COMMISSIONE UE
Rapporto sullo stato delle acque in UE
L’Italia dovrebbe garantire il pieno rispetto delle disposizioni della direttiva quadro sulle acque relative alla revisione periodica di permessi/controlli per tutte le attività che hanno un impatto sui corpi idrici (compresi prelievi, l’estrazione, l’arginatura, gli scarichi, le opere che hanno un impatto sull’idromorfologia) e regimi sanzionatori efficaci, dissuasivi e proporzionati.
Lo rileva la Commissione europea nella parte del Rapporto sullo stato dell’acqua nell’Unione europea riguardante l’Italia.
Tra le raccomandazioni per il nostro Paese contenute nel rapporto, la Commissione chiede di “affrontare in modo più incisivo il problema dei prelievi illegali di acqua in agricoltura o in altri settori attraverso un monitoraggio più attento e sanzioni più efficaci”, e di “prendere in considerazione, se del caso, la revisione della legislazione esistente che esenta le piccole estrazioni dalle autorizzazioni per gestire meglio gli impatti cumulativi”.
La Commissione chiede inoltre al nostro Paese di stimare in modo trasparente gli obiettivi di riduzione dell’inquinamento da nutrienti e pesticidi; di affrontare il problema dell’insufficienza dei finanziamenti o delle risorse amministrative; di identificare e mettere in atto misure aggiuntive per ridurre le pressioni ambientali esistenti e persistenti.
L’Italia dovrebbe inoltre “rafforzare i suoi sforzi per migliorare la continuità fluviale e ripristinare i corpi idrici allo stato naturale, massimizzando gli sforzi per impiegare soluzioni basate sulla natura”.
E ancora: la Commissione invita l’Italia a “continuare a migliorare il lavoro sulle aree protette, in particolare per stabilire lo stato dei corpi idrici associati alle aree protette che sono ancora sconosciuti e indagare e riferire i motivi per cui gli obiettivi non sono stati raggiunti, per stabilire eventuali ulteriori necessità e misure aggiuntive”. Tra le altre cose, il nostro Paese dovrebbe “sostenere gli sforzi per aumentare la propria resilienza ai cambiamenti climatici”.
“L’Italia dovrebbe continuare a impegnarsi per affrontare le sfide persistenti legate all’inquinamento da nutrienti e all’inquinamento chimico da fonti agricole o urbane e industriali, anche colmando le lacune nell’attuazione delle direttive sul trattamento delle acque reflue urbane e sui nitrati”.
“Inoltre – prosegue una delle raccomandazioni contenuta nel rapporto -, l’Italia dovrebbe fornire informazioni più esaustive sulle misure previste per controllare meglio gli scarichi; affrontare il problema degli scarichi di acque reflue provenienti da abitazioni sparse e piccoli insediamenti non collegati e migliorare la gestione delle acque reflue in tutto il territorio nazionale”.
L’Italia dovrebbe infine “fornire sistematicamente maggiori informazioni sulle modalità di determinazione delle tariffe idriche e analizzare meglio i costi di gestione, se essi forniscono sufficienti incentivi per un uso più efficiente dell’acqua”.
La Commissione invita a presentare osservazioni sui progetti di modifica delle norme sugli aiuti di Stato per quanto riguarda l’accesso alla giustizia in materia ambientale
La Commissione europea ha avviato il 7 febbraio una consultazione invitando le parti interessate a presentare osservazioni sui suoi progetti di modifica del regolamento di esecuzione degli aiuti di Stato (CE) n. 794/2004 («progetto di regolamento di esecuzione») e del codice delle migliori pratiche in materia di aiuti di Stato («BPC modificato») per quanto riguarda le nuove norme sull’accesso alla giustizia a seguito delle conclusioni del comitato di conformità della convenzione di Aarhus nel caso ACCC/C/2015/128.
Il progetto di regolamento di esecuzione e la BPC modificata stabiliscono un nuovo meccanismo che consente ai cittadini di chiedere alla Commissione di riesaminare determinate decisioni in materia di aiuti di Stato per stabilire se esse violano il diritto ambientale dell’UE. Nella BPC modificata, la Commissione stabilisce le modalità della procedura di riesame interno, ad esempio chi può richiedere il riesame, quali decisioni possono essere oggetto di riesame e i termini applicabili.
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L’UE lancia l’iniziativa InvestAI per mobilitare 200 miliardi di € di investimenti nell’intelligenza artificiale
Martedì 11 febbraio, in occasione del vertice d’azione sull’intelligenza artificiale (IA) di Parigi, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha lanciato InvestAI, un’iniziativa volta a mobilitare 200 miliardi di EUR per investimenti nell’IA, compreso un nuovo fondo europeo di 20 miliardi di EUR per le gigafabbriche di IA. Questa grande infrastruttura di IA è necessaria per consentire lo sviluppo aperto e collaborativo dei modelli di IA più complessi e per rendere l’Europa un continente dell’IA.
La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha dichiarato: “L’IA migliorerà la nostra assistenza sanitaria, stimolerà la nostra ricerca e innovazione e rafforzerà la nostra competitività. Vogliamo che l’IA sia una forza per il bene e per la crescita. Lo stiamo facendo attraverso il nostro approccio europeo, basato sull’apertura, la cooperazione e l’eccellenza dei talenti. Ma il nostro approccio deve ancora essere sovralimentato. Per questo motivo, insieme ai nostri Stati membri e ai nostri partner, mobiliteremo capitali senza precedenti attraverso InvestAI per le gigafabbriche europee di IA. Questo partenariato pubblico-privato unico nel suo genere, simile a un CERN per l’IA, consentirà a tutti i nostri scienziati e a tutte le nostre imprese, non solo alle più grandi, di sviluppare i modelli di grandi dimensioni più avanzati necessari per rendere l’Europa un continente dell’IA.”
Nadia Calviño, Presidente della Banca europea per gli investimenti, ha dichiarato: “Insieme alla Commissione europea, il gruppo BEI sta intensificando il sostegno all’intelligenza artificiale, un motore fondamentale dell’innovazione e della produttività in Europa.”
Il fondo InvestAI dell’UE finanzierà quattro future gigafabbriche di IA in tutta l’UE. Le nuove gigafabbriche di IA saranno specializzate nella formazione dei modelli di IA più complessi e di grandi dimensioni. Tali modelli di prossima generazione richiedono un’ampia infrastruttura informatica per scoperte in settori specifici come la medicina o la scienza. Le gigafabbriche disporranno di circa 100 000 chip di IA di ultima generazione, circa quattro volte di più rispetto alle fabbriche di IA in fase di creazione in questo momento.
Le gigafactories finanziate attraverso InvestAI saranno il più grande partenariato pubblico-privato al mondo per lo sviluppo di un’IA affidabile. Saranno al servizio del modello europeo di innovazione cooperativa e aperta, con particolare attenzione alle applicazioni industriali complesse e mission-critical. L’obiettivo è che ogni azienda, non solo i più grandi attori, possa accedere alla potenza di calcolo su larga scala per costruire il futuro.
InvestAI includerà un fondo stratificato, con azioni di diversi profili di rischio e rendimento. Il bilancio dell’UE metterebbe a repentaglio gli investimenti di altri partner. I finanziamenti iniziali della Commissione per InvestAI proverranno dai programmi di finanziamento dell’UE esistenti che hanno una componente digitale, come il programma Europa digitale e Orizzonte Europa, e InvestEU. Gli Stati membri possono inoltre contribuire programmando i fondi a titolo delle loro dotazioni per la coesione. Il finanziamento delle gigafabbriche di IA con un mix di sovvenzioni e capitale proprio costituirà uno dei casi pilota per le tecnologie strategiche annunciati nella bussola per la competitività.
La Commissione ha già annunciato le prime sette fabbriche di IA a dicembre e annuncerà presto le prossime cinque. L’attuale sostegno di 10 miliardi di € per le fabbriche di IA, cofinanziato dall’UE e dagli Stati membri, è già il più grande investimento pubblico nell’IA al mondo e sbloccherà oltre dieci volte più investimenti privati. Fornisce già un accesso massiccio per le start-up e l’industria ai supercomputer.
Contesto
Accanto al fondo InvestAI, la Commissione sta intraprendendo molte azioni in diversi settori per sostenere l’innovazione dell’IA in Europa. Le fabbriche di IA sono uno dei punti salienti del pacchetto sull’innovazione in materia di IA presentato dalla Commissione nel gennaio 2024, insieme a:
- sostegno finanziario attraverso Orizzonte Europa e il programma Europa digitale dedicato all’IA generativa;
- iniziative di accompagnamento volte a rafforzare il bacino di talenti generativi dell’UE in materia di IA attraverso attività di istruzione, formazione, qualificazione e riqualificazione;
- ulteriore incoraggiamento degli investimenti pubblici e privati nelle start-up e scale-up nel settore dell’IA, anche attraverso il capitale di rischio o il sostegno azionario;
- l’accelerazione dello sviluppo e della diffusione di spazi comuni europei di dati, messi a disposizione della comunità dell’IA, per la quale i dati sono una risorsa fondamentale per addestrare e migliorare i loro modelli;
- L ‘iniziativa ” GenAI4EU“, che mira a sostenere lo sviluppo di nuovi casi d ‘ uso e applicazioni emergenti nei 14 ecosistemi industriali europei, nonché nel settore pubblico. Le aree di applicazione includono la robotica, la salute, le biotecnologie, la produzione, la mobilità, il clima e i mondi virtuali.
La Commissione istituirà inoltre un Consiglio europeo per la ricerca sull’IA in cui l’Europa potrà mettere in comune le risorse ed esplorare come sfruttare il potenziale inutilizzato dei dati per sostenere l’IA e altre tecnologie. Entro la fine dell’anno la Commissione lancerà un’iniziativa “Apply AI” per promuovere l’adozione industriale dell’intelligenza artificiale in settori chiave.
Plasmare insieme il futuro dell’UE: la Commissione definisce la strada verso il prossimo bilancio a lungo termine dell’UE
La Commissione europea ha pubblicato il 12 febbraio la comunicazione “La strada verso il prossimo quadro finanziario pluriennale”, nella quale delinea le sfide politiche e di bilancio fondamentali che plasmeranno il prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP) e getta le basi della riflessione sul modo in cui il bilancio a lungo termine dell’UE si adatterà all’evoluzione delle esigenze e delle priorità. Con la comunicazione la Commissione avvia in parallelo una campagna a livello europeo con tutta una gamma di portatori di interessi, tra cui governi degli Stati membri, enti territoriali e cittadini.
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PARLAMENTO UE
Commercio UE-USA: come i dazi potrebbero avere un impatto sull’Europa
Cosa accadrà se gli Stati Uniti imporranno dazi aggiuntivi sui prodotti dell’UE? Scopri i fatti sul commercio UE-USA e cosa potrebbe fare l’UE in caso di guerra commerciale.
Leggi l’approfondimento
Fonte: Commissione e Parlamento UE