Attualità/Autonomia regionale, firmato a Palazzo Chigi l’accordo preliminare

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Piu’ competenze su lavoro, istruzione, salute e ambiente, attraverso “risorse certe ottenute con la compartecipazione al gettito dei tributi erariali generato sul territorio regionale, o riserva di aliquota, e adottando il criterio dei fabbisogni standard, superando cosi’ quello della spesa storica”. La richiesta di maggiore autonomia dell’Emilia-Romagna ha tagliato un primo traguardo mercoledì 28 febbraio con la firma a Palazzo Chigi dell’accordo preliminare tra il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e il sottosegretario agli Affari regionali, Gianclaudio Bressa. L’intesa firmata dall’Emilia-Romagna fissa anche una durata, 10 anni, e la “possibilita’ di ampliare il numero di competenze di cui si chiede la gestione diretta, modificando l’intesa prima che il testo definitivo diventi proposta di legge alle Camere”, passo necessario perche’ l’autonomia diventi effettiva. Le nuove competenze riguarderanno il lavoro: la Regione, una volta approvata la legge, potra’ “aumentare i controlli sulla sicurezza e la vigilanza, a partire dai tirocini, in raccordo con l’Ispettorato territoriale del lavoro”, e “aumentare l’efficacia delle politiche regionali rispetto a quelle passive erogate dallo Stato (ammortizzatori sociali)”.
Sul fronte istruzione l’Emilia-Romagna potra, tra le altre cose, anche “incidere sulla dotazione degli organici”. Confermate anche le attese della vigilia sul fronte sanita’: “per i soli assistiti residenti in Emilia-Romagna- spiega viale Aldo Moro in una nota- la Regione gestira’ il sistema tariffario, di rimborso, di remunerazione e di compartecipazione alla spesa per i servizi forniti, cosi’ come potra’ definire il sistema di governance delle aziende e degli enti del servizio sanitario regionale, anche passando per forme di integrazione”.

Scheda – Le nuove competenze regionali

 

 

Delicatissimo il tema delle risorse, oggetto di un braccio di ferro in extremis durante la trattativa con il Governo. “Le modalita’ per l’attribuzione delle risorse finanziarie, umane e strumentali necessarie, trasferite o assegnate dallo Stato alla Regione- informa ancora la nota- saranno determinate da un’apposita commissione paritetica Stato-Regione in termini di compartecipazione o riserva di aliquota al gettito di uno o piu’ tributi erariali maturati nel territorio regionale, per consentire la gestione delle competenze trasferite o assegnate, e di fabbisogni standard, criterio che supera quello della spesa storica sostenuta dallo Stato nella Regione e riferita alle funzioni trasferite o assegnate negli anni passati”. I fabbisogni standard invece “dovranno essere determinati entro un anno dall’approvazione dell’intesa e, progressivamente, entro cinque anni, proprio nell’ottica del superamento della spesa storica, dovranno diventare il termine di riferimento, in relazione alla popolazione residente e al gettito dei tributi maturati sul territorio regionale, salvaguardando gli attuali livelli di erogazione dei servizi”.

(Agenzia Dire)