PARLAMENTO UE
I deputati chiedono misure per rafforzare la competitività delle industrie ad alta intensità energetica e aiutarle nella transizione verso processi industriali più puliti.
Le industrie ad alta intensità energetica, come quelle chimiche, siderurgiche, della carta, del cemento e del vetro, sono fondamentali per l’economia dell’UE e per gli sforzi di decarbonizzazione, affermano i deputati nella risoluzione adottata giovedì 3 aprile per alzata di mano.
Queste industrie sono fondamentali per l’occupazione e l’autonomia strategica europea, ma devono affrontare sfide importati per compiere la transizione a tecnologie più pulite, dicono i deputati. Nella risoluzione viene sottolineata la necessità di una transizione economicamente sostenibile attraverso l’utilizzo di diverse tecnologie, con l’elettrificazione (la sostituzione di fonti di energia fossili con l’elettricità derivata da fonti rinnovabili) come strategia chiave per ridurre i costi energetici ed evitare un effetto di dipendenza da infrastrutture legate a combustibili (carbon lock-in, in inglese).
I deputati identificano diversi ostacoli alla competitività industriale dell’UE, tra cui il divario dei prezzi energetici con i concorrenti globali e la volatilità dei prezzi dei combustibili fossili. Ad ostacolare ulteriormente i progressi, specialmente per le piccole e medie imprese, vi sono gli oneri normativi e i meccanismi di finanziamento complessi. Inoltre, il Sistema di scambio di quote di emissioni (ETS) è inoltre sotto pressione a causa delle fluttuazioni del mercato e dell’uso disomogeneo dei ricavi tra gli Stati membri, il che ha l’effetto di ostacolare il suo sostengo della decarbonizzazione industriale.
Semplificare il rilascio delle autorizzazioni e affrontare la concorrenza sleale
Per affrontare le suddette sfide, i deputati chiedono un rilascio più rapido delle autorizzazioni per i progetti di energia pulita, l’attuazione della legislazione sulla progettazione del mercato dell’energia elettrica, un sistema energetico più integrato e maggiori investimenti nelle infrastrutture della rete. Si dovrebbero esplorare ulteriori modalità per dissociare i prezzi dei combustibili fossili dai prezzi dell’energia elettrica. Inoltre, i deputati chiedono di anticipare al 2025 l’analisi dei mercati a breve termine, al fine di prendere in considerazione opzioni alternative di assetto del mercato.
Regole semplificate e la disponibilità di materie prime critiche e secondarie sono essenziali per attrarre investimenti privati e sostenere la decarbonizzazione, riducendo al contempo le nostre dipendenze da altri paesi, aggiungono i deputati.
Nella risoluzione viene inoltre evidenziata la necessità di affrontare la concorrenza globale sleale attraverso l’implementazione corretta del meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera (CBAM) e la creazione di mercati leader per i prodotti puliti europei. I deputati vogliono infine sostenere i lavoratori e le regioni coinvolte nel processo, garantendo che l’industria dell’UE rimanga competitiva a livello globale pur decarbonizzandola.
“Non abbiamo tempo da perdere: dobbiamo agire per garantire che l’industria europea possa resistere e per tutelare i posti di lavoro. L’innovazione tecnologica necessaria per accelerare la decarbonizzazione delle industrie ad alta intensità energetica richiede investimenti, che l’UE ha la responsabilità di sostenerli con risorse pubbliche“, ha dichiarato il relatore Giorgio Gori (S&D, IT). “Nel frattempo, queste industrie devono essere protette dal dumping, dai dazi, dalla concorrenza sleale e dalla sovraccapacità sovvenzionata di altri paesi, per prevenire la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio e la fuga delle imprese dall’Europa.”
La risoluzione si basa su precedenti relazioni e comunicazioni, tra cui il Rapporto Draghi, il Rapporto Letta e il Clean Industrial Deal della Commissione, nonché il Piano d’Azione per l’Energia Accessibile, fornendo una tabella di marcia completa per la decarbonizzazione delle industrie ad alta intensità energetica nell’UE.
COMMISSIONE UE
La Commissione avvia una consultazione per promuovere la cooperazione industriale per l’acquisto e il riciclaggio di materie prime critiche nel quadro delle norme dell’UE sulla concorrenza
La Commissione europea ha pubblicato il 1 aprile un invito a presentare contributi per ottenere dai partecipanti al mercato riscontri sulle modalità con cui le imprese europee acquistano e riciclano determinate materie prime critiche e sull’interazione con le norme dell’Unione in materia di concorrenza. Questa indagine conoscitiva è stata annunciata nella comunicazione sul patto per l’industria pulita e mira a valutare la necessità di una maggiore cooperazione industriale in tale settore.
Le materie prime critiche sono essenziali per la competitività industriale e per gli obiettivi strategici dell’Unione. Per affrontare le difficoltà nel garantire l’accesso alle materie prime critiche e nel riciclarle, la Commissione chiede il contributo dei portatori di interessi per sostenere una maggiore cooperazione tra le imprese in linea con le norme dell’Unione in materia di concorrenza.
La Commissione invita in particolare le imprese dell’Unione coinvolte nell’estrazione, nella trasformazione e nel riciclaggio delle materie prime critiche a condividere il proprio parere. Il progetto si concentrerà inizialmente su 14 materie prime critiche di importanza cruciale per settori quali le energie rinnovabili, le tecnologie digitali, aerospaziali e di difesa.
La presente iniziativa muove dagli obiettivi del regolamento sulle materie prime critiche , il quale sottolinea l’importanza di garantire un approvvigionamento sostenibile e diversificato di materie prime critiche. Il 25 marzo 2025 la Commissione ha adottato un elenco di 47 progetti strategici per rafforzare le capacità interne di materie prime strategiche. La presente iniziativa è complementare al sistema di aggregazione della domanda di materie prime critiche, che sarà istituito quest’anno nell’ambito della normativa sulle materie prime critiche.
Invito a presentare contributi
La Commissione invita i portatori di interessi a condividere le proprie considerazioni, in particolare sulle sfide legate all’approvvigionamento, alla trasformazione, al riciclaggio e al riutilizzo delle materie prime critiche e sulle opportunità di collaborazione al fine di affrontare tali sfide. I contributi potranno essere trasmessi all’indirizzo COMP-RAW-MATERIALS@ec.europa.eu entro il 31 maggio 2025.
Le prossime fasi dell’iniziativa saranno valutate sulla base dei contributi ricevuti dalla Commissione. La Commissione potrebbe inoltre fornire alle imprese orientamenti sulla compatibilità dei progetti di cooperazione in questo settore con le norme dell’UE in materia di concorrenza.
CONSIGLIO UE
Politica di coesione dell’UE: il Consiglio definisce orientamenti chiari per il futuro
Il Consiglio ha approvato il 28 marzo conclusioni che definiscono la sua posizione su aspetti chiave per la coesione e il futuro della politica di coesione dell’UE. Le conclusioni serviranno da base per le discussioni nei prossimi mesi e per i lavori della Commissione sul quadro legislativo per la politica di coesione dopo il 2027.
“Sono lieto che oggi abbiamo approvato queste conclusioni che stabiliscono le priorità per il nostro lavoro nei prossimi mesi. Partendo dal principio guida che la politica di coesione dell’UE e la competitività sono strettamente interconnesse, sono convinto che riusciremo a concordare una politica di coesione efficiente e adeguata alle esigenze future per le prossime prospettive finanziarie e a rispondere efficacemente alle priorità e alle esigenze emergenti dell’Europa.”
così — Katarzyna Pełczyńska-Nałęcz, ministra polacca del Finanziamento e della politica regionale
Le conclusioni ricordano che l’obiettivo della coesione economica, sociale e territoriale è al centro del progetto europeo e che le politiche e le azioni dell’UE dovrebbero contribuire al conseguimento di tale obiettivo tenendo conto della loro dimensione territoriale e del loro coordinamento, nonché con il coinvolgimento attivo delle autorità nazionali, regionali e locali e delle parti interessate, a seconda dei casi. Il Consiglio sottolinea inoltre l’importanza di promuovere chiare complementarità e sinergie tra le politiche dell’UE e di evitare sovrapposizioni tra i diversi strumenti.
Il Consiglio fa riferimento alla relazione Letta, che sottolinea che una politica di coesione efficace, attuata in modo equilibrato in tutta l’UE, è una condizione fondamentale per il successo del mercato unico. A tale riguardo, il testo ribadisce che la competitività e la coesione sono interconnesse e sottolinea il ruolo di rafforzare la competitività dell’UE nel suo complesso e di migliorare la coesione tra i paesi e le regioni, contribuendo in tal modo al conseguimento delle priorità strategiche dell’UE e affrontando le sfide dell’UE in modo sinergico.
Le conclusioni ricordano i fondamenti e i principi fondamentali della politica di coesione, quali la gestione concorrente, la governance multilivello, il partenariato e l’approccio basato sulle persone e sul territorio, che sono applicati insieme ai principi di proporzionalità e sussidiarietà. In questo contesto, la politica di coesione dovrebbe continuare a svolgere un ruolo chiave nella riduzione delle disparità regionali in Europa, aiutando le regioni meno sviluppate a recuperare il ritardo rispetto a quelle più sviluppate, in vista di una convergenza verso l’alto dell’UE.
In termini di governance, la gestione concorrente tra la Commissione, gli Stati membri e le autorità regionali e locali deve rimanere il metodo di attuazione della politica di coesione. Il Consiglio ricorda l’importanza di una governance multilivello che consenta interventi efficaci ai livelli territoriali più appropriati in ciascuno Stato membro, rafforzando nel contempo il senso di responsabilità condivisa. Insieme alla gestione condivisa e al dialogo con i partner, sia durante la fase di programmazione che di attuazione, la governance multilivello facilita il raggiungimento degli obiettivi strategici dell’UE e conferisce potere agli Stati membri, alle autorità regionali e locali.
Infine, il Consiglio ricorda che la politica di coesione è una politica di investimento a lungo termine e che il miglioramento della sua efficienza ed efficacia può essere conseguito concentrandosi sui risultati. A tal fine, la Commissione è invitata a rendere la politica di coesione più orientata ai risultati, in particolare a utilizzare un approccio basato su dati concreti nell’elaborazione del quadro della futura politica. Il Consiglio invita inoltre la Commissione a sviluppare e semplificare ulteriormente i sistemi consolidati di monitoraggio e valutazione, al fine di valutare in che modo gli investimenti e le riforme conseguano gli obiettivi strategici, di rafforzare gli strumenti volti a esaminare gli impatti potenziali e reali degli interventi politici, nonché di integrare ulteriormente le valutazioni d’impatto territoriale nella preparazione e nella valutazione delle politiche.
Fonte: istituzioni UE