PARLAMENTO UE
Le modifiche proposte al meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM) dell’UE fanno parte degli sforzi di semplificazione volti a ridurre gli oneri amministrativi per le PMI e gli importatori occasionali.
La commissione per l’ambiente, i cambiamenti climatici e la sicurezza alimentare del Parlamento ha approvato il 13 maggio la proposta della Commissione, che fa parte del pacchetto di semplificazione “Omnibus I” presentato il 26 febbraio 2025. I deputati hanno adottato solo emendamenti tecnici a scopo di chiarimento e sostengono una nuova soglia di massa de minimis di 50 tonnellate, che esenterebbe la stragrande maggioranza (90%) degli importatori – principalmente piccole e medie imprese e privati – che importano solo piccole quantità di merci CBAM. L’obiettivo ambientale del CBAM è mantenuto, in quanto il 99% delle emissioni totali di CO2 derivanti dalle importazioni di ferro, acciaio, alluminio, cemento e fertilizzanti continuerebbe a essere coperto dalle norme.
Per le importazioni interessate, le modifiche semplificano anche l’autorizzazione dei dichiaranti (soggetti che intendono importare merci soggette al CBAM), il calcolo delle emissioni e la gestione della responsabilità finanziaria del CBAM, rafforzando al contempo le disposizioni antiabuso.
Dopo il voto, il relatore Antonio Decaro (S&D, IT) ha dichiarato: “La maggioranza della commissione ha concordato di limitare gli emendamenti alle proposte specifiche della Commissione e di non riaprire altre disposizioni della legislazione CBAM, che è così cruciale per prevenire la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio. Questo approccio ci consente di semplificare le cose per le aziende senza smantellare o indebolire il CBAM. Continueremo a lavorare il più rapidamente possibile per portare chiarezza e certezza giuridica a tutte le parti interessate del CBAM”.
I deputati hanno adottato il testo con 85 voti a favore, 1 contrario e 1 astensione. Il 22 maggio 2025 il Parlamento nel suo insieme dovrebbe adottare il suo mandato per i negoziati con il Consiglio sulla forma finale della legislazione.
Il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere dell’UE è lo strumento dell’UE per equiparare il prezzo del carbonio pagato per i prodotti dell’UE che operano nell’ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS) con quello delle merci importate e per incoraggiare una maggiore ambizione in materia di clima nei paesi terzi.
All’inizio del 2026 la Commissione valuterà l’opportunità di estendere l’ambito di applicazione del CBAM ad altri settori dell’ETS a rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio.
♠♠♠
I deputati spingono per un maggiore coordinamento e resilienza nelle reti elettriche europee
I deputati hanno adottato proposte per migliorare la resilienza della rete, integrare le fonti di energia rinnovabile e semplificare i processi per raggiungere gli obiettivi energetici dell’UE.
Nelle proposte adottate martedì 14 maggio, i deputati della commissione per l’industria, la ricerca e l’energia hanno presentato modi per modernizzare l’infrastruttura della rete elettrica europea per soddisfare la crescente domanda di energia rinnovabile, garantire un sistema elettrico resiliente e decarbonizzato e sostenere gli obiettivi energetici dell’UE.
Il testo adottato chiede l’attuazione di un piano d’azione dell’UE per le reti e sottolinea la necessità di investimenti significativi e di aggiornamenti delle infrastrutture per modernizzare e aumentare la capacità di trasmissione transfrontaliera.
Migliore integrazione delle infrastrutture energetiche nazionali
I deputati sottolineano che sono necessari investimenti e aggiornamenti significativi per aumentare la capacità di trasmissione transfrontaliera e a livello nazionale e per modernizzare le infrastrutture. Ciò include la necessità di una vigilanza più stretta da parte delle autorità per garantire un sistema elettrico decarbonizzato, flessibile e resiliente.
La relazione chiede norme e procedure più chiare ed efficaci per attrarre investimenti privati oltre ai meccanismi di finanziamento pubblico e garantire che le tariffe di rete riflettano i costi reali. Sottolinea la necessità di investimenti per affrontare le strozzature della rete e prevenire la riduzione deliberata della produzione dovuta ai limiti di capacità della rete delle energie rinnovabili.
I deputati sottolineano l’importanza di una pianificazione del sistema elettrico più coordinata e pienamente paneuropea per collegare confini, settori e regioni. Sostengono che le fonti di energia rinnovabile devono essere meglio integrate nelle reti elettriche e che dovrebbero esserci più interconnessioni transfrontaliere. Garantire l’accettazione da parte del pubblico e una comunicazione efficace con i cittadini è fondamentale per il successo dell’attuazione di nuovi progetti di rete.
“Il blackout iberico è stata una dolorosa dimostrazione di quanto siano ancora vulnerabili le nostre reti. È stato un promemoria del fatto che la transizione energetica dell’Europa fallirà se non investiremo in modo altrettanto strategico nelle infrastrutture e nelle energie rinnovabili. Il blackout non ha dimostrato il fallimento dell’Unione dell’energia, anzi. Grazie agli interconnettori transfrontalieri, la Francia è stata in grado di intervenire immediatamente. Ora la Commissione deve agire con decisione per dare priorità alla pianificazione e al coordinamento delle reti e dello stoccaggio, altrimenti continueremo a barcollare da una crisi all’altra”, ha dichiarato l’eurodeputata Anna Sturgkh (Renew, Austria).
“Stiamo inviando un segnale chiaro e forte alla Commissione affinché mantenga un meccanismo per collegare l’Europa per l’energia (CEF-E) ben finanziato nell’ambito della prossima proposta di bilancio pluriennale. I fondi dell’UE gestiti dagli Stati membri devono anche essere più disponibili per gli aggiornamenti della rete”, ha aggiunto.
La relazione è stata adottata con 52 voti favorevoli, nove contrari e due astensioni. Sarà sottoposto al voto dell’Assemblea plenaria durante la sessione plenaria del 16-19 giugno 2025 a Strasburgo.
Il blackout del sistema elettrico verificatosi nella penisola iberica e in alcune parti della Francia il 28 aprile 2025 ha sottolineato l’importanza fondamentale di rafforzare la resilienza della rete dell’UE. La modernizzazione delle reti elettriche europee è essenziale per realizzare la transizione dell’UE verso l’energia pulita e per fornire energia rinnovabile, sostenendo nel contempo la crescita economica e la prosperità. Secondo la Commissione europea, in questo decennio sono necessari 584 miliardi di euro per le reti elettriche. Ciò include gli interconnettori transfrontalieri e l’adeguamento delle reti di distribuzione alla transizione energetica.
Fonte: Parlamento UE