BOLOGNA – Nel 2017 il valore limite giornaliero di PM10 (50 μg/m3) è stato superato per oltre 35 giorni (numero massimo definito dalla norma) in 27 delle 43 stazioni della rete di monitoraggio regionale che misurano questo inquinante.
Il maggior numero di superamenti sono stati registrati nelle stazioni di Piacenza/Giordani Farnese, Reggio Emilia/Timavo e Modena/Giardini (83), seguite da Parma/Montebello (74) e Colorno/Saragat (Pr) e Parma/Cittadella (69).
A livello provinciale, la soglia dei 35 superamenti è stata raggiunta a Piacenza in 2 stazioni su 4, Parma (3 su 4), Reggio Emilia (4 su 5), Modena (6 su 6), Bologna (3 su 7), Ferrara (4 su 4), Ravenna (2 su 4), Forlì-Cesena (1 su 5), Rimini (2 su 4).
Bene invece i dati riguardanti la media annua di PM10: in tutte le stazioni è stata inferiore alla soglia di 40 µg/m3 stabilita dalla norma.
Il valore limite per la media annuale di PM2.5 (25 μg/m3) è stato superato in due stazioni – Besenzone/Pc (27) e Guastalla/Re (26) – delle 24 che lo misurano.
In generale nel 2017 i valori più elevati di PM2.5 sono stati registrati dalle stazioni poste al centro della Pianura Padana, e le differenze tra città e campagna risultano trascurabili.
Quattro superamenti (su 47 stazioni) del valore limite per la media annuale del biossido d’azoto (40 μg/m3), registrati a Reggio Emilia/Timavo (42 μg/m3), Modena/Giardini (42 μg/m3), Modena/Fiorano (45 μg/m3) e Bologna/Porta San Felice (46 μg/m3). Nel 2016 risultarono superiori ai limiti quattro stazioni su 47, nel 2015 cinque, nel 2014 quattro.
Tutti entro i limiti di legge, come negli anni precedenti, i valori del biossido di zolfo, benzene e monossido di carbonio.
Per l’ozono il valore obiettivo per la protezione della salute (120 μg/ m3 di media massima giornaliera calcolata su 8 ore nell’arco di 1 anno) è stato superato in gran parte delle stazioni, dagli oltre 25 superamenti per la media sui 3 anni sono escluse solo Villa Minozzo/Febbio (Re) e Porretta Terme/Castelluccio (Bo).
Nel 2017 le condizioni meteorologiche sono state particolarmente sfavorevoli alla qualità dell’aria, si sono verificati lunghi periodi con condizioni di alta pressione, assenza di precipitazioni e scarsa ventilazione: questo ha determinato un numero particolarmente elevato di giornate con condizioni favorevoli all’accumulo degli inquinanti, con valori simili a quello registrati nel 2015 e tra i più alti della serie storica. Anche la stagione estiva è stata caratterizzata da temperature particolarmente elevate e precipitazioni molto scarse: il numero di giorni favorevoli alla formazione di ozono è stato tra i più alti dal 2003 e in linea con quello registrato nel 2012.
Le concentrazioni di polveri in Emilia-Romagna sono state superiori a quelle osservate nel 2016 e in linea con quelle misurate nel 2015 con valori tuttavia inferiori rispetto agli anni fino al 2010.
(Arpae.it)