Emiliambiente e Montagna 2000 insieme per diventare più forti

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Il presidente di Emiliambiente Giuseppe Cerri (a sinistra) e l’Amministratore Unico di Montagna 2000 Gian Franco Saetti firmano il PAPP.

FIDENZA – Si chiama Patto per l’Acqua Pubblica Parma (PAPP) il contratto di Rete di Imprese firmato il 14 giugno, da EmiliAmbiente SpA e Montagna 2000 SpA: un accordo di collaborazione che consentirà alle aziende di condividere eccellenze e servizi in un’ottica di contenimento dei costi e comuni prospettive strategiche.

Le due società di gestione del Servizio Idrico Integrato – che complessivamente servono 130mila abitanti della Provincia di Parma, circa il 75% della popolazione residente – svolgono il loro compito secondo il modello dell’in-house providing (o affidamento diretto) e sono entrambe partecipate al 100% da enti pubblici: caratteristiche che nella concezione di entrambe le governance aziendali presuppongono un modello di business fortemente orientato ad aspetti sociali ed ambientali nonché uno strettissimo legame con il territorio e l’utenza servita.

Nata da queste basi comuni, la Rete si pone l’obiettivo generale di aumentare la capacità competitiva delle aziende, sostenendo azioni comuni nel settore ricerca e sviluppo, promuovendo l’efficienza e la razionalizzazione dei processi, la creazione di economie di scala e la condivisione di best practice, informazioni e competenze.

Più in concreto, il Patto per l’Acqua Pubblica Parma lavorerà sull’ottimizzazione dei servizi al cittadino (lettura contatori, call center ecc), delle attività a supporto dell’Ufficio Tecnico (analisi chimiche, ricerca perdite, cartografica ecc) e sulla gestione del credito, per il quale individuerà strategie di accesso comuni; promuoverà inoltre indagini di customer satisfaction tra gli utenti serviti e periodiche campagne di sensibilizzazione all’uso consapevole della risorsa-acqua.

In un settore caratterizzato da pulsioni sempre più forti verso le grandi aggregazioni a composizione anche privata, inoltre, risulta strategico “fare rete” per difendere un modello che in questi anni ha dimostrato di poter funzionare in modo efficiente. La Rete si impegnerà perciò in azioni di rappresentanza di interessi comuni e condivisi nei confronti delle Istituzioni, dell’Associazionismo e degli altri stakeholder, facendo pesare la propria posizione nei processi decisionali anche attraverso la presentazione di proposte, indagini di ricerca e richieste.

Ma il Patto per l’Acqua Pubblica Parma è anche uno strumento fondamentale in vista dell’approssimarsi del 2025, anno di scadenza degli attuali contratti di affidamento del Servizio per entrambe le S.p.A: nell’agenda della Rete c’è infatti la realizzazione di uno studio con cui individuare, in ottica di rinnovo delle concessioni , un’eventuale forma di accorpamento gestionale, riorganizzazione e integrazione dei servizi che consenta di formulare all’Agenzia Regionale per il Servizio Idrico e i Rifiuti (ATERSIR) istanza per il prolungamento dell’affidamento.

La Rete compirà le proprie attività grazie ad un fondo comune, che sarà creato dalle SpA con un contributo proporzionale al numero degli abitanti serviti. Il contratto di Rete ha validità fino al 2020, con tacito rinnovo oltre questo termine, e non esclude l’ingresso di altre imprese simili per natura e obiettivi alle prime firmatarie; obiettivo prioritario è comunque quello di riempire di contenuti il contratto di rete ed ottenere risultati tangibili che possano risultare di soddisfazione per gli aderenti.