Aziende associate/Romagna Acque, la diga di Ridracoli diventa musica

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Un’immagine della diga di Ridracoli.

I suoni della diga di Ridracoli diventano note musicali. L’iniziativa nasce dalla proposta di due giovani musicisti, Lorenzo Prati e Yas Clarke, e dalla collaborazione con Romagna Musica per la realizzazione del progetto.

Si tratta di una installazione sonora interattiva, cui è stato dato il nome di Sinfonidrìa, che si serve dei dati registrati dalla strumentazione della diga di Ridracoli per creare un paesaggio musicale modellato sulla base delle condizioni meteorologiche, idrologiche e strutturali del momento. Il concetto alla base dell’installazione è stato quello di trasformare la diga in un gigantesco strumento musicale suonato dagli agenti atmosferici, dall’acqua che contiene e dalla terra su cui poggia.

Grazie a questo progetto, la Diga di Ridracoli è il primo sbarramento artificiale a diventare anche sistema musicale generativo. L’obiettivo degli autori è stato di creare una musica in sincrono sia con l’essenza artificiale della diga che con la natura che la circonda. Questo è stato possibile usufruendo del vasto numero di strumenti usati per il monitoraggio della struttura e del suo funzionamento. I dati provenienti da questa strumentazione sono inseriti all’interno di un sistema di algoritmi che li traduce in regole musicali in base alle quali è generata la composizione musicale.

Come fruire di Sinfonidrìa

L’opera sarà fruibile sia attraverso internet – in live streaming  – sia attraverso postazioni d’ascolto realizzate in loco attraverso un sistema wi-fi di trasmissione in locale.

Il prodotto finale è dunque un’opera d’arte sotto forma di ambiente ‘ascoltabile’, e la frequentazione di questo spazio, sia occasionale che assidua, può essere per il fruitore un’opportunità per rilassarsi e trascorre del tempo in un luogo stimolante ed accogliente. Inoltre, si sta lavorando alla possibilità di far interagire musicalmente grandi artisti del panorama jazz italiano con Sinfonidrìa in un concerto dove l’esperienza artistica della tradizione jazz possa dialogare con il paesaggio musicale creato tecnologicamente.