedimento in commissione è Stefano Candiani della Lega e risponde all’esigenza di superare alcune criticità emerse nella prima fase di applicazione del Codice, armonizzando la disciplina interna con il diritto europeo e integrando le indicazioni giurisprudenziali e operative provenienti dagli operatori di settore e dall’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC).
D.LGS TESTO UNICO RINNOVABILI
La Commissione Bicamerale per la Semplificazione e le Commissioni Bilancio di Camera e Senato hanno concluso il 20 novembre l’esame, in sede consultiva, dello schema di decreto legislativo recante disciplina in materia di regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili (Atto n. 187), formulando il parere di competenza.
La conclusione dell’esame è stata possibile dopo l’intesa raggiunta in Conferenza Unificata sullo schema di decreto.
LEGGE DI BILANCIO
Tra gli emendamenti alla legge di Bilancio depositati in commissione alla Camera, c’è anche una proposta di modifica del Governo. Mentre tra i partiti di maggioranza è stata Forza Italia a presentare il numero più altro di proposte di modifica: 501 in totale.
A seguire, la Lega con 428 emendamenti, Fratelli d’Italia che ne ha depositati 190 e Noi moderati che ne ha firmati 142. Sono 201, invece, quelli presentati dalle minoranze linguistiche e 76 quelli del gruppo misto.
Tra le opposizioni, invece, il maggior numero di emendamenti (1.218) è sottoscritto dal Movimento 5 stelle seguito da Pd (992) e Avs (354). E poi, ancora, sono 282 le proposte di Italia viva, 130 quelle di Azione e 45 quelle di +Europa. Infine, si segnalano due emendamenti a firma delle commissioni per un totale di 4.562 proposte di modifica.
Mercoledì scorso è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti segnalati, scesi a circa 600.
DECRETO AMBIENTE
Stipulare accordi ad hoc per l’incenerimento e lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi all’estero.
È questo il contenuto di un emendamento di Forza Italia al dl Ambiente, a prima firma di Adriano Paroli.
Nel dettaglio, per “garantire il trattamento dei rifiuti radioattivi secondo criteri di sicurezza ed economicità”, il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Sogin e i soggetti gestori dei singoli depositi di rifiuti radioattivi, sentito l’Isin, potranno stipulare un Accordo di acquisto di capacità produttiva (AA- CP) con impianti di trattamento termico di rifiuti radioattivi situati all’estero, “per il trattamento dei rifiuti giacenti e di futura produzione, sia istituzionali che derivanti da attività non energetiche”.
Anche Anci ha presentato una serie di emendamenti al documento in tema, tra gli altri, di comunità energetiche rinnovabili, sfalci e potature e dissesto idrogeologico.
Confindustria, nel corso di una recente audizione ha espresso un giudizio complessivamente positivo, perché vengono affrontati temi prioritari per le industrie, ma il testo va potenziato con misure più incisive per favorire gli investimenti ed eliminare oneri ingiustificati a carico delle imprese, accelerando procedure.
Secondo l’associazione delle imprese, occorre quindi modificare l’articolo 1, sulle misure in materia di valutazioni e autorizzazioni ambientali, allungando la lista delle tipologie di interventi prioritari che devono avere un canale accelerato di autorizzazione, l’ampliamento delle aree idonee per il fotovoltaico, i progetti connessi al gas release ed energy release.
Per migliorare l’utilizzo del gas naturale occorre attuare la misura gas release (va rivisto il perimetro delle aree e vanno accelerate le procedure abilitative). Tra i vari punti, va modificata la misura sul responsabile tecnico, velocizzate le procedure in materia di bonifiche, vanno realizzate una serie di semplificazioni a costo zero. Nell’audizione Confindustria ha indicato quelle prioritarie: consentire sempre il riutilizzo dell’acqua per destinazione d’uso industriale; risoluzione del problema della Tari ribadendo in modo definitivo che le superfici dove avvengono le lavorazioni industriali, compresi i magazzini e i capannoni industriali, sono esenti.
Rassegna parlamentare a cura di MF
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