Avviata la sessione di bilancio

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DL PROROGA ARERA

Con 139 voti favorevoli, 31 contrari e 63 astenuti l’Aula della Camera ha approvato il 4 novembre in prima lettura il ddl di conversione in legge del decreto-legge 3 ottobre 2025, n. 145, recante misure urgenti per assicurare la continuità delle funzioni dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA) (AC.2462-A) (scade il 2 dicembre).  


CORRETTIVO TU FER E D.LGS ATTUAZIONE DIRETTIVA RED III

In settimane si sono svolte le seguenti audizioni: Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASVIS) – Associazione energia da biomasse solide (EBS) – Associazione nazionale comuni italiani (ANCI) – Acquirente unico – Consorzio italiano biogas (CIB) – Elettricità futura – Energia libera – Federazione nazionale imprese elettrotecniche ed elettroniche (ANIE) – Federmetano – Unione energie per la mobilità (UNEM) – Transport & Environment – Federchimica – Associazione italiana idrogeno (H2IT) – Confindustria, Marco Marchetti, esperto in diritto delle energie rinnovabili, Paola Brambilla, coordinatrice della sottocommissione VIA della Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale VIA – VAS, rappresentanti del Gestore dei servizi energetici (GSE).

COORDINAMENTO FREE

Il Coordinamento FREE è stato audito alla commisisone Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica del Senato sullo schema di decreto legislativo circa le disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 190/2024, sulla disciplina dei regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili, o più comunemente definito Testo Unico FER. L’audizione si è concentrata sul fatto che il settore dello sviluppo e realizzazione di impianti a fonti rinnovabili vede la presenza di un elevato numero di soggetti che vi operano e di una elevata numerosità degli impianti che si realizzano. Un solo dato chiarisce il tutto. Per il solo fotovoltaico, nel 2025 si è superata la quota dei 2 milioni di impianti connessi alla rete. Visto che nello spirito del mandato, oltre a un riordino amministrativo complessivo, era prevista la semplificazione delle procedure, si comprende che, data la numerosità degli attori coinvolti e l’elevato numero di autorizzazioni richieste, la semplificazione rappresenta uno strumento di decongestione degli uffici amministrativi centrali e territoriali.

Si tratta di agire ulteriormente sulle semplificazioni per poter avere un sistema amministrativo, preposto al rilascio delle autorizzazioni, più efficiente e meno congestionato- ha affermato in audizione il presidente del Coordinamento Attilio Piattelli- Questa dovrebbe essere la priorità su cui agire con i correttivi al d.lgs. 190/2024. Abbiamo fatto presente che purtroppo, il correttivo non recepisce alcune osservazioni già proposte al MASE dal Coordinamento FREE e da altre associazioni di categoria, tendenti alla semplificazione dei procedimenti, e quindi permangono alcune criticità”.

In tema di priorità, vista la numerosità delle procedure autorizzative che vengono gestite a livello comunale (edilizia libera – procedura autorizzativa semplificata), FREE ha evidenziato che oltre a una elevata preparazione e competenza dei tecnici comunali sarebbe opportuno istituire una struttura centrale di supporto tecnico-amministrativo, che possa essere contattata dai tecnici degli enti locali per chiarimenti sull’attuazione delle norme e sui corretti iter autorizzativi da seguire. È una struttura che potrebbe essere pensata nell’ambito del recepimento della Direttiva comunitaria REDIII.

 “Oltre a ciò è evidente una carenza di organico di molti uffici centrali, regionali e comunali preposti al rilascio delle autorizzazioni, come per esempio la situazione di cronica carenza di membri dell’ufficio VIA– ha aggiunto il presidente del Coordinamento Attilio Piattelli- È assolutamente indispensabile che, per il rispetto dei tempi previsti per il rilascio delle autorizzazioni, il personale sia in numero adeguato”.

Entrando nel merito dei correttivi, il Coordinamento FREE ha chiesto di porre maggiore attenzione alle definizioni contenute nella 190/2024, che in alcuni casi risultano carenti e necessitano di chiarimenti e/o integrazioni, e si è suggerita una ricognizione di tutte le segnalazioni ricevute dalle varie associazioni per tenere conto di tutte le definizioni che richiedono chiarimenti o che risultano mancanti. In particolare, come già indicato da Italia Solare, sarebbe opportuno introdurre un’adeguata definizione per gli impianti Agrivoltaici. Altro aspetto di rilievo segnalato da FREE, che non si riscontra nel correttivo, è che risulta fondamentale precisare che il D.Lgs 190 fissa “norme limite” in modo che le regioni non possano applicare norme di autorizzazione più restrittive di quelle previste dalla legislazione nazionale. Mentre circa l’acquisizione dei titoli edilizi, FREE ha chiesto una formulazione più chiara che individui i casi in cui serve effettivamente il titolo edilizio, escludendo quelle situazioni per le quali non si intravede alcuna necessità di acquisizione di questo titolo, in particolare escludendo le opere connesse. FREE ha raccomandato che, in tutti i casi, sia mantenuta la natura unica del procedimento autorizzativo (sia di PAS che di AU), e quindi che tutte le autorizzazioni, comprese quelle edilizie e di ottenimento di concessioni di attraversamento di suolo pubblico, siano da acquisire all’interno e durante lo svolgimento delle procedure relative a PAS o AU e non preventivamente come ora previsto nel correttivo.(S

FREE ha anche raccomandato una semplificazione degli iter per gli impianti fotovoltaici da realizzare su copertura, auspicando un maggior ricorso all’edilizia libera e, di fatto, sollecitando un ritorno alla normativa precedente all’entrata in vigore D.Lgs 190. In merito alle misure compensative si è richiesto che le percentuali oggi previste tra lo 0,5 e il 3 % dei ricavi siano definite in modo univoco in relazione alla fonte e alla potenza dell’impianto. Per gli impianti idroelettrici, si è raccomandato un coordinamento delle procedure di concessione circa la derivazione di acqua pubblica e dell’autorizzazione unica. (Agenzia Dire)

Audizione ANCI

AERO

“Ci sono alcuni elementi che andrebbero meglio chiariti rispetto agli aspetti concessori demaniali negli specchi acquei legati ai progetti di eolico offshore, tenendo presente che la stragrande maggioranza delle iniziative che sono in Valutazione d’Impatto Ambientale, e quelle che già hanno ottenuto un decreto positivo dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, si sono avvalsi dell’istanza di concessione demaniale marittima richiesta ai sensi della circolare MIT 40/2012. Su questo punto non c’è ancora chiarezza mentre altre problematiche sono state accolte e superate nei mesi scorsi con il dialogo costruttivo con i ministeri competenti. Restano delle criticità che abbiamo portato ancora oggi all’attenzione dei senatori dell’8° Commissione per consentire agli stessi un arricchimento conoscitivo dello scenario strategico delle rinnovabili dal mare”. Così il presidente dell’Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore- AERO, Fulvio Mamone Capria, che è stato audito dalla commissioni Ambiente del Senato sull’Atto 332 relativo allo ‘Schema di decreto legislativo recante disciplina in materia di regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili’.

“L’Italia deve semplificare il sistema normativo in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili anche puntando con forza ai grandi progetti di eolico offshore e fotovoltaico galleggiante in Italia, per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e renderci indipendenti energeticamente. I ritardi nelle procedure legate alle aste incentivanti previste dal decreto FER2, pari a 3,8 GigaWatt di potenziale legato all’eolico offshore, che spostano la realizzazione dei nostri impianti a dopo il 2030 stanno rendendo vano il nostro contributo agli obiettivi PNIEC al 2030. In che modo raggiungeremo i nostri obiettivi nazionali di sviluppo delle energie rinnovabili se i numeri di rinnovabili installate sono così bassi? Lanciamo un appello a Governo, Parlamento, alle istituzioni tecnico-scientifiche e al mondo industriale, affinché si possano sostenere le rinnovabili dal mare convintamente, per una crescita occupazionale straordinaria e che risponde alle esigenze di indipendenza e di sicurezza energetica“, ha concluso Mamone Capria. ( Agenzia Dire).


LEGGE DI BILANCIO 2026

Con le comunicazioni rese il 30 ottobre in Aula del Senato dal Presidente Ignazio La Russa (FdI) sul contenuto proprio del ddl recante bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2026 e bilancio pluriennale per il triennio 2026-2028 (AS.1689) e la conseguente assegnazione del provvedimento alla Commissione Bilancio, ha avuto inizio ufficialmente la sessione di Bilancio.  

Il Presidente alla luce del parere espresso dalla Commissione Bilancio ha comunicato che il ddl appare nel complesso in linea con le prescrizioni della legge di contabilità e finanza pubblica ad eccezione delle seguenti disposizioni che appaiono di contenuto ordinamentale e prive di effetti finanziari: 

  • articolo 13, comma 1, lettera b) che istituisce il tavolo di controllo e vigilanza sulle criptoattività e la finanza innovativa definendone composizione e compiti
  • articolo 60, comma 10 che modifica la legge istitutiva dell’autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza prevedendo che la stessa Autorità possa sottoscrivere accordi con enti e forze di polizia
  • articolo 89 in materia di patrocinio obbligatorio dell’Avvocatura generale dello stato e di litisconsorzio necessario

Le disposizioni sono state stralciate e andranno a costituire autonomi disegni di legge.

La Commissione Bilancio ha segnalato inoltre che nel testo non sono contenute norme di evidente carattere localistico o microsettoriale, né norme di delegazione esplicita.

Il provvedimento è stato quindi assegnato formalmente in sede referente alla Commissione Bilancio e, in sede consultiva, alle altre Commissioni permanenti e alla Commissione per le questioni regionali. 

Le Commissioni in sede consultiva dovranno comunicare i propri rapporti alla 5a Commissione entro il 10 novembre. Alcune Commissioni hanno iniziato già ieri l’esame (Giustizia, Cultura e Ambiente ed Energia). 

Il termine per la presentazione degli emendamenti, non ancora ufficiale, potrebbe essere fissato tra il 13 e il 14 novembre (Nomos).

Intanto, si sono concluse in questi giorni presso le Commissioni Bilancio riunite di Senato e Camera le audizioni preliminari al disegno di Legge di Bilancio 2026, un passaggio cruciale per definire gli equilibri della prossima manovra. Il confronto ha visto sfilare istituzioni, associazioni di categoria e sindacati, che hanno espresso posizioni nette e richieste specifiche sugli interventi proposti dal Governo.

Confindustria, guidata dal presidente Emanuele Orsini, ha evidenziato come vi sia margine per migliorare la manovra, spingendo con forza per una visione di lungo periodo per il Paese.

  • Investimenti: Il focus principale è sull’estensione dell’iper e super ammortamento che, secondo l’associazione, dovrebbe essere reso triennale per fornire la necessaria certezza agli imprenditori che pianificano investimenti.
  • Imprese: Vengono accolte positivamente le misure a favore delle imprese contenute nel testo, in particolare quelle relative all’iper e super ammortamento anche sulla parte immateriale (innovazione e ricerca).
  • Richieste di Modifica: Sono state avanzate richieste specifiche per intervenire sulla misura fiscale Pex, sull’utilizzo del credito d’imposta per la parte contributiva a chi ha investito e per mantenere il Fondo centrale di garanzia.

L’Alleanza delle Cooperative Italiane ha espresso apprezzamento per la tenuta dei conti pubblici, ma ha chiesto un maggiore sforzo a sostegno del tessuto produttivo. La richiesta principale è destinata a settori specifici:

  • Risorse Aggiuntive: Necessità di dedicare maggiori risorse alle imprese e alle filiere che risultano più colpite dai dazi internazionali e dalle tensioni geopolitiche.

Le principali confederazioni sindacali, CGIL, CISL e UIL, hanno concentrato le proprie osservazioni sulla tutela dei lavoratori e dei redditi fissi, ritenendo gli attuali interventi insufficienti a contrastare pienamente l’inflazione e l’erosione del potere d’acquisto.

  • Salario Accessorio e Detassazione: I sindacati hanno apprezzato l’introduzione di un’aliquota sostitutiva del 5% sull’IRPEF per gli incrementi contrattuali, per i redditi fino a 28.000 euro, e le misure di defiscalizzazione sul lavoro notturno, festivo e a turni. Tuttavia, si sottolinea come il beneficio medio su alcune misure (come la detassazione degli incrementi) sia modesto.
  • Riforma IRPEF: La riduzione della seconda aliquota IRPEF (per i redditi sopra i 28.000 euro) è vista come insufficiente a generare benefici significativi.
  • Welfare e Sanità: Forte richiesta di un maggiore impegno economico sul versante della salute (nonostante l’incremento di 2 miliardi) e sul potenziamento del welfare sociale e della defiscalizzazione dei fringe benefit. È stata anche evidenziata la necessità di potenziare il Fondo per la cura e l’assistenza del caregiver familiare

L’audizione del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, prevista in chiusura del ciclo di incontri, ha il compito di illustrare il quadro finanziario complessivo su cui si basa il disegno di legge.

Il Ministro ha storicamente focalizzato la sua comunicazione sulla necessità di una gestione responsabile dei conti pubblici, specialmente in un contesto economico globale complesso e in fase di applicazione del nuovo Patto di Stabilità europeo. L’intervento è chiamato a difendere la copertura finanziaria degli interventi e a fornire chiarimenti sulle priorità strategiche del Governo, spesso enfatizzando l’attenzione alle famiglie e la sostenibilità del debito nel medio-lungo termine.


DDL CONCORRENZA

La Commissione Attività produttive della Camera ha iniziato il 4 novembre l’esame del ddl recante Legge annuale per il mercato e la concorrenza per il 2025 (AC. 2682 Governo) (approvato dal Senato).   

Il ddl Concorrenza è stato approvato in aula al Senato senza modifiche. I tempi della sessione di Bilancio non lo consentono e martedì le opposizioni in conferenza dei capigruppo si sono rifiutate di votare una deroga che, in base al regolamento di Palazzo Madama, avrebbe consentito di proseguire l’esame del provvedimento in commissione Industria nonostante l’avvio della sessione sulla Manovra.

Così, il testo approvato (con fiducia) in prima lettura dal Senato è identico a quello varato a inizio giugno dal Consiglio dei ministri con interventi in materia di servizi pubblici locali, di trasporto pubblico regionale, di trasferimento tecnologico alle filiere produttive nazionali e di accreditamento sanitario. Un testo complessivamente molto più leggero dei precedenti disegni di legge sul mercato e sulla concorrenza, anche perché quest’anno alcuni interventi che normalmente sarebbero finiti nel ddl sono stati distribuiti tra il disegno di legge sulle Pmi e quello sulle semplificazioni.

Nonostante questo, sono stati circa 450 gli emendamenti depositati in commissione Industria di cui 163 proposti dalla maggioranza. Indice del fatto che qualcosa da limare c’era e che i partiti avevano alcune richieste da soddisfare. Ma nessuno di questi confluirà nel provvedimento. Non c’è il tempo e non ci sarebbe stato neanche il modo di approvare modifiche in fretta e furia visto che alla sessione di Bilancio si somma la mancanza dei pareri del Governo.

Uno dei nodi irrisolti di questo ddl Concorrenza riguarda la moda e, in particolare, l’intervento annunciato dal ministro Urso sull’ultra fast fashion tramite un pacchetto di emendamenti che sarebbe dovuto arrivare dal Governo, ma di cui non c’è traccia nel fascicolo di proposte in commissione.

Tra le misure da inserire nel testo, “l’estensione del regime di responsabilità estesa del produttore (Epr) a chi, pur producendo fuori dall’Unione europea, vende in Italia prodotti tessili, affini o calzaturieri”, ha anticipato nei giorni scorsi il titolare del Mimit. L’obiettivo, ha evidenziato, è “contrastare l’invasione di articoli a basso costo e scarsa qualità, ripristinando condizioni di concorrenza leale, tutelando i consumatori e rafforzando la sostenibilità ambientale del settore”.

Adesso però si cerca di capire in quale provvedimento inserire queste norme che, avendo carattere ordinamentale, non potranno rientrare nella legge di Bilancio. Il nodo è all’ordine del giorno degli uffici legislativi del Mimit che preso atto dell’assenza di spazi di manovra, si interrogavano sulla destinazione degli interventi voluti dal ministro Urso. (Public Policy).


DL ECONOMIA

La Commissione Bilancio della Camera ha iniziato il 5 novembre l’esame del disegno di legge recante conversione in legge del decreto-legge 29 ottobre 2025, n. 156, recante misure urgenti in materia economica (AC. 2678) (scade il 28 dicembre).  


DAL GOVERNO

ACQUA. DA CDM OK A DPR RIUTILIZZO ACQUE REFLUE, GAVA: RAFFORZIAMO CAPACITÀ SISTEMA

  PASSO IMPORTANTE VERSO DISCIPLINA MODERNA E ORGANICA GESTIONE IDRICA (DIRE) Roma, 5 nov. – “L’approvazione del DPR sul riutilizzo delle acque reflue affinate, oggi in Consiglio dei Ministri, rappresenta un passo importante verso una disciplina moderna e organica della gestione idrica. Il provvedimento introduce regole chiare per il riuso delle acque a fini irrigui, ambientali, civili e industriali, promuovendo il risparmio idrico e l’economia circolare, e rafforzando la capacità del sistema idrico nazionale di affrontare la scarsità d’acqua, a tutela della sicurezza ambientale ed economica del Paese”. Lo fa sapere il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Vannia Gava partecipa al Cdm.

Rassegna parlamentare a cura di MF