DL RIFIUTI E TERRA DEI FUOCHI
Il 25 settembre l’ Aula del Senato ha votato favorevolmente al dl sulla Terra dei fuochi su cui il governo aveva posto la fiducia. I sì sono stati 91, 55 i contrari, nessun astenuto. Il provvedimento passa ora alla Camera (da martedì 30 settembre) per la conversione definitiva /scade il 7 ottobre).
Le misure correttive previste dal Decreto legge Terra dei Fuochi approvato dal Senato “vanno nella giusta direzione. Quella di preservare quell’equilibrio tra esigenze di tutela ambientale e principi di proporzionalità e ragionevolezza del sistema sanzionatorio, necessario per gli operatori economici del comparto dei servizi di raccolta e trattamento dei rifiuti”. È questa la posizione espressa da Utilitalia, le cui associate forniscono i servizi ambientali a circa il 55% della popolazione. Gli emendamenti al Dl approvati dalla commissione giustizia del Senato, evidenzia la Federazione, “hanno risolto le criticità contenute nella prima stesura del testo, legate soprattutto all’assenza di provvedimenti graduali rispetto alle varie, possibili irregolarità. Punire con la reclusione qualsiasi comportamento in difformità dalle prescrizioni autorizzatorie, anche se esclusivamente di tipo formale o amministrative, avrebbe potuto rallentare se non bloccare i processi di raccolta e di riciclo, anche con impatti sul PNRR”. Gli emendamenti approvati” hanno mitigato in maniera decisa l’impatto che il Dl avrebbe potuto avere sulle imprese operanti nel settore dei servizi ambientali che nulla hanno a che fare con traffici illeciti organizzati”. Nel prossimo futuro, conclude Utilitalia, il recepimento della Direttiva Ue 2024/1203 ‘Tutela penale dell’ambiente’ “potrà consentire interventi organici che permetteranno l’armonizzazione delle riforme in materia, attraverso il confronto con le Istituzioni e i Ministeri competenti”. (Agenzia Dire).
LEGGE DI DELEGAZIONE EUROPEA 2025
La Commissione Politiche dell’UE ha iniziato il 18 settembre l’esame del disegno di legge recante delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea – Legge di delegazione europea 2025 (AC.2574 Governo).
La “Legge di delegazione europea 2025” (A.C. 2574) è un disegno di legge del Governo italiano che ha l’obiettivo di conferire al Governo stesso la delega per il recepimento di direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione Europea. Questo strumento legislativo è fondamentale per garantire il corretto e tempestivo adeguamento della normativa italiana agli obblighi comunitari, riducendo il rischio di procedure di infrazione.
Ecco i punti principali contenuti nel provvedimento:
- Delega al Governo: L’atto conferisce al Governo la delega legislativa per emanare decreti che recepiscano le direttive e attuino i regolamenti e le decisioni dell’Unione Europea. Questo permette di gestire in modo organico e coerente il processo di adeguamento.
- Contenuto: Il disegno di legge è composto da articoli che delegano il Governo a recepire specifiche direttive. L’allegato A, in particolare, elenca una serie di direttive che devono essere recepite con decreti legislativi, con scadenze che arrivano fino al 2031.
- Quadro sanzionatorio: Una parte importante della legge riguarda la delega al Governo per la definizione di un quadro sanzionatorio per le violazioni degli atti normativi europei. Viene richiesta la previsione di sanzioni “effettive, proporzionate e dissuasive”.
- Principi e criteri direttivi: Il testo stabilisce i principi e i criteri direttivi che il Governo deve seguire nell’esercizio della delega, per garantire una corretta e omogenea attuazione della normativa europea.
- Decreti legislativi correttivi: Viene anche prevista la possibilità per il Governo di adottare decreti legislativi integrativi e correttivi entro 24 mesi dall’entrata in vigore dei singoli decreti attuativi.
- Direttive e regolamenti: Tra gli atti che il disegno di legge delega a recepire ci sono normative in vari settori, tra cui:
- la protezione penale dell’ambiente;
- la sicurezza generale dei prodotti;
- il contrasto al “greenwashing” (pratiche commerciali ingannevoli sulla sostenibilità ambientale);
- la qualità dell’aria;
- il settore delle batterie e dei rifiuti di batterie;
- la tutela dei consumatori nei contratti di credito;
- la tutela delle persone con disabilità attraverso l’istituzione della Carta europea della disabilità e del contrassegno europeo di parcheggio.
In sintesi, la legge di delegazione europea 2025 è uno strumento essenziale per l’Italia per rispettare gli impegni assunti in sede europea, attraverso la delega al Governo per l’emanazione di decreti legislativi mirati e la definizione di un quadro sanzionatorio adeguato.
LEGGE SALARIO MINIMO
Il 23 settembre il Senato ha approvato definitivamente la legge delega sul salario minimo, un provvedimento inizialmente proposto dalle opposizioni come legge immediatamente applicativa e trasformato alla Camera dalla maggioranza in una delega al Governo, che ora dovrà decidere se esercitarla o meno. Il Governo di Giorgia Meloni aveva già ricevuto una delega per introdurre la direttiva europea sul salario minimo (nella legge di delegazione europea 2022-23 approvata a febbraio 2024) ma non l’ha esercitata; nel caso del testo approvato in via definitiva è delegato a varare entro sei mesi “uno o più decreti legislativi”. In particolare, i decreti legislativi dovranno “definire, per ciascuna categoria di lavoratori, i contratti collettivi nazionali di lavoro maggiormente applicati”, al fine di prevedere che il trattamento minimo di tali contratti “costituisca, la condizione economica minima da riconoscere ai lavoratori appartenenti alla medesima categoria”, criterio già indicato nel testo delle opposizioni che tuttavia indicavano anche una soglia minima di 9 euro. I decreti legislativi da adottare dunque dovranno garantire ai lavoratori un “salario giusto ed equo” che però non è determinato ex legge (come sarebbe stato il salario minimo legale), ma è variabile perché definito dalla contrattazione collettiva. Per farlo, si cercherà di estendere a questi settori lavorativi non raggiunti da contrattazione il contratto collettivo della categoria più affine.
Sono esclusi da questa norma i lavoratori pubblici. Contro questa delega hanno votato tutte le opposizioni compresa Iv, che alla Camera non aveva firmato il ddl presentato dai leader dei vari partiti (Conte, Schlein, Bonelli, Fratoianni, Richetti di Azione e Magi di +Europa). “Questa è una legge truffa per i lavoratori, uno strumento di propaganda totalmente privo di effetti sulle dinamiche salariali”, denunciano i 5 stelle che parlano di “fumo negli occhi utile per la campagna elettorale ma inutile per lavoratrici e lavoratori” e contabilizzano “quattro milioni di persone con paghe da fame”. Nel dibattito il centrodestra ha difeso la delega, ma curiosamente ha criticato esplicitamente il salario minimo in quanto tale, definito da Raoul Russo (Fdi) “da socialismo reale” e da Micaela Biancofiore“misura assistenzialistica” ma sul quale la maggioranza ha dato la delega al Governo per realizzarlo. (Nomos).
“Adesso la delega va esercitata, ma la stiamo già esercitando di fatto. Perché il taglio del cuneo fiscale non è al di fuori di questo contesto”, ha commentato a Public Policy il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon (Lega) dopo il via libera da parte della commissione. “Alcune azioni, quindi, le abbiamo già messe in campo. Poi ci sono altre azioni che possiamo mettere in campo: dal rinnovo contrattuale nel momento stesso in cui scade, alla incentivazione alla defiscalizzazione del rinnovo contrattuale, fino alla incentivazione di una flat tax sulla contrattazione di secondo livello”, ha aggiunto l’esponente del Carroccio.
REGOLAMENTO UE NEUTRALITA’ CLIMATICA
La Commissione Politiche dell’UE della Camera ha concluso il 18 settembre l’esame, in sede consultiva, della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica del regolamento (UE) 2021/1119 che istituisce il quadro per il conseguimento della neutralità climatica (COM (2025) 524 final). Nel corso della seduta la Commissione ha espresso il proprio parere motivato.
Il “Quadro per il conseguimento della neutralità climatica” (COM(2025) 524 final) è una proposta di Regolamento della Commissione Europea che interviene in modo sostanziale sulla Legge europea sul clima (Regolamento (UE) 2021/1119). L’obiettivo principale è quello di rafforzare il percorso di decarbonizzazione dell’Unione, introducendo un nuovo e ambizioso obiettivo intermedio tra il traguardo del 2030 e quello finale del 2050.
Ecco i punti essenziali contenuti nel provvedimento:
- Nuovo obiettivo vincolante per il 2040: La proposta stabilisce un nuovo obiettivo legalmente vincolante di riduzione delle emissioni nette di gas serra del 90% entro il 2040 rispetto ai livelli del 1990. Questo target intermedio è il cuore del provvedimento e funge da “ponte” per garantire che l’Unione sia sulla giusta traiettoria per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
- Carbon budget: Per accompagnare l’obiettivo del 2040, viene introdotto un “carbon budget” complessivo, ovvero la quantità totale di emissioni di CO₂-eq (anidride carbonica equivalente) che l’Unione può ancora emettere tra il 2030 e il 2050. Il valore proposto è di 16 Gt, un dato ritenuto “realistico” in considerazione dei vincoli tecnologici e infrastrutturali.
- Decomposizione dell’obiettivo: Il quadro prevede una ripartizione dell’onere tra gli Stati membri, con una maggiore flessibilità tra i vari settori, al fine di garantire un conseguimento dell’obiettivo che sia efficiente dal punto di vista dei costi.
- Contesto strategico: La proposta si inserisce in un quadro più ampio di politiche europee, come il “Green Deal” e il “Clean Industrial Pact”, e mira a trasformare la transizione ecologica in un motore di investimenti e competitività per l’industria europea. Si fa esplicito riferimento alla necessità di sostenere le PMI e i settori più esposti al rischio di “delocalizzazione delle emissioni” (carbon leakage), anche attraverso l’uso di strumenti come il Meccanismo di aggiustamento del carbonio alle frontiere (CBAM).
- Focus su tecnologie e innovazione: Il provvedimento sottolinea l’importanza di investire in tecnologie all’avanguardia per la decarbonizzazione, come quelle per la cattura e lo stoccaggio del carbonio, e di supportare l’innovazione in vari settori industriali.
- Giustizia sociale: Un aspetto rilevante è l’attenzione alla “transizione giusta e socialmente equa”, che garantisca che il peso della transizione non ricada in modo sproporzionato sui cittadini e sulle fasce più vulnerabili della popolazione.
In sintesi, la proposta COM(2025) 524 final rappresenta un’importante revisione del quadro normativo europeo per il clima, con l’introduzione di un target vincolante per il 2040 e la definizione di un percorso più chiaro e strutturato per il raggiungimento della neutralità climatica, ponendo un forte accento sulla competitività, l’innovazione e la giustizia sociale.
RIESAME INTERMEDIO FONDI UE
La Commissione Politiche dell’UE del Senato ha proseguito il 24 settembre l’esame, in sede consultiva, della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica i regolamenti (UE) 2021/1058 e (UE) 2021/1056 per quanto riguarda misure specifiche per affrontare le sfide strategiche nel contesto del riesame intermedio (COM(2025) 123 definitivo).
DDL SEMPLIFICAZIONE ATTIVITA’ ECONOMICHE
La Commissione Affari Costituzionali del Senato ha proseguito il 24 e 25 settembre l’esame del ddl recante disposizioni per la semplificazione e la digitalizzazione dei procedimenti in materia di attività economiche e di servizi a favore dei cittadini e delle imprese (AS. 1184 Governo) (collegato alla manovra di finanza pubblica). Nel corso delle sedute sono proseguite le votazioni degli emendamenti e presentato un nuovo emendamento del relatore.
QUESTION TIME/INTERROGAZIONI
ENERGIA. PD A MINISTERI: FOTOVOLTAICO DA 25 ETTARI ALLA DELIZIA DEI PICO
Bene le rinnovabili, ma occhio a non deturpare i siti culturali. Lo dice il Pd interrogando i ministeri di Cultura e Difesa a proposito del bando per l’insediamento fotovoltaico da 25 ettari di Portovecchio, a San Martino Spino, vicino a Mirandola, chiedendo se ci siano i presupposti per proseguire. “Il complesso storico di Portovecchio, antica Delizia dei Pico e successivamente sede di uno dei centri di allevamento quadrupedi dell’Esercito italiano, comprende- scrive il deputato dem Stefano Vaccari nella sua interrogazione- immobili ed edifici di rilevante valore storico e architettonico nonché alberature monumentali e di pregio, tra cui un esemplare di Fraxinus excelsior di oltre quattro metri di circonferenza e un viale alberato di platani secolari” lungo un chilometro. Se sul sito pende dal 2016 un vincolo integrale della Soprintendenza, a giugno di quest’anno la società ministeriale Difesa Servizi spa ha pubblicato un bando di gara per la concessione e l’utilizzo di vari siti militari per l’installazione di impianti rinnovabili, includendo appunto anche Portovecchio. “Questo inserimento ha destato forte preoccupazione nella comunità locale, poiché la sua realizzazione risulterebbe incompatibile con le caratteristiche storiche, ambientali e paesaggistiche del sito, oltre che con i vincoli imposti dalla Soprintendenza. Tanto che- continua l’interrogazione Pd- numerose sono state le iniziative di mobilitazione popolare, con articoli di stampa, lettere aperte, raccolte firme che a oggi hanno superato le 1.500 adesioni, e in Regione il consigliere Gian Carlo Muzzarelli ha presentato un’interrogazione sul medesimo argomento”. (Agenzia Dire)
AUDIZIONI
COMMISSIONE PARLAMENTARE SUL RISCHIO IDROGEOLOGICO
Fabbri ha ricordato che i dati sulla vulnerabilità idrogeologica del territorio italiano sono una “condizione permanente che richiede un cambio di paradigma, passando da una gestione emergenziale ad una politica ordinaria di prevenzione e manutenzione programmata”.
Venendo al tema della ricostruzione, il delegato ha sottolineato come “durante il confronto sulle norme per la ricostruzione post sisma, Anci abbia avanzato molte proposte, tuttavia rimane ancora aperta la questione centrale delle risorse per il rafforzamento del personale dei Comuni.
Per questo motivo come Associazione “reclamiamo un intervento coerente di riordino che mira a superare l’attuale impostazione basata sulla programmazione di urgenza e sulla gestione commissariale. Chiediamo di supportare i Comuni – ha aggiunto Fabbri – specie i più piccoli, immaginando delle unità di progettazione per permettere loro di svolgere la funzione di soggetto attuatore con le professionalità ovviamente adeguate”, ha concluso Fabbri. (Anci).
LE ALTRE NOTIZIE
CNEL. INCONTRO GRUPPO SU TUTELA DEL TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Si è riunito giovedì 25 ottobre a Villa Lubin il Gruppo di lavoro ‘Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue’, coordinato dal consigliere CNEL Paolo Pirani. Nel corso della riunione è stata condivisa dai componenti un’ipotesi di testo legislativo per lo sviluppo dei Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue, che recepisce gli aggiornamenti e le integrazioni proposte dai componenti del Gruppo. “Questo lavoro rappresenta un passo importante nel percorso che stiamo portando avanti- ha dichiarato il consigliere e coordinatore del Gruppo di lavoro Pirani- e ci consente di avanzare una proposta solida e frutto di un confronto approfondito tra tutti i soggetti coinvolti”. Le osservazioni e i contributi emersi durante i lavori sono finalizzati alla predisposizione della relazione illustrativa che accompagnerà la proposta di Disegno di legge di modifica all’articolo 62-bis del D.Lgs. 152/2006. Tale documento avrà l’obiettivo di rappresentare in maniera puntuale le diverse sensibilità e posizioni espresse dai componenti del Gruppo di lavoro, offrendo così una visione condivisa e articolata sulle tematiche della gestione e tutela del territorio e delle acque irrigue. Così una nota del Cnel. (Agenzia Dire)
RASSEGNA STAMPA WEB
LEGGE INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Cosa c’è nel ddl made in Italy sull’IA – Startmag
Una swot analysis semi-seria della legge italiana sull’Intelligenza Artificiale – Formiche.net
Rassegna parlamentare a cura di MF