CONSIGLIO E PARLAMENTO UE
Il 9 aprile il Consiglio e il Parlamento europeo hanno concordato in via provvisoria un regolamento relativo alla prevenzione della dispersione nell’ambiente di pellet di plastica, le materie prime industriali utilizzate per fabbricare prodotti di plastica. Le nuove norme contribuiranno a migliorare la gestione dei pellet di plastica in tutte le fasi della catena di approvvigionamento, sia a terra che in mare.
“Le microplastiche, compresi i pellet di plastica, si trovano ormai ovunque: nei nostri oceani, nei mari e persino nel cibo che mangiamo. Ogni anno, l’equivalente di un massimo di 7.300 camion carichi di pellet di plastica viene disperso nell’ambiente. Oggi l’UE ha compiuto un passo fondamentale verso la riduzione dell’inquinamento da pellet adottando misure per affrontare le perdite e garantire una corretta gestione, anche nel trasporto marittimo”.
ha dichiarato — Paulina Hennig-Kloska, ministra polacca del Clima e dell’Ambiente
Maggiore prevenzione delle perdite di pellet
In base alle nuove norme, la prevenzione delle perdite di pellet di plastica sarebbe l’obiettivo principale per gli operatori e i vettori dell’UE e dei paesi terzi. Un quadro chiaro stabilisce obblighi per i casi di perdite accidentali, concentrandosi sulle operazioni di bonifica. Una serie chiara di misure sarà inclusa in un piano di gestione del rischio, preparato da ciascun impianto che tratta pellet. Tali misure riguarderebbero, tra l’altro, l’imballaggio, il carico e lo scarico, la formazione del personale e le attrezzature necessarie.
Al fine di garantire condizioni di parità tra i vettori dell’UE e quelli di paesi terzi e garantire la responsabilità e la trasparenza di tutti i vettori di pellet di plastica, i vettori di paesi terzi dovranno designare un rappresentante autorizzato nell’UE.
Conseguire la semplificazione e la conformità
In linea con gli obiettivi di semplificazione per le imprese più piccole e riflettendo l’approccio del Consiglio, l’accordo provvisorio raggiunge un equilibrio tra un elevato livello di protezione ambientale e i requisiti per le imprese adeguati alle loro diverse dimensioni. In questo senso, gli operatori che movimentano più di 1 500 tonnellate di pellet di plastica all’anno dovranno ottenere un certificato rilasciato da un terzo indipendente. Le piccole imprese che trattano anche più di 1 500 tonnellate all’anno beneficeranno di obblighi più leggeri, come la certificazione una tantum da effettuare entro 5 anni dall’entrata in vigore. Infine, le imprese che movimentano meno di 1 500 tonnellate all’anno e le microimprese dovranno solo rilasciare un’autodichiarazione di conformità.
Trasporto marittimo
La persistenza di un pellet di plastica in un ambiente acquatico può essere misurata per decenni o più, poiché i pellet di plastica non sono biodegradabili. Inoltre, nel 2022 il trasporto marittimo ha rappresentato circa il 38 % di tutti i pellet trasportati nell’UE.
Pertanto, i colegislatori hanno anche convenuto di stabilire obblighi per il trasporto di pellet di plastica via mare (in container), tra cui la garanzia di un imballaggio di buona qualità e la fornitura di informazioni relative al trasporto e al carico, seguendo gli orientamenti dell’Organizzazione marittima internazionale.
Passaggi successivi
L’accordo provvisorio dovrà ora essere approvato dal Consiglio e dal Parlamento. Sarà quindi formalmente adottata da entrambe le istituzioni, a seguito di una revisione giuridica e linguistica, e pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’UE. Il regolamento diventerà quindi applicabile 2 anni dopo la pubblicazione. Per facilitare il rispetto delle norme nel settore marittimo, i colegislatori hanno convenuto di rinviare di un anno l’applicazione delle norme pertinenti (rispetto al resto delle norme stabilite nel regolamento).
Si stima che nel 2019 nell’UE siano andate perse nell’ambiente tra le 52 140 e le 184 290 tonnellate di pellet. Le perdite di pellet possono verificarsi in varie fasi della catena del valore. Attualmente non esistono norme dell’UE che disciplinino specificamente le perdite di pellet di plastica, nonostante i loro impatti negativi sull’ambiente, sul clima, sull’economia e potenzialmente sulla salute umana. I pellet di plastica sono al terzo posto tra le maggiori fonti di rilascio involontario di microplastiche, dopo le vernici e gli pneumatici.
COMMISSIONE UE
La Commissione fa rotta verso una leadership europea nel settore dell’IA con un ambizioso piano d’azione per il continente dell’IA
L’obiettivo del piano d’azione per il continente dell’IA varato il 9 aprile è trasformare l’UE in leader mondiale nel settore dell’intelligenza artificiale (IA). Come indicato dalla Presidente von der Leyen in occasione del vertice per l’azione sull’IA tenutosi a Parigi nel febbraio 2025, questa ambiziosa iniziativa trasformerà le forti industrie tradizionali e l’eccezionale bacino di talenti europei in potenti motori dell’innovazione e dell’accelerazione nel settore dell’IA.
Nella corsa alla leadership nel campo dell’IA il traguardo è ancora lontano. Il panorama dell’IA nell’UE, che spazia da modelli di base all’avanguardia ad applicazioni di IA specializzate, è dinamico e trainato dalla ricerca, da tecnologie emergenti e da un prospero ecosistema di start-up e scale-up. Il piano d’azione per il continente dell’IA promuoverà le capacità di innovazione dell’Unione europea nel settore attraverso azioni e politiche incentrate su cinque pilastri fondamentali.
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Creazione di un’infrastruttura di calcolo e dati di IA su vasta scala
La Commissione rafforzerà l’infrastruttura di supercalcolo e di IA europea con una rete di fabbriche di IA. Tredici di queste fabbriche, incentrate su supercomputer europei di livello mondiale, sono già in fase di realizzazione e sosterranno le start-up, l’industria e i ricercatori dell’UE nel settore dell’IA nello sviluppo di modelli e applicazioni di IA.
Come annunciato nella bussola per la competitività, l’UE contribuirà anche a creare gigafactory di IA (AI Gigafactories), ossia impianti su vasta scala dotati di circa 100 000 chip di IA all’avanguardia, un numero quattro volte superiore rispetto alle attuali fabbriche di IA. Le gigafactory incorporeranno un’enorme potenza di calcolo e centri dati per addestrare e sviluppare modelli di IA complessi a livelli senza precedenti. Le gigafactory di IA guideranno la prossima ondata di modelli di frontiera (frontier models) dell’IA e conserveranno l’autonomia strategica dell’UE in settori industriali critici e nella scienza, necessitando di investimenti pubblici e privati. Il 9 aprile è stato pubblicato un invito a manifestare interesse per i consorzi interessati.
Gli investimenti privati nelle gigafactory saranno ulteriormente stimolati attraverso InvestAI, che mobiliterà 20 miliardi di € di investimenti per un massimo di cinque gigafactory di IA in tutta l’Unione.
Per stimolare gli investimenti del settore privato nelle capacità cloud e nei centri dati, la Commissione presenterà inoltre una proposta di atto legislativo sullo sviluppo del cloud e dell’IA. L’obiettivo è almeno triplicare le capacità dei centri dati dell’UE nei prossimi cinque-sette anni, dando la priorità ai centri dati altamente sostenibili.
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Aumento dell’accesso a grandi volumi di dati di alta qualità
Per promuovere l’innovazione nel settore dell’IA è necessario anche l’accesso a grandi volumi di dati di alta qualità. Un elemento importante del piano d’azione è la creazione di laboratori di dati che riuniscano e gestiscano grandi volumi di dati di alta qualità provenienti da diverse fonti nelle fabbriche di IA. Nel 2025 sarà varata una strategia per l’Unione dei dati volta a creare un vero e proprio mercato interno dei dati che possa espandere le soluzioni di IA.
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Sviluppo di algoritmi e promozione dell’adozione dell’IA in settori strategici dell’UE
Nonostante il potenziale dell’IA, solo il 13,5% delle imprese dell’UE l’ha adottata. Per sviluppare soluzioni di IA su misura e promuoverne l’uso industriale e la piena adozione nei settori strategici pubblici e privati dell’UE, nei prossimi mesi la Commissione lancerà la strategia sull’IA applicata, nell’ambito della quale l’infrastruttura europea per l’innovazione in materia di IA, compresi in particolare le fabbriche di IA e i poli europei dell’innovazione digitale, svolgerà un ruolo importante.
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Rafforzamento delle competenze e dei talenti nel settore dell’IA
Per soddisfare la crescente domanda di talenti nel settore dell’IA la Commissione faciliterà l’assunzione internazionale di esperti e ricercatori di IA altamente qualificati attraverso iniziative quali il bacino di talenti, l’azione Marie Skłodowska-Curie (MSCA) “Choose Europe” e programmi di borse di studio per l’IA offerti dall’accademia delle competenze in materia di IA di prossima realizzazione. Queste azioni contribuiranno alla creazione di percorsi di migrazione legale per lavoratori di paesi terzi altamente qualificati nel settore dell’IA e invoglieranno i migliori ricercatori ed esperti europei nel settore a tornare in Europa. La Commissione svilupperà inoltre programmi di istruzione e formazione sull’IA e l’IA generativa in settori chiave, che prepareranno la prossima generazione di specialisti dell’IA e sosterranno il miglioramento delle competenze e la riqualificazione dei lavoratori.
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Semplificazione normativa
Il regolamento sull’IA accresce la fiducia dei cittadini nella tecnologia e fornisce agli investitori e agli imprenditori la certezza giuridica necessaria per espandere e utilizzare l’IA in tutta Europa. La Commissione avvierà inoltre il servizio di assistenza sul regolamento sull’IA per aiutare le imprese a conformarsi a tale regolamento. Il servizio fungerà da punto di contatto e polo centrale per ottenere informazioni e orientamenti in merito al regolamento sull’IA.
Prossime tappe
Con il piano d’azione per il continente dell’IA la Commissione avvia oggi due consultazioni pubbliche, che saranno aperte fino al 4 giugno 2025, per definire ulteriormente le iniziative contenute nel piano:
- una consultazione pubblica che invita tutte le parti interessate a condividere le proprie opinioni sull’atto legislativo sullo sviluppo del cloud e dell’IA;
- una consultazione pubblica sulla strategia sull’IA applicata volta a individuare le priorità dei portatori di interessi, le sfide per l’adozione dell’IA e la rilevanza delle soluzioni e degli approcci strategici proposti, comprese misure supplementari per garantire un’applicazione agevole e semplice del regolamento sull’IA.
A maggio sarà avviata una terza consultazione pubblica sulla strategia per l’Unione dei dati.
Parallelamente la Commissione organizzerà dialoghi con i rappresentanti dell’industria e con il settore pubblico per contribuire a definire la strategia sull’IA applicata. Questi dialoghi, insieme alle consultazioni pubbliche, serviranno a individuare importanti esempi di potenziale inutilizzato nell’adozione di tecnologie di IA in settori specifici, l’attuale integrazione di tali tecnologie nei processi aziendali e di produzione e le opportunità per espanderle in tali settori e nell’economia in generale.
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Fonte: istituzioni UE