Qualità del sistema fognario: il piano EmiliAmbiente per il monitoraggio e l’adeguamento degli scaricatori di piena

PDFStampa

FIDENZA – Programmazione degli interventi di adeguamento, applicazione di sistemi per il monitoraggio in remoto, aumento dell’attività di ispezione su base settimanale: questo l’impegno di EmiliAmbiente per assicurare la massima efficienza dei propri scolmatori (o scaricatori) di piena, cioè quei manufatti presenti lungo le reti fognarie miste e/o in testa agli impianti di depurazione deputati ad evitare il sovraccarico del sistema fognario depurativo in occasione di eventi meteorici consistenti.

Con la delibera 917/2017 – in vigore dal 1° gennaio 2018 – ARERA ha posto la propria attenzione sulla qualità delle prestazioni tecniche della aziende di gestione. M4, in particolare, è il macroindicatore individuato dalla delibera come indice dell’adeguatezza del sistema fognario ed è composto, come gli altri, da una serie di indicatori più specifici: due di questi, M4b e M4c riguardano appunto gli scolmatori.

Nel dettaglio, l’indicatore M4b definisce l’incidenza – rispetto al totale degli impianti gestiti – degli scolmatori che non risultano proporzionati per attivarsi esclusivamente in corrispondenza di inizio sfioro superiore alla portata nera diluita stabilita negli specifici regolamenti regionali: in Emilia Romagna la diluizione minima richiesta è pari ad almeno 3 volte la portata nera media in transito nelle 24 ore – rif. DGR 286/2005.

Analizzando i dati trasmessi da EmiliAmbiente sulla propria attività nel biennio 2016-2017, l’Autorità ha definito per l’azienda l’obiettivo di una riduzione del 10% annuo di questo indicatore. Nel 2018 la SpA ha quindi intensificato il monitoraggio della situazione dei propri impianti, già avviato negli scorsi anni, concentrandosi su alcuni manufatti caratterizzati da condizioni operative che non permettevano un’affidabile controllo strumentale delle portate in transito: le verifiche idrauliche e i sopralluoghi sul campo hanno permesso di confermare l’adeguatezza di questi scaricatori, con coefficienti di diluizione da 3,3 fino a 68 volte la portata nera media. Nel 2019 è prevista la prosecuzione di questa attività, con l’obiettivo di individuare gli impianti che dovranno essere adeguati per minimizzare l’impatto ambientale in caso di attivazione.

L’indicatore M4c, invece, rappresenta la percentuale di scaricatori che nell’anno non sono stati oggetto di ispezione da parte del gestore o non sono dotati di sistemi di rilevamento automatico dell’attivazione: qui l’Autorità ha stabilito che EmiliAmbiente debba attivarsi per ridurre l’indicatore del 5% ogni anno.

Le azioni realizzate dall’azienda per raggiungere questo obiettivo sono due. La prima, avviata nel 2018 grazie ad un investimento di oltre 30mila euro e destinata a proseguire anche nel 2019, è stata l’installazione su alcuni dei manufatti scolmatori – quelli ritenuti a maggiore incidenza o comunque più critici – di sensori automatici della tipologia Data Logger LT-US con livello ad ultrasuoni e antenna GSM/GPRS per il controllo in remoto dei livelli e delle soglie di attivazione in caso di pioggia o intasamento. La supervisione in remoto di tali eventi permette infatti un controllo in tempo reale degli scolmi della rete fognaria, oltre ad un monitoraggio in continuo dei livelli in transito, molto utile ai fini della verifica dell’andamento delle portate e di eventuali scarichi anomali o imprevisti anche al fuori dei periodi di pioggia.

EmiliAmbiente ha inoltre provveduto a inserire nel nuovo Capitolato d’Appalto per il Servizio di gestione e manutenzione degli impianti e delle reti fognarie, a partire dal 2019, l’incremento dell’attività di ispezione di tutti i manufatti scolmatori da parte di personale incaricato secondo una precisa programmazione settimanale: l’Azienda ritiene che resti fondamentale la verifica visiva in loco dei propri operatori, come strumento di controllo cautelativo e ridondante rispetto alla supervisione automatica.